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San valentino. festa degli innamorati. immagini e storia.

Di Admin (del 27/01/2008 @ 23:35:48 in attualità, linkato 9559 volte)


L' origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità.
I romani pagani rendevano omaggio, con un rito annuale, al dio Lupercus. I “Luperici”, compivano diversi riti propiziatori. Ma il vero e proprio rituale consisteva in una specie di lotteria dell'amore. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
I padri precursori della Chiesa, determinati a mettere fine a questa pratica licenziosa, hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono il culto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
San Valentino, nato a Terni nell'anno 175 d.C., divenne così il patrono dell'amore e protettore degli innamorati di tutto il mondo. È considerato il patrono degli innamorati poiché la leggenda narra che egli fu il primo religioso che celebrò l'unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana.
La storia di San Valentino ha due finali differenti. Secondo una versione, quando l'imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani, San Valentino fu imprigionato e flagellato lungo la via Flaminia.
Mentre la seconda versione racconta che, nel 270 d.C. il vescovo Valentino, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II che tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire a sua volta Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio 270 d.C. San Valentino fu lapidato e poi decapitato. La storia sostiene, inoltre, che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione si fosse innamorato della figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire Valentino le avesse mandato un messaggio d'addio che si concludeva con " dal vostro Valentino". Una frase che nel tempo è diventata sinonimo di Vero Amore.



Fonte www.dolci.it
in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 

Napoli è un modello da seguire. Leggere per credere.

Di Admin (del 04/02/2008 @ 23:19:37 in attualità, linkato 1018 volte)
Trasporto pubblico, sorpresa Napoli
"E' un modello da seguire"
di VALERIO GUALERZI

La funicolare a Napoli
ROMA - "Con il rosso si passa; con il verde pure, ma bisogna stare attenti a quelli che arrivano con il rosso dall'altra parte; il giallo serve solo per fare colore". Luciano De Crescenzo in Così parlò Bellavista descriveva più o meno con queste parole il caos nelle strade di Napoli. Ma una volta tanto gli anni non sono passati invano e per la città che nell'immaginario di tutti è la capitale del traffico è tempo di rivincite.

Da "Ecosistema Urbano 2008", la ricerca curata da Sole 24 Ore e Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi italiani, emerge infatti un dato a sorpresa. E' Napoli la città ad avere la rete di trasporto pubblico che più si avvicina all'ideale di "mobilità sostenibile". A chiarire l'apparente paradosso è Alberto Fiorillo, uno dei curatori del rapporto. "La gestione dell'offerta di trasporto pendolare a Napoli è sicuramente l'esperienza più variegata oggi in Italia - spiega - Gli interventi realizzati in questi anni sulle linee gestite dai diversi operatori sono infatti parte di una strategia che punta alla realizzazione di una metropolitana regionale. Inoltre, grazie all'integrazione tariffaria (UnicoNapoli e UnicoCampania), ai pendolari è già data la possibilità di viaggiare con tutti i mezzi (treni, autobus, metro, tram, ecc.) del capoluogo e dell'area suburbana con un unico biglietto. Il caos stradale napoletano non è svanito, ma ci sono sicuramente le premesse per una migliore gestione della mobilità urbana".

Merito, chiarisce ancora Fiorillo, dei numeri che Napoli può vantare. "I chilometri di rete coperti dal trasporto pubblico - ricorda - sono in totale 420 di cui 392,9 su gomma, 8,7 su tram e 16,4 composti da filobus, metropolitane leggere e funicolare. Il biglietto costa mediamente 1 euro e l'abbonamento mensile 23,24. Il traffico cittadino che spesso paralizza Napoli è supportato da un variegato e consistente numero di mezzi pubblici, di fatto utilizzati da un alto numero di cittadini".

Se non siete napoletani e malgrado tutto non scambiereste le code della vostra città con gli ingorghi di Napoli, forse non avete tutti i torti. Prendendo in esame parametri diversi, un'altra ricerca sulla mobilità sostenibile giunge infatti a conclusioni molto più "tradizionali", premiando Bologna. Secondo "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città", uno studio elaborato da Euromobility e Kyoto Club, è il capoluogo emiliano la città più "eco-mobile" d'Italia. La città in cui il trasporto pubblico funziona, si sono avviate importanti innovazioni nella gestione della mobilità, è presente una quota significativa di auto a basso impatto ambientale, il traffico è pianificato e lo smog è tenuto sotto controllo.
(3 febbraio 2008)

fonte: www.repubblica.it
 

Raccolta di frasi d'auguri per un evento importante come il matrimonio.

Di Admin (del 07/02/2008 @ 22:42:27 in attualità, linkato 14043 volte)
• Questo giorno di grande gioia sia l'inizio di una serie di splendidi e interminabili momenti.
• Brindo al vostro amoree alla vostra gioia. Tantissimi auguroni!
• In questo giorno di felicità possa giungervi anche il nostro augurio che il vostro
matrimonio sia la garanzia eterna dell'amore che già vi lega.
• Gli auguri per una vita felice insieme non bastano mai. La strada della vita è lunga…Non abbiate paura... Prendetevi per mano e camminate insieme.
• Vi siete incontrati... vi siete presi per mano... ora camminate insieme... oggi e sempre!
• Vi auguro di amarvi per tutti i giorni della vostra vita; ma so già che siete giunti a questo giorno perchè l'Amore vi ha parlato e voi credendogli avete voluto seguirlo
• Il matrimonio non è per tutti ma solo per chi ha fiducia nell'amore. Congratulazioni!
• Con il sincero augurio che la stella di affetto e amore che oggi vi accompagna brilli sulla vostra splendida coppia per tutta la vita, ogni giorno
• Alcune volte basta un attimo per dimenticare una vita, mentre non basta una vita per dimenticare un attimo: quello che oggi vivete e che durerà tutta la vita!
Possa la realtà essere più bella dei sogni che vi hanno portato oggi all'altare.
Il mio augurio più affettuoso in questo giorno di festa.
• Dio vi ha donato un amore speciale da condividere... ...perché sapeva quanto l'avreste tenuto caro.
• Che l’incanto del giorno delle vostre nozze sia solo la premessa di una lunga e veramente felice vita in due.
• Vivere insieme sarà una piacevole scoperta; segni, abitudini, piaceri... tutto sempre con tanto umorismo e fantasia.
• Che la passione, l'amore e la reciproca stima vi leghino sempre l'uno all'altra come oggi



in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 


Una commissione di esperti ha selezionato le pellicole nostrane (tra il 1942 e il 1978) da custodire e restaurare, come i beni culturali.
Un patrimonio immenso "Ecco i cento film italiani da salvare" e su tutti vincono Fellini e Visconti Il regista della "Dolce Vita" ha 8 citazioni, quello del "Gattopardo" 6 Tra le attrici c'è cinque volte la Sandrelli: "Così ho rappresentato le donne del mio paese" di CLAUDIA MORGOGLIONE

"Ecco i cento film italiani da salvare" e su tutti vincono Fellini e Visconti

ROMA - Monumenti dell'arte. Patrimonio di spettacolo e di costume. Tesori del nostro Novecento. Strumenti di riflessione. Testimonianza viva di cultura. Non parliamo di architettura, pittura o letteratura. Parliamo di cinema.
E questa è già una bella novità: perché per la prima volta, in maniera organica, i film italiani vengono visti come un vero e proprio tesoro. Qualcosa da proteggere, da conservare, da far vedere ai giovani. Una commissione di esperti, rispondendo all'appello lanciato nel 2006 dalle Giornate degli Autori di Venezia, ne ha selezionati cento. O meglio, 101. In un arco temporale che va dal 1942 al 1978. Dall'alba del neorealismo agli anni di piombo. Cento titoli, cento pellicole, una fetta enorme di creatività made in Italy.
Guardando ai registi, su tutti prevale - e non poteva essere altrimenti
- Federico Fellini. Con sette opere inserite in graduatoria: in ordine cronologico Lo sceicco bianco (1952), I Vitelloni ('53), La strada ('54), Le notti di Cabiria ('57), La dolce vita ('60), Otto e mezzo ('63), Amarcord ('74). Più un ottavo film in comproprietà: Luci del varietà, diretto nel 1950 a quattro mani con Alberto Lattuada (presente in classifica anche con Mafioso e La spiaggia).
In questa competizione tra i cineasti italiani più rappresentativi, al secondo posto, dietro Fellini, troviamo Luchino Visconti, con sei citazioni: Ossessione (1943), La terra trema ('48), Bellissima ('51), Senso ('54), Rocco e i suoi fratelli ('60), Il Gattopardo ('63). Dopo di lui, l'indimenticabile Vittorio De Sica, con Sciuscià (1946), Ladri di biciclette ('48), Miracolo a Milano ('51), Umberto D ('52) e L'oro di Napoli ('54).
A pari merito, sempre con cinque film, un paladino del cinema d'impegno come Francesco Rosi, che piazza in classifica I magliari (1959), Salvatore Giuliano ('62), Le mani sulla città ('63), Il caso Mattei ('72) e Cadaveri eccellenti ('76). Ma questo non vuole dire che la grande stagione della commedia all'italiana non sia presente in massa nella top 100. Anzi.
E infatti, ex aequo con Rosi e De Sica, troviamo il grande Mario Monicelli, con i suoi Guardie e ladri (1951), Un eroe dei nostri tempi ('55), I soliti ignoti ('58), La grande guerra ('59) e Un borghese piccolo piccolo ('77). Dietro di lui, con quattro film, ci sono invece un grande maestro del neorealismo come Roberto Rossellini (con Roma città aperta, Paisà, Stromboli ed Europa 51) e un altro mito della commedia, Dino Risi (Poveri ma belli, Una vita difficile, Il sorpasso, I mostri).
Ma il cinema non è fatto solo di autori. E' fatto anche di volti. Indimenticabili volti d'attore, interpreti straordinari, che hanno fatto la fortuna di registi e produttori. Nella classifica ci sono tutti, e con più di un film: Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Totò. Perfino una maschera tragicomica come Paolo Villaggio, presente col primo Fantozzi.
E poi ci sono i volti femminili. Bellissimi, intensi. La Silvana Mangano di Riso Amaro, l'Anna Magnani di Roma città aperta, la Gina Lollobrigida di Pane amore e fantasia, la Sophia Loren di Una giornata particolare e di altre interpretazioni. In questo contesto, però, una citazione particolare la merita Stefania Sandrelli, presente con ben cinque film: Divorzio all'italiana (Pietro Germi, 1961); Io la conoscevo bene (Ettore Pietrangeli, '65); Il Conformista (Bernardo Bertolucci, '70); Novecento (ancora Bertolucci, '76); C'eravamo tanto amati (Ettore Scola, '74). E infatti la diva è presente questa mattina, alla Casa del cinema, alla presentazione ufficiale dei cento film. Selezionati da una commissione di esperti, coordinati da Fabio Ferzetti a nome della Giornate degli autori, che comprende Gianni Amelio, Gian Piero Brunetta, Giovanni De Luna, Gianluca Farinelli, Giovanna Griffagnini, Paolo Mereghetti, Morando Morandini, Domenico Starnone e Sergio Toffetti. Scopo del loro lavoro: "Selezionare cento film da custodire, restaurare, proteggere. Come si fa con i beni culturali". "Sono piena di gioia per essere qui - dice oggi la Sandrelli - questi sono cinque film di cui vado
orgogliosissima: rappresentano l'Italia, le italiane, e anche me stessa, le scelte che ho fatto. Guai a chi me li tocca! Per me insomma questo è un appuntamento un po' cosmico, magico. Del resto, una delle cose di cui vado più fiera è della definizione di 'termometro del cinema italiano' che una volta mi ha dato un critico...". Ultima osservazione. Come in ogni classifica che si rispetti, il gioco di chi non appare, un po' inspiegabilmente, è inevitabile. Si potrebbero citare, tanto per fare degli esempi di grandi esclusi, La ciociara di De Sica; o Ecce Bombo di Nanni Moretti, uscito proprio nel 1978; o Ultimo tango a Parigi di Bertolucci, forse non preso in considerazione per il cast e le ambientazioni internazionali. O l'intera carriera di Sergio Leone.
Ma il bello delle graduatorie è anche questo.


(28 febbraio 2008)

fonte: www.repubblica.it
 

La Semiotica dei territori…

Di Admin (del 08/05/2008 @ 22:33:19 in attualità, linkato 1095 volte)
Di Franco De Luca

Rappresentare il vino come quintessenza di un territorio può apparire, ai non addetti ai lavori,un po’ audace, tuttavia il suolo è senza dubbio determinante sulla produzione enologica, più di quanto si possa immaginare a priori, quando si muovono cioè i primi passi verso la cultura eno-gastronomica.

Nell’avvicinarsi a questo mondo cambia nettamente il modo di porsi dinanzi al cibo, si diventa attenti, selettivi, talvolta un po’ “severi”, si persegue continuamente la qualità, la genuinità, e non solo nelle occasioni importanti ma sempre, dalla prima colazione alla cena, fino alle più elementari esigenze quotidiane come bere un bicchier d’acqua. In aggiunta a questo e conoscendo alcune piccole regole sul rapporto “suolo-vino” può cambiare addirittura il proprio modo di viaggiare, guardando infatti semplicemente un panorama dal finestrino e cercando di intuire le principali caratteristiche geologiche di una particolare zona ci si può fare un’idea del vino che queste terre possono offrire e, di conseguenza, di come sia potuta evolvere la gastronomia, sarà poi un piacere per il palato verificare se le ipotesi costruite sono giuste oppure errate.

Per un primo approccio a questo nuovo punto di vista è sufficiente sapere che qualsiasi terreno, considerandone una sezione verticale, è costituito fondamentalmente da tre zone: più in fondo la roccia madre (di natura magmatica, sedimentaria o mista), poi i terreni sciolti ed infine, sotto i nostri piedi, il suolo (che è un miscuglio di terreni sciolti con l’humus, materiaorganica derivante da decomposizione di vegetali o animali). I terreni sciolti possono costituirestrati di alcuni metri, come nel caso della pianura, o di pochi centimetri se ci troviamo nelle zone collinari o montane.

Questo spessore è fondamentale per la viticoltura, la vite infatti può avere radici anche molto lunghe e laddove riesce a toccare la roccia negli strati più in profondità allora ne assorbe le sostanze minerarie le quali conferiscono robustezza e finezza ai vini. Quando invece i terreni sciolti, vuoi per la loro composizione, vuoi per lo spessore, consentono lo sviluppo delle radici solo negli strati superficiali dei terreni allora dovremo distinguere i vari casi in base alla granulometria delle parti più elementari, parleremo infatti prevalentemente di ghiaia, limo, sabbie ed argilla.

Ecco che ci ritroviamo i terreni sabbiosi, limosi, argillosi, gessosi, calcarei, vulcanici, granitici e così di seguito, ognuno con precise caratteristiche fisiche, ognuno con diverso grado di permeabilità dell’acqua, diversa capacità di conservare il calore diurno, ognuno con prevalenza di determinate sostanze chimiche le quali hanno talvolta un’azione diretta sulla vite, come nel caso del fosforo che agisce sul processo di fioritura, o del potassio che potenzia il meccanismo di formazione degli zuccheri, e questo solo per fare alcuni esempi …

Si capisce insomma, senza addentrarci ulteriormente in questo discorso che varrebbe la pena approfondire ma che meriterebbe uno spazio maggiore, che il vino è principalmente frutto del territorio e questo a prescindere dal modo in cui esso viene lavorato, e può essere considerato il suo elemento di sintesi, la sua quintessenza appunto. Non è infatti esagerato sostenere che sin da tempi remoti la gastronomia, dove c’è una maggiore possibilità di manipolazione delle materie prime, si è evoluta in conseguenza allo straordinario prodotto che la terra offriva alle comunità rurali e non il viceversa.

Non è sicuramente un caso che nella pianeggiante Emilia Romagna, dove i vini sono ricchi di colore, abbastanza alcolici ma anche meno fini e strutturati, si sia sviluppata di più la cultura dei primi piatti, mentre nelle marnose langhe, dove i vini sono più austeri, complessi e con un corpo maggiore, si sia affermata maggiormente la cucina dei secondi di carne e di altri piatti comunque notevolmente robusti, o ancora in Sicilia, terra di passiti e liquorosi, esista la tradizione dolciaria che tutti noi conosciamo.

E si potrebbe continuare in questo “gioco” ad immaginare quanto poi tutto questo possa aver influito sull’aspetto sociale di una determinata regione, sulla tipicità e sul carattere delle popolazioni, ma poi forse ci spingeremmo troppo lontano e finiremmo in altri ambiti più complessi da analizzare, allora ci fermiamo qui e lasciamo ad ognuno la possibilità di trarre da solo le proprie esagerazioni… noi preferiamo restare incantati ad ammirare il paesaggio dal finestrino ,ad immaginare che tipo di vino berremo alla prossima fermata, ricordandoci sempre che viaggiare è anche assaporare il suolo che si calpesta, respirare l’aria che si attraversa, diventare parte integrante del luogo che si visita.

fonte: aisnapoli

 

CARLO MORETTI

Roma. I quarant'anni dal '68, il grido di libertà di quella stagione, la sua musica. Ma anche temi di stretta attualità come le morti sui posti di lavoro e la richiesta di sicurezza. Il concerto del Primo maggio in piazza San Giovanni a Roma, il più grande appuntamento rock d'Europa organizzato dai tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, sarà però anche l'occasione per un omaggio alla musica e ai 70 anni di Adriano Celentano: tutti gli artisti coinvolti nello show interpreteranno una canzone del Molleggiato, a cominciare da Azzurro che proprio nel 1968 scalò la classifica restando al primo posto per settimane.

Il cast si annuncia particolarmente ricco. Tra le curiosità di maggiore attrattiva si attende l'arrivo di Jorge Ben e del musicista camerunense Manu Dibango che si esibirà con Enzo Avitabile, e sarà davvero una performance da non perdere quella dei due grandi sassofonisti, il padre del pop soul africano celebre per Soul Makossa e l'inventore del funk partenopeo che prosegue la collaborazione con gli artisti africani dopo quella di qualche anno fa con Mory Kanté. Grande attesa anche per la proposta jazz del Concertone, con una "All Star Jazz Band" guidata dal sax di Stefano Di Battista e composta tra gli altri anche dal batterista Roberto Gatto, dalla pianista Rita Marcotulli, dal contrabbassista Giovanni Tommaso e dal trombettista Fabrizio Bosso.

Presentati dall'attore Claudio Santamaria, a suo agio su un palco musicale anche per la recente interpretazione del Rino Gaetano della fiction "Ma il cielo è sempre più blu", saliranno sul palco gli artisti e i gruppi che rappresentano il meglio della scena musicale italiana: dai Subsonica agli Afterhours, dai Marlene Kuntz ai Sud Sound System, da Elio e le Storie Tese ai Baustelle e ai Bisca con Luca Zulu. Tra gli artisti si segnalano Caparezza, il cui ultimo disco è fortemente caratterizzato dai temi del lavoro; Tricarico, premio della critica al Festival di Sanremo; e Irene Grandi, che con il Concertone ha una familiarità ormai pluriennale.

VIDEO: IL PRIMO MAGGIO DI SANTAMARIA. Claudio Santamaria si cala per la prima volta nel ruolo di presentatore, ma si dà coraggio grazie al fatto che la musica è tra i suoi maggiori interessi: "Voglio stare sul palco come un fan dei gruppi che amo ascoltare" dice "a cominciare da Jorge Ben, dai Marlene Kuntz, con i quali ho cantato anche di recente, e dagli Afterhours. Di Celentano mi piacerebbe cantare Ce l'hai su con me, un pezzo rock del Molleggiato prima maniera".

Gli organizzatori stanno definendo gli ultimi dettagli del concerto, mancano ancora quattro o cinque nomi all'appello: "Celentano sarebbe una bella sorpresa ma non è tra quei nomi" dice Marco Godano. "Il clima risentirà forse del cambio di guida politica del paese ma spero che sia sereno, che sia soprattutto un bel concerto. Certo, mancando i Modena City Ramblers spero che a cantare Bella ciao stavolta sia tutta la piazza"

fonte: www.repubblica.it.

 

La televisione abbraccia Internet Il "terzo schermo" ora è adulto.

Di Admin (del 08/04/2008 @ 22:26:46 in attualità, linkato 1274 volte)
ERNESTO ASSANTE
La televisione abbraccia Internet


Il "terzo schermo" ora è adulto
CANNES (Francia) - Il "terzo schermo", quello dei computer, non viene più visto come un potenziale avversario, ma come un'eccellente strumento per allargare il bacino di utenza dei prodotti televisivi: "Il matrimonio tra televisione e computer è ormai consolidato", dice Claude London della Bbc, "l'integrazione tra l'una e l'altro procede senza grandi scossoni.
Anzi, l'allargamento dell'offerta è per noi una necessità, arrivare al nostr pubblico in tutti i modi possibili, compreso Internet e i cellulari, è un obbiettivo imprescindibile". Hanno le idee più chiare che in passato gli operatori dei grandi network televisivi, ed infatti nei corridoi del Palais du Festival di Cannes, in Francia, la "confusione" tra televisivi, telefonici e internettari è completa.
Tutti "fanno e distribuiscono televisione", non importa attraverso quale canale. Anzi, più la strategia delle aziende produttrici è "multipiattaforma" e più hanno successo, come dimostra il caso della Disney, che oggi veicola i suoi contenuti in un universo multimediale completo riscuotendo un successo planetario. Internet non è più un oggetto sconosciuto, insomma, e nemmeno un semplice veicolo per replicare la tv che c'è già.
Accade in Italia, ad esempio con la programmazione di un canale via Internet completamente originale come Bonsai; accade in Inghilterra, dove la Bbc con l'iPlayer si è mossa con sicurezza alla conquista del pubblico del terzo schermo, offrendo non solo le sue trasmissioni di punta ma anche programmi pensati e realizzati apposta per il consumo via computer: e lo stesso accade nel resto d'Europa e negli Stati Uniti.
Le novità più interessanti emerse in questa edizione del MipTv sul fronte della tv via Internet sono due: Orange, uno dei principali operatori telefonici europei, ha annunciato il lancio di sei canali televisivi via Internet, un offerta che secondo i responsabili "rivoluzionerà l'universo della televisione.
Noi applichiamo ai contenuti televisivi quello che è già accaduto con successo nel campo della musica, un consumo nomade, individualizzato e desicronizzato". Tradotto in parole povere "la televisione dove la voglio io, quando la voglio io, come la voglio io", la morte ufficiale del palinsesto come fino ad oggi lo abbiamo conosciuto. "Cambiare punto di vista e prospettiva può essere molto positivo per il mondo della televisione", suggerisce Henrique De Castro, di YouTube, "la sfida posta da Internet e da siti come il nostro non può essere rifiutata".
Ed infatti i grandi produttori televisivi cercano di mettersi in sintonia con la visione frammentaria in stile YouTube. L'annuncio della Cbs è in questo senso illuminante: tra qualche settimana saranno disponibili on line i programmi che la Cbs ha realizzato per Internet attraverslo la sua divisione Eyelab. Programmi che durano pochi minuti ma che concentrano tutti i principali generi televisivi, dai quiz all'intrattenimento, dall'informazione alla comicità.
E non mancano, ovviamente, i telefilm, ridotti magari in clip di culto, come un dialogo tra Jennifer Love-Hewitt e un morto in "Ghost Wisperer", o il gesto ormai classico di David Caruso che si toglie gli occhiali in "Csi: Miami". "Lo scopo è creare contenuti che non possono essere visti altrove", dice Ron Scalera, vicepresidente della Cbs, "contenuti di alta qualità pensati per Internet. Il potenziale è enorme".
Secondo le ricerche fatte dalla Cbs il pubblico di Internet resta collegato su YouTube anche due ore consecutive, ma ama la varietà e la ricchezza dei contenuti, preferisce vedere molte clip di due minuti che seguire una intera puntata di un telefilm. "Per quello c'è la televisione, che funziona ancora ottimamente".

fonte: repubblica.it
 

Originariamente la giarrettiera consisteva soltanto in un laccio. La prima volta che il termine viene citato è nell'800 d.C. negli scritti di Eginardo: descrivendo l'abbigliamento di Carlo Magno, parla di "giarrettiere" che sostengono le calze del monarca.

Nell'abbigliamento maschile è presente a partire dal 1200. A metà del XIV secolo Edoardo III d'Inghilterra, in seguito a un incidente occorso alla contessa di Salisbury a un ballo di corte, designa la giarrettiera come il simbolo dell'onorificenza più prestigiosa della corona inglese, ” l'Ordine della Giarrettiera”, lanciando anche il celeberrimo motto presente ancora sullo stemma reale "Honni soit qui mal y pense" (sia svergognato chi ne pensa male).

A partire dal XVIII secolo si attribuì alla giarrettiera un culto speciale, adornandola di pietre preziose, gioielli a forma di piccoli lucchetti, nastri e pizzi, spesso con ritratti del proprio marito o compagno (anche fuori dal matrimonio).

Alla giarrettiera si attribuivano poteri soprannaturali: si diceva, ad esempio, che un fantasma non poteva attraversare una porta chiusa con una giarrettiera.

È del XIX secolo l'uso di giarrettiere in tessuto elasticizzato. Nello stesso secolo si impose la moda di portare non più due giarrettiere l'una sopra il ginocchio per fissare la calza, l'altra sotto di esso per vezzo, ma una sola sopra il ginocchio.

Un noto costume matrimoniale delle famiglie nobili consisteva nel dividere fra gli invitati una giarrettiera in piccoli pezzi. Il cosiddetto "don de la jarretière" (dono della giarrettiera), è conosciuto e praticato in Francia, presso le popolazioni francofone del Belgio, anche nei matrimoni fra contadini del Palatinato Superiore e dell'Alsazia. Oggi in questa usanza in Italia e altrove la giarrettiera è stata sostituita dalla cravatta dello sposo, che viene tagliata e distribuita tra gli invitati. Ma anche questa tradizione sta un po’ andando a scemare.

A partire dalla fine del XIX secolo l'uso della giarrettiera ha cominciato a entrare in decadenza a causa dell'avvento del reggicalze femminile prima e del collant e delle calze autoreggenti poi.

Al giorno d’oggi la giarrettiera è parte integrante dell’abbigliamento di ogni sposa. L’usanza si intreccia con altri costumi: alcune sposine, infatti, non acquistano la giarrettiera, ma aspettano che venga loro regalata. Inoltre spesso le giarrettiere per la sposa hanno all’interno un nastrino blu. In tal modo si rispettano due parti della tradizione che vuole che la sposa indossi, nel giorno del matrimonio qualcosa di blu, qualcosa di regalato, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di vecchio (antico). Anche se quasi tutte le spose indossano la giarrettiera, però, non tutte praticano il cosiddetto “lancio della giarrettiera”, che può essere considerato un po’ come l’equivalente del lancio del bouquet al maschile (lo sposo lancia la giarrettiera agli invitati maschi scapoli e colui che la prende sarà il prossimo a sposarsi).

fonte: www.la-sposa.it

 

difiorefotografi - Nuova sezione con segnalazione delle mostre in Italia.

Di Admin (del 11/02/2008 @ 21:54:02 in mostre, linkato 1561 volte)
Inauguriamo oggi una nuova sezione dedicata alle mostre fotografiche in tutta Italia.

Mese per mese potrete trovare informazioni e news interessanti riguardo alle manifestazioni e i luoghi che ospiteranno eventi riguardanti il mondo della fotografia in tutte le sue sfaccettature: storia, arte, moda, matrimonio, tv, attualità e altro…


Chiunque può segnalare una mostra scrivendo una e-mail a info@difiorefotografi.it
oppure lasciare una segnalazione in commenti.
 

"La fotografia ha vent'anni di più" La capostipite all'asta da Sotheby's

Di Admin (del 29/03/2008 @ 21:45:37 in attualità, linkato 1525 volte)


La celebre casa d'aste batterà il 7 aprile a New York un "disegno fotogenico" che risalirebbe a fine Settecento "La fotografia ha vent'anni di più"

La capostipite all'asta da Sotheby's
di MICHELE SMARGIASSI

"La fotografia ha vent'anni di più"

La capostipite all'asta da Sotheby's SE SOTHEBY'S ha visto giusto, bisognerà retrodatare l'invenzione della fotografia almeno di un ventennio. La celebre casa d'aste batterà il 7 aprile a New York un'immagine che potrebbe essere anteriore alla più antica fotografia finora conosciuta. Si tratta di un "disegno fotogenico", ovvero della traccia impressa da un oggetto, in questo caso una foglia d'albero, su un foglio di carta sensibile esposto alla luce. Anonimo, assieme ad altri cinque foglietti simili è stato per anni attribuito all'inglese William Henry Fox Talbot, l'inventore del processo negativo-positivo, e datato 1839.
Ma la scoperta di una piccola "W" scritta a inchiostro in un angolo ha suggerito a Larry Schaaf, lo storico della fotografia e studioso di Talbot consultato da Sotheby's, che potrebbe trattarsi del prodotto di uno degli esperimenti condotti a partire dall'ultimo decennio del Settecento da Thomas Wedgwood (morto nel 1805), industriale britannico della ceramica, assieme agli amici Humphry Davy e James Watt.
Quegli esperimenti, noti alle storie ufficiali della fotografia, sono però sempre stati archiviati come insuccessi: i tre amici riuscirono sicuramente a ottenere le tracce di oggetti, ma non riuscirono a fissarle, cioè a impedire che la luce continuasse a impressionare i sali d'argento fino a rendere i fogli uniformemente neri.
Questa foglia rossastra potrebbe invece dimostrare che almeno in qualche caso Wedgwood riuscì a bloccare l'annerimento e a conservare un'immagine "non prodotta da mano umana". Il fatto che la proto-fotografia provenga dalla collezione della famiglia Bright, buoni conoscenti dei Wedgwood, offrirebbe un altro importante indizio di attribuzione. L'ipotesi lanciata dalla casa d'aste sta mettendo a rumore l'ambiente degli studiosi. Il primo tentativo riuscito di creare un'immagine stabile grazie alla sola azione della luce è considerato quello di Joseph Nicéphore Niépce, modesto inventore francese che nel 1826, a Chalon Sur Saône, riuscì a duplicare "per contatto" una litografia del cardinale d'Amboise, e nello stesso anno anche a catturare su una lastra spalmata di bitume di giudea, sul fondo di una camera oscura, una veduta dalla finestra della sua casa di campagna: l'immagine che, fortunosamente ritrovata nel 1952 dallo storico Hermut Gernsheim, è ora comunemente considerata "la prima fotografia del mondo".
L'invenzione della fotografia fu però resa nota pubblicamente solo nel 1939, Niépce ormai defunto, dal suo socio Daguerre che finì per darle il suo nome, dagherrotipo.
Per riscrivere il primo capitolo della fotologia, gli storici però reclamano prove più scientifiche della semplice attribuzione indiziaria: esami della carta in cerca di filigrane che la rendano databile, maggiori accertamenti sulla provenienza dell'immagine. Interpellato dai colleghi, Shaaf difende la sua ipotesi, anche se concorda sull'esigenza di ulteriori verifiche: "E' un'immagine graziosa ed affascinante, se dovesse rivelarsi autentica cambierebbe non la storia ma solo la storiografia. Non c'è stato tempo per approfondimenti perché Sotheby's non ha ritenuto di rinviare la vendita, spero che il prossimo proprietario autorizzi indagini più precise. Ma come storici dobbiamo essere aperti ad accogliere l'emergere di informazioni inedite".
Proposta inizialmente su una base d'asta tra i 100 e i 150 mila dollari, ora la proto-fotografia, ammette la direttrice della casa d'aste Denise Bethel, potrebbe "valere molto di più". Speculazione o scoperta? Per il momento, nessuno sembra aver sottolineato un'altra conseguenza, questa politico-diplomatica, dell'eventuale riscrittura della storia: la paternità della scoperta che ha aperto la strada alla civiltà dell'immagine di massa passerebbe dalla Francia alla Gran Bretagna.

fonte: repubblica.it
 

Chi è Neroogle.it ?

Di Admin (del 02/02/2008 @ 21:40:43 in attualità, linkato 1673 volte)
Chi è Neroogle.it ?
Neroogle.it è un motore di ricerca personalizzato di Google CSE (Custom Search Engine) su sfondo nero. Il 100% delle ricerche effettuate con questo motore ricerca, sono inviate all'ormai più famoso motore di ricerca Google.it. I risultati sono quindi al 100% uguali ai risultati che abbiamo usando Google. Nessun'altra informazione e/o dati sono mandati al di fuori di quelli che si usano normalmente per fare la ricerca.
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Perché il colore nero ? É stato dimostrato con diversi studi, che una pagina colore scuro del nostro monitor, consuma all'in circa 25% in meno di una pagina bianca. Questo perché i pixels neri risultano quasi spenti, e quindi il monitor consuma meno facendoci risparmiare. (link) Google, fa all'in circa 200 milioni di ricerche ogni giorno. Considerato che una ricerca dura circa 10 secondi, questo vuol dire 550.000 ore di ricerche ogni giorno. Con 15 watt (secondo gli studi) di risparmio per ogni monitor, si potrebbero risparmiare 3.000.000 KWatt/ora nel giro di un anno. Sono veramente tanti. E noi cominciamo a risparmiare i nostri KWatt. (link)
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Sappiamo che la luce bianca troppo intensa, stanca di più i nostri occhi. Sono tanti quelli che stanno per ore davanti al monitor ogni giorno. L'intensità luminosa provoca fatica visiva, stress, difficoltà di concentrazione e aumento delle probabilità di errore. Con Neroogle.it avremo la vista più riposata a fine giornata.


Fonte: www.nerogoogle.it
 


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Le più antiche e dolci leggende sui fiori. La nascita, la storia, il colore, i sentimenti che portano alla nascita di un fiore. Emozioni e sensazioni vecchie e nuove.


Da sempre i fiori sono considerati quali oggetti ideali per un regalo, per esprimere un pensiero o uno stato d’animo. Lo sposo dona fiori alla sua amata. Le giovani sposine tengono stretto tra le mani il loro bouquet, scelto con cura. Un bocciolo vuol dire tante cose, tanto che esiste un vero e proprio “linguaggio dei fiori”, com’è noto. Ma non tutti sanno che esistono diverse leggende sui fiori, sulla loro nascita, sul colore che li contraddistingue. Leggende che parlano d’amore, di matrimonio, di gioia e tanto tanto altro. Eccone alcune.

Perché i gelsomini si regalano alle spose in segno di buon augurio
Una leggenda narra che i Gelsomini fossero una pianta di esclusiva proprietà della Famiglia dei Medici e venivano coltivati soltanto nei loro giardini. Un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore che essa crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente, diffusero la coltivazione del fiore e l’usanza di regalarlo alle giovani spose come segno di buon augurio.

La storia della “Pratolina”

In primavera i prati si coprono spontaneamente di migliaia di margheritine. Forse non tutti sanno che tale fiore, detto anche “Pratolina” e così comune alle nostre latitudini, ha una storia molto antica. Il suo nome scientifico e’ “Bellis” e deriva da una leggenda. Bellis era la figlia del dio Belus. Un giorno, mentre danzava con il suo fidanzato, attirò l’attenzione del dio della primavera a causa della sua bellezza. Il dio tentò di strapparla al fidanzato, quest’ultimo reagì con violenza e la poveretta, per salvarsi da entrambi si trasformò in una margheritina.
La Pratolina fu molto amata nei tempi antichi. Quando Margherita di Valois, sorella di Francesco I sposò Emanuele di Savoia, fu presentata a corte con un cesto di margherite. Luigi IX di Francia amava tanto questo fiore e si era fatto fare un anello a forma di margherita. Margherita d’Angiò, moglie di Enrico VI d’Inghilterra, era solita far ricamare margheritine sulle vesti dei cortigiani: aperte indicavano la vita, chiuse, la purezza.
In inglese la Margherita si chiama “Daisy” e deriva dall’espressione “Day’s eye”, occhio del giorno.

La nascita della Stella Alpina
Secondo una leggenda svizzera questo fiore sarebbe stato un tempo una fanciulla così bella, pura e nobile di animo che, sebbene desiderata da molti cavalieri, non incontrò mai nessuno degno di diventare suo sposo. Quando morì, ancora non sposata, fu trasportata sulle vette più eccelse delle montagne e trasformata in un fiore che fu chiamato Edelweiss (che significa nobile bianco) e che nasce in luoghi inavvicinabili per gli esseri umani. Poiché dunque per raccogliere questo fiore occorre fatica e coraggio, la frase "cogliere Edelweiss” divenne, per gli Svizzeri, sinonimo dell’ottenimento del più alto e nobile onore che un uomo mortale possa conquistare.

Perché le Rose Gialle sono simbolo di infedeltà e gelosia
L’origine del significato è nella storia del profeta Maometto e della sua favorita Aisha. Poiché egli sospettava che gli fosse infedele chiese all’Arcangelo Gabriele di aiutarlo a scoprire la verità. L’Angelo gli disse di bagnare le rose e, se avessero cambiato colore i suoi dubbi sarebbero stati fondati. Infatti quando Maometto tornò a casa Aisha gli offrì delle rose rosse e lui le ordinò di lasciarle cadere nel fiume. Le rose divennero gialle.

Come nacquero le Rose Rosse
In origine le rose erano tutte bianche. Un giorno Venere, correndo incontro ad uno dei suoi innamorati, mise un piede su un cespuglio di rose e le spine la punsero facendola strillare dal dolore. Le rose, bagnate dal suo sangue, vergognandosi per l’offesa recata a Venere, arrossirono all’istante rimanendo così per sempre.

L’origine del Narciso

La mitologia greca ci tramanda che Narciso era un giovane bellissimo e duro di cuore. Una ninfa, indispettita per essere stata respinta, decise di vendicarsi. Lo portò a specchiarsi in un lago, ed egli, vedendosi riflesso sull’acqua si innamorò perdutamente della sua immagine convinto che fosse quella di una ninfa bellissima. Quando l’acqua del lago si increspò, l’immagine di Narciso scomparve ed egli, convinto di aver perso la sua amata si gettò nel lago disperato e annegò. Cupido trasformò il giovane in un fiore che chiamò Narciso, affinché tutti ricordassero le disgrazie cui porta la vanità e l’egoismo.

L’origine dell'agrifoglio

L'origine dell'agrifoglio si ritrova in una leggenda dei paesi nordici nella quale si narra che quando Baldur morì trafitto da una freccia, cadde proprio su un cespuglio di agrifoglio, allora suo Padre, il dio Odino, decise di ricompensare la pianta che aveva ospitato il figlio al momento della morte trasformandola in sempreverde e riempiendola di bacche rosse.

fonte: www.dilloconunfiore.com

in collaborazione della dott.ssa Liliana Castello
 

Banchetto nuziale: la storia, le tradizioni, le usanze.

Di Admin (del 24/02/2008 @ 21:19:59 in Consigli-Curiosità, linkato 6006 volte)



Il banchetto nuziale è stato, in tutte le epoche e presso tutte le classi, un importante occasione nella quale ai motivi festosi puramente gastronomici se ne intrecciavano altri che di culinario avevano ben poco: ostentazione di potenza e ricchezza, o comunque sforzo di affermazione sociale, elementi rituali e simbolici legati propriamente all’atto nuziale.
Tuttora, più di quanto non si creda, sedendosi a tavola durante un pranzo nuziale si partecipa ad un rito. Ovviamente certi dati sono più evidenti in altre epoche quando le differenze tra i vari ceti erano molto più accentuate: accanto ai banchetti per le nozze tra case regnanti atti a dimostrare potenza e ricchezza ma allo stesso tempo passione per il lusso sfrenato, troviamo esempi di nozze tra contadini che suggellavano il loro patto di nozze con banchetti ben più modesti e lontani da sfarzo e lusso.
In ogni caso, nonostante sfarzo e lusso siano tipici di ogni età, il trionfo del pranzo nuziale scenografico fu quello che si tenne nel 1600 a Palazzo Vecchio a Firenze per il matrimonio di Maria de Medici e il Re di Francia Enrico IV, che rimase nella storia soprattutto per le meraviglie teatrali escogitate dal famoso architetto Buontalenti, e per le statue di zucchero modellate dal Giambologna. Pare che, dopo la frutta, calarono dal soffitto nubi rigonfie con Giunone e Minerva, ed al loro dileguarsi le tavole erano cambiate a vista con altre di specchi e di cristalli, che a loro volta si trasformarono in boschetti con valli, siepi e fontane.
Al Medioevo ed al Rinascimento, epoche in cui allegorie e simbolismi la facevano da padroni in ogni momento della vita umana, risalgono molte delle usanze osservate ancora oggi durante i pranzi nuziali.
Oltre al numero dei convitati, che non deve essere mai dispari, è molto importante la presenza di dolci e zuccherini, gli attuali confetti, come simbolo di un dolce e lieto futuro. Inoltre, non possono mancare alcuni frutti come la mela, simbolo della dedizione della sposa, e la melagrana, simbolo della fertilità.
Devono essere in tavola anche cibi piccanti ed afrodisiaci per propiziare l’atto fisico dell’unione. In tutte le epoche, e nei limiti dei loro mezzi, come abbiamo già detto, anche la borghesia e le classi popolari hanno dato grande importanza ai banchetti nuziali.
Famose, per esempio, nella tradizione popolare Italiana, le cosiddette “Panarde” Abruzzesi, consacrate alla letteratura da Edoardo Scarfoglio e che si svolgono in modo analogo ancora oggi. A loro volta, piccola nobiltà e borghesia agiata di toga e di commercio, non scherzavano. Basti ricordare il banchetto tenutosi a Verzago nel 1569 per il matrimonio di Ippolita Dugnani con il conte Ottavio Giovio, durante il quale furono servite cinque portate rispettivamente di 145, 105, 105, 140 e 110 piatti ciascuna.


fonte: www.giallozafferano.it
in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 

aforismi e citazioni in libertà sulla fotografia. Frasi di fotografi celebri.

Di Admin (del 08/02/2008 @ 21:18:03 in attualità, linkato 110851 volte)
* A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento? (Eugene Smith)
* Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto. (John Hedgecoe)
* Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno. (Giacomo Balla)
* Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l'arte della fotografia. (Helmut Newton)
* La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d'arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere, e comunicare, emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione. (John Hedgecoe)
* La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo. (Jean-Luc Godard)
* La fotografia è un'azione immediata; il disegno una meditazione. (Henri Cartier-Bresson)
* La fotografia non mostra la realtà, mostra l'idea che se ne ha. (Neil Leifer)
* Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento. (Henri Cartier-Bresson)
* Non bisognerebbe mai giudicare un fotografo dal tipo di pellicola che usa, ma solo da come la usa. (Ernst Haas)
* Non colui che ignora l'alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l'analfabeta del futuro. (Walter Benjamin)
* Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà. (Henri Cartier-Bresson)
* Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare. (Nadar)
* Ogni dio crea a sua immagine e somiglianza, e altrettanto fanno i pittori. Soltanto i fotografi confezionano doppioni della natura. (Guillaume Apollinaire)
* Per me la fotografia deve suggerire, non insistere o spiegare. (Brassaï)
* Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi. (Richard Avedon)
* Sono entrate le macchine, l'arte è uscita... Sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile. (Paul Gauguin)

fonte: it.wikiquote.org

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 

A Padova il paesaggio ripreso dall'obiettivo dei grandi fotografi - Mostra fotografica.

Di Admin (del 22/03/2008 @ 21:14:39 in mostre, linkato 2118 volte)
Dal 22 marzo al 31 maggio la quarta edizione della rassegna "Padova Aprile Fotografia" Dai panorami alpini agli scorci urbani, cinque mostre con artisti italiani e internazionali.

A Padova il paesaggio ripreso
dall'obiettivo dei grandi fotografi


Mario Lasalandra PADOVA - La natura e le città, la loro bellezza e i loro cambiamenti visti attraverso l'occhio di grandi fotografi. Da domani al 31 maggio torna "Padova Aprile Fotografia", con cinque mostre di alto livello ospitate in sedi storiche della città veneta.
La quarta edizione della rassegna, intitolata "Passaggi/paesaggi 2", ripercorrerà l'opera di alcuni artisti di spicco come il tedesco Joseph Beuys e lo svizzero Albert Steiner, ma proporrà anche gli scatti di giovani fotografi contemporanei.
Il ricco programma comprende quattro mostre personali e una collettiva, che apriranno al pubblico in date diverse ma che saranno tutte legate da un unico filo conduttore: il paesaggio. "E' una tematica di particolare profondità ed è per questo che lo abbiamo scelto", dice Enrico Gusella, ideatore della rassegna insieme ad Alessandra De Lucia. "Lo sguardo del fotografo è fondamentale per capire l'ambiente e la realtà urbana ed il loro sviluppo". "Padova Aprile Fotografia", promossa dall'Assessorato alle Politiche culturali e Spettacolo - Centro nazionale di fotografia del Comune di Padova, partirà con l'inedita "Buby Durini for Joseph Beuys".
Dal 22 marzo al 4 maggio la mostra presenterà, attraverso le foto dell'amico e collaboratore Buby Durini, i lavori e il pensiero di questo eclettico artista, filantropo e sostenitore dei movimenti ambientalisti, che fu tra i protagonisti dell'arte contemporanea d'avanguardia sin dagli anni Sessanta. All'interno dei Musei Civici agli Eremitani, a quattro passi dalla celebre Cappella degli Scrovegni, saranno esposte in particolare fotografie che sono parte integrante dell'operazione "Difesa della Natura", uno dei capolavori di Beuys: un progetto affascinante sviluppato negli ultimi anni della sua vita e legato all'ecologia e alla difesa dell'uomo e della creatività.
Agli splendidi panorami montani della Svizzera sarà invece dedicata la retrospettiva su Albert Steiner "Del paesaggio sublime", in programma al Museo Civico di Piazza del Santo dal 29 marzo al 18 maggio. Nato nel 1877, il fotografo svizzero è ricordato in particolare per le straordinarie immagini delle Alpi, nelle quali è facile trovare riferimenti ai quadri di Giovanni Segantini e Ferdinand Jodler.
A Padova saranno esposte un'ottantina di fotografie, che oltre alla bellezza del paesaggio trasmettono anche l'amore del loro autore per la natura vista come risorsa di spiritualità. Ai fotografi italiani sarà poi riservata la collettiva "Passaggio a Nord Est", allestita alla Galleria Cavour dal 6 aprile al 18 maggio. L'esposizione proporrà le opere di 25 autori nazionali, appartenenti a generazioni diverse e caratterizzati da percorsi personali e formazioni differenti. Ma se l'eterogeneità delle fotografie, che spazieranno dal bianco e nero ai colori accesi e dalla campagna alle industrie, sarà un elemento caratteristico, nelle intenzioni degli organizzatori a emergere sarà il paesaggio come fonte di ispirazione per tutti gli artisti.
Lo stesso giorno aprirà anche la personale "Paesaggi Urbani: transiti e differenze" di Alexandre Marchi. Nelle Scuderie di Palazzo Moroni, dal 6 al 30 aprile, sarà presentata una selezione di una cinquantina di scatti a colori di questo giovane fotoreporter francese. Da Nancy a New York, da Londra al Marocco e a Malta, il tema centrale sarà la dimensione urbana, rappresentata in immagini nitidissime dalle quali traspare lo spirito dei luoghi ritratti. Infine, dal 7 aprile al 31 maggio, la Galleria Sottopasso della Stua sarà la sede della mostra "Diagonale d'Oriente" di Davide Bramante.
In dodici foto di medio e grande formato sarà proposto un originale viaggio attraverso l'Italia, da Siracusa a Padova, fatto seguendo per 30 giorni una linea tracciata dall'autore sull'atlante. Le opere, scattate con una tecnica fotografica che utilizza doppie e multiple esposizioni per sovrapporre più scatti nello stesso fotogramma, collegano così l'Etna, Ischia, Urbino, Ravenna e gli altri luoghi attraversati dall'artista.


fonte: repubblica.it
 

Video, musica e fotografie Europeo il Google del futuro

Di Admin (del 29/04/2008 @ 21:14:05 in attualità, linkato 1451 volte)
Team di ricercatori del Vecchio Continente progetta Pharos, un nuovo motore di ricerca Permetterà molte operazioni innovative.

Coinvolto anche il Politecnico di Milano

Video, musica e fotografie Europeo il Google del futuro

ROMA - Se siete in un centro commerciale e una musica vi colpisce, oggi potete al massimo registrarla con il cellulare e poi chiedere il titolo a qualcuno. Tra qualche anno, una volta a casa, potrete invece inviare la registrazione a un motore di ricerca, che in un attimo vi dirà il titolo del brano e vi consiglierà una serie di link ad altre canzoni simili che potrebbero piacervi.
Un team di ricercatori europei, tra i quali anche alcuni scienziati del Politecnico di Milano, ne è convinto e ha già dato un nome a questo motore di ricerca innovativo: Pharos.
Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, coinvolge anche grandi realtà industriali come France Telecom e la norvegese Fast. L'obiettivo, spiega il Politecnico di Milano, "è riunire le migliori competenze del Vecchio Continente in materia di motori di ricerca, elaborazione dei dati multimediali e interfacce utente per creare il motore di ricerca del futuro".
Un motore che sarà multimediale, e cioè capace di effettuare ricerche non solo su documenti testuali, ma anche su file audio, video, e immagini. Pharos sarà davvero rivoluzionario, a detta dei ricercatori che lo stanno sviluppando. "La tecnologia - dicono gli esperti del Politecnico di Milano - permetterà agli internauti di effettuare operazioni di ricerca di tipo nuovo, quali ad esempio cercare all'interno delle registrazioni video dei telegiornali della settimana tutti gli spezzoni dove si parla di un particolare soggetto. E non solo. Si potranno anche ricercare, in una collezione di video a sfondo turistico, tutte le località simili a quella rappresentata in una fotografia scattata col proprio cellulare".
Le modalità di utilizzo, insomma, potrebbero essere estremamente varie. Pharos è infatti progettato per essere molto aperto. Secondo gli esperti, vi si potrà infatti "inserire qualsiasi algoritmo di analisi di dati multimediali, quale ad esempio un algoritmo di riconoscimento dell'identità del parlatore o di ricerca di edifici all'interno di materiali video, in modo che il sistema possa sfruttare un'ampia gamma di possibilità per rispondere a interrogazioni mai tentate prima".
Pharos, dicono i progettisti, avrà anche le caratteristiche tipiche del web 2.0. "Alle innovazioni più strettamente tecnologiche - spiegano - abbina un approccio alla ricerca di tipo sociale, secondo i dettami del cosiddetto Web 2.0; la capacità, cioè, di personalizzare, in base alle azioni dell'utente stesso e più in generale alle caratteristiche della comunità complessiva degli utilizzatori, le risposte alle interrogazioni e l'interfaccia utente".
Il contributo italiano riguarderà in particolare proprio lo sviluppo di questo aspetto. Il Polo regionale di Como del Politecnico milanese partecipa infatti attraverso la società spin-off Web Models, proprietaria del brevetto di una tecnologia per la costruzione automatica di interfacce utente web. Il motore di ricerca del futuro, insomma, parlerà ai visitatori di tutto il mondo con uno spiccato accento lombardo.

fonte: repubblica.it
 

difiorefotografi - Mostre mese di marzo 2008.

Di Admin (del 12/02/2008 @ 21:12:39 in mostre, linkato 1604 volte)
Selfmade
22 Dicembre 2007 - 08 Marzo 2008
Foto di Marcello Mencarini
Una serie di autoritratti fotografici realizzati da famosi artisti contemporanei. Da Vedova a Cattelan. Il pubblico che visita la mostra viene invitato a scattarsi un autoritratto che oltre a venire immediatamente proiettato verrà inserito nel catalogo.

www.marcellomencarini.com
INFORMAZIONI:
dove: Riva del Garda (TN)
presso: Palazzo Martini, Riva del Garda
orari: venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 19
biglietti: ingresso libero
a cura di: Katjuscia Tevini
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
www.palazzomartini.it


Gregory Crewdson
18 Dicembre 2007 - 02 Marzo 2008
Foto di Gregory Crewdson
Nel grande complesso in centro Roma, riaperto dopo cinque anni di restauro, in mostra significative opere che illustrano il percorso artistico del fotografo americano Gregory Crewdson, il quale ci presenta una sua personale lettura del mondo apparentemente idilliaco dell’America rurale e provinciale, come in un sogno cinematografico inquietante, oscuro e misterioso, con citazioni e riferimenti sui più noti film e miti di Hollywood
INFORMAZIONI:
vernissage: 18 dicembre 2007, ore 18:30
dove: Roma (RM)
presso: Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale, 194
orari: Domenica, martedì, mercoledì e giovedi ore 10:00-20:00; Venerdì e sabato ore 10:00-22:30; Lunedì chiuso. con eccezioni: 25 dicembre ore 16:00-20:00; 1 gennaio ore 16:00-20:00
biglietti: Intero € 12,50; ridotto € 10,00; scuole € 4,00 per studente (dal martedì al venerdì esclusi i festivi) Per i gruppi e le scolaresche prenotazione obbligatoria.
a cura di: Stephan Berg
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 0639967500
info@palaexpo.it
www.palazzoesposizioni.it



MINGALABAR - Birmania: La lotta silenziosa di un popolo gentile
13 Febbraio - 08 Marzo 2008
Foto di Stefano Paganini
Mingalabar significa ciao, benvenuto: è un saluto tra amici, ma anche un segnale di apertura verso gli stranieri. Alla vista di un turista, i Birmani sorridono timidamente, a mani giunte, inclinando la testa in segno di rispetto, oppure agitano la mano alla nostra maniera ed esplodono in una risata contagiosa.
Che siano bambini o adulti, che stiano giocando o faticando, non rimangono indifferenti, ma esprimono accoglienza, curiosità e desiderio di instaurare un contatto.
Non è semplice per noi capire dove trovino la forza e la voglia di sorridere. La ragione va ricercata nel buddhismo, ma anche nell’isolamento in cui sono costretti a vivere.

Da più di quarant’anni, una dittatura feroce nega ai Birmani i diritti umani fondamentali, come la libertà di espressione: imbavaglia i mezzi di informazione e reprime nel sangue ogni forma di dissenso. I Birmani hanno bisogno di tutto, di democrazia per cominciare, ma anche di sentirsi parte del mondo. Per questo ci sorridono, ci salutano e si ingegnano per comunicare, non perdendo l’occasione di fare un po’ di pratica con l’inglese.

Questa mostra nasce dal desiderio di rispondere al loro saluto e di proporre un incontro, un primo, semplice contatto “tra noi e loro”.
Venti istantanee per raccontare lo spirito, la dignità e il coraggio di un popolo “gentile” che ogni giorno, in silenzio, lotta per sopravvivere...(continua)
INFORMAZIONI:
dove: Milano (MI)
presso: "VENTI", Via Celestino IV (ang. S.Vito) Milano
orari: Tutti i giorni dalle 07:00 alle 02:00
biglietti: ingresso libero
a cura di: Paola Scorcia
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
www.spaganini.it



Spunto di vista
16 Gennaio - 09 Marzo 2008
Foto di Massimiliano Tappari
Una mostra per bambini maturi e adulti acerbi, al cui centro - per una volta - ci sono i visitatori e non le opere in mostra.


E’ possibile cambiare la solita inquadratura delle cose? Guardare le cose da uno “spunto di vista” nuovo non sempre è facile e immediato ma Massimiliano Tappari con circa 100 fotografie esposte alla Casina di Raffaello fino al 9 marzo 2008 vuole dimostrare a tutti, bambini maturi o adulti ancora acerbi, che è invece possibile. Una mostra che sarà un’occasione per insegnare, a chiunque abbia un po’ di fantasia, come scovare le storie nascoste nelle piccole cose di ogni giorno, sassi, foglie, oggetti o nuvole che siano. Così un becco d’oca per capelli può trasformarsi in una Tour Eiffel in miniatura, un pettine di legno in un elefante perfettamente pettinato e la foglia raccolta nel bosco può diventare, come per magia, una strega un po’ seccata.

L’artista, che da anni propone progetti mirati a sviluppare la creatività dei ragazzi, in queste immagini esprime il suo sguardo ironico e mai banale perché, come lui stesso racconta, “la realtà è piena di storie nascoste che aspettano solo di essere raccontate. Solitamente amano nascondersi negli oggetti e nei paesaggi che vediamo ogni giorno, nelle cose che ci sono così familiari da essere diventate invisibili. Si tratta semplicemente di scovarle, riportarle alla luce e raccontarle, ognuno di noi può farlo con i propri strumenti e la propria sensibilità”.

Dal 2004 Tappari scatta una foto al giorno. Un esercizio di creatività un po’ particolare nato dal desiderio di riservare almeno un’ora della giornata all’immaginazione e, almeno per un’ora, mettere da parte le incombenze quotidiane. Non un fotografo della domenica, quindi, ma un fotografo del lunedì, martedì, mercoledì, giovedì… Ogni sua foto rappresenta un incipit, una storia a cui dà inizio e che lo spettatore può continuare come vuole. Per fare questo i bambini avranno modo di esplorare il parco di Villa Borghese con la macchina fotografica, fotocopieranno elementi naturali, giocheranno a trasformare gli oggetti con la lavagna luminosa, scriveranno poesie con vecchie macchine da scrivere riesumate dagli uffici ministeriali. Un approccio povero, “low tech” per allontanare l’idea che la creatività abbia necessariamente a che fare con la strumentazione tecnologica.

In mostra il pubblico può trovare anche una cinquantina di piccoli oggetti quotidiani che hanno dato origine ad altrettante immagini, dieci esercizi di tipografia fantastica, una serie di ambientazioni ispirate ai libri che ha scritto, dei bozzetti che evidenziano il passaggio dall’idea al libro stampato. L’esposizione ha un’appendice sul web. Nel periodo di apertura è infatti attivo un blog (www.spuntodivista.wordpress.com) arricchito ogni giorno con un’immagine inedita.
INFORMAZIONI:
dove: Roma (RM)
presso: Casina di Raffaello (Ludoteca), Viale della Casina di Raffaello (piazza di Siena)
orari: Visite dai 4 anni in su. Prenotazione obbligatoria allo 060608 dalle 9.00 alle 22.30
biglietti: ingresso libero
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 060608
info@casinadiraffaello.it
www.casinadiraffaello.it




The Janiculum: Society and Urban Development Around 1900
14 Febbraio - 15 Marzo 2008
Foto di Autori vari
Una sezione della mostra (già segnalata su Fotoantologia) "Trastevere. Società e trasformazioni urbane dall’Ottocento ad oggi", la sesta ed ultima intitolata sugli sviluppi urbanistici nella zona del Gianicolo, sarà ospitata dal 14 febbraio 2008 presso l’American Academy in Rome.
La mostra fotografica alla scoperta di Trastevere ha ripercorso il caratteristico e storico quartiere di Roma, documentando i cambiamenti apportati dai piani urbanistici dell’800 e del ‘900.


www.aarome.org
www.museodiromaintrastevere.it
INFORMAZIONI:
vernissage: 14 Febbraio, ore 16:00 - 19:00
dove: Roma (RM)
presso: American Academy in Rome, Via Angelo Masina 5
orari: martedì, giovedì, sabato: ore 16:00 - 19:00
biglietti: Biglietto integrato mostra + visita al Museo di Roma in Trastevere: € 5,50 intero; € 4,00 ridotto Si ricorda a tutti i visitatori che per l'ingresso in Accademia è richiesto un valido documento di identità
a cura di: Carlo Travaglini della Università degli Studi di Roma Tre ed è supportata dallo U.S. Department of Education
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 065846459
fax: 065810788
info@aarome.org
www.museodiromaintrastevere.it




Persona
15 Dicembre 2007 - 15 Marzo 2008
Foto di 20 donne fotografe
La presenza umana nelle immagini di donne fotografe
INFORMAZIONI:
vernissage: sabato 15 dicembre ore 18
dove: venezia (VE)
presso: venezia, Bacaro Lounge San Marco 1345
orari: sempre aperto
biglietti: ingresso libero
a cura di: paola casanova CF La Gondola
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 3487395204
fax: 0414273111
paocasan@aol.com
www.cflagondola.it



Trastevere. Società e trasformazioni urbane dall’Ottocento ad oggi
15 Dicembre 2007 - 24 Marzo 2008
Foto di Autori Vari
Oltre un secolo e mezzo di storia urbana, sociale, culturale e produttiva di un rione millenario dalla forte identità raccontato attraverso più di 400 scatti fotografici.

Un viaggio attraverso gli interventi realizzati e quelli rimasti incompiuti per ripercorrere la storia e i cambiamenti vissuti dal rione.

La mostra, frutto di ricerche iconografiche, archivistiche e sui periodici dell’epoca, si articola in sei sezioni che approfondiscono: gli eventi e le modificazioni del tessuto urbano del quartiere; il suo patrimonio storico; la storia del Tevere; la storia dei luoghi di assistenza, formazione, reclusione e produzione del rione; i cambiamenti sociali e culturali.
INFORMAZIONI:
dove: Roma (RM)
presso: Museo di Roma in Trastevere, piazza S. Egidio 1b
orari: Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00. 24 e 31 dicembre 10.00 - 14.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio
biglietti: fino al 24 marzo 2008 biglietto integrato mostra+museo: € 5,50 intero; € 4,00 ridotto
a cura di: Carlo M. Travaglini, K. Lelo, C. Mazzarelli, G. Stemperini
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30
www.museodiromaintrastevere.it



Stars on stage
11 Gennaio - 25 Marzo 2008
Foto di Sam Shaw e Larry Shaw
Divi e miti nelle immagini di Sam Shaw e Larry Shaw.

La mostra propone lo stretto rapporto esistente tra cinema e fotografia, due tra le arti visive che hanno fortemente caratterizzato il ventesimo secolo.

Le grandi star del mondo del cinema e dello spettacolo devono spesso il loro mito ai grandi fotografi e alle loro fotografie che col passare del tempo sono diventate esse stesse icone del personaggio.
“I grandi ritrattisti sono dei grandi mitologi” scriveva infatti il saggista Roland Barthes.

La mostra si offre quindi al pubblico come una galleria di Star del mondo dello spettacolo immortalate dall’obiettivo di due ineguagliabili fotografi americani: Sam Shaw e Larry Shaw.

Una settantina gli scatti in grande formato di questi due grandi autori, che raffigurano una lettura sorprendente del mondo dello spettacolo e del cinema attraverso i loro ritratti di attori, cantanti e registi realizzati tra l’atelier del fotografo e il back stage.

Le immagini sono spesso “rubate” sul set del film, dietro le quinte dello spettacolo, nei momenti di riposo o di relax degli artisti, dal parrucchiere, in casa, per la strada. Straordinarie le serie dei provini a contatto del servizio fotografico “Contact Sheets” che dimostrano il lavoro attento del fotografo nel ritrarre star del calibro di Paul Newman, Marlon Brando, Elvis Presley, sorpresi in vere e proprie sequenze di immagini inusuali e colti spesso in atteggiamenti inediti.

Davanti all’obiettivo di Sam Shaw e del figlio Larry scorrono i più importanti divi del cinema, da Marcello Mastroianni a Sofia Loren, da Clark Gable a Sean Connery, da Marilyn Monroe a Anthony Quinn.
INFORMAZIONI:
dove: Firenze (FI)
presso: MNAF - Museo Nazionale Alinari della Fotografia, Piazza Santa Maria Novella 14a r
orari: 9:30 - 19:30; sabato fino alle 23:30; chiuso mercoledì
biglietti: intero € 9,00; ridotto € 7,50; lunedì € 6,00; scuole € 4,00; gratis bambini fino a 5 anni Il biglietto è comprensivo della visita al Museo
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
www.alinari.it/it/news.asp?parid=334



 fonte: www.fotoantologia.it


 con la collaborazione della dott.ssa Liliana Castello
 


Le bomboniere sono il vostro ringraziamento a testimoni, invitati e, in generale, a chiunque vi abbia fatto un regalo, inviato fiori o spedito un telegramma. Puoi scegliere un oggetto uguale per tutti, anche se in realtà è meglio fare una differenza tra quelli destinati a testimoni e parenti più stretti e quelli da consegnare al resto degli invitati e alle persone che, anche se non invitate, hanno fatto un regalo importante.

Per esempio, puoi scegliere lo stesso oggetto, ma diverso per grandezza o per materiale. La confezione, invece, è meglio che sia uguale per tutti, in sintonia con lo stile dell'intera cerimonia. A ogni oggetto devi abbinare un sacchettino con cinque o sette confetti e un bigliettino con stampato il nome della sposa, a sinistra, e quello dello sposo, a destra. Quando il materiale lo permette, puoi far incidere o ricamare le iniziali degli sposi e la data delle nozze.

A chi ha spedito i fiori o inviato gli auguri, puoi consegnare il classico sacchettino con i confetti, meglio se confezionato in una bella scatola di cartone ornata di fiori. Ricordati di scegliere confetti di ottima qualità, all'esterno ricoperti di purissimo zucchero bianco, all'interno con la tradizionale mandorla di Avola. Se sei golosa e vuoi dare un tocco di dolcezza alla bomboniera, puoi scegliere i confetti con il ripieno al cioccolato.

Quando ordinarle?
Almeno due mesi prima delle nozze, per essere sicura che siano pronte un paio di giorni prima della cerimonia e avere tutto il tempo per farle recapitare, su un vassoio d'argento o in un cesto ornato di fiori, al luogo del ricevimento. Ricordati di ordinare un buon quantitativo di confetti sciolti, da disporre in grandi ciotole di argento o di cristallo o in tanti cesti su uno o più tavoli durante il ricevimento.

Quando consegnarle?
Dovrai essere tu, di persona, a consegnarle agli invitati (uno per ogni nucleo familiare, nel caso di due fidanzati a entrambi) al termine del ricevimento, prima dei saluti; a chi non è stato invitato le consegnerai al ritorno dalla luna di miele, senza far passare troppo tempo.

Quali scegliere?

Tradizionali
Sono infiniti gli oggetti in argento, in cristallo, in vetro di Murano, in porcellana di Limoges, in legno, in marmo, in alabastro che possono diventare una preziosa bomboniera.

In tessuto
Fiori creati con nastri di raso, con sciarpe, con foulard; pochette e pochette che per l'occasione contengono i confetti; sacchettini di pizzo o ricamati che poi diventano preziosi fazzoletti da borsa.

Ecologiche
Carta da lettere, portaritratti, diari, rubriche, cartellette in carta riciclata e colorata con tinture naturali, ornata da fiori secchi e nastrini di rafia.

Artistiche
Si può commissionare a scultori e pittori una serie di oggetti a tiratura limitata e numerata con un soggetto particolare, magari ispirato alla storia degli sposi o al luogo della cerimonia.

Vintage
Con un po' di pazienza, si può andare alla ricerca di oggetti d'epoca, uno diverso dall'altro, ma tutti legati da un tema particolare.

Letterarie
Perché non scrivere un piccolo libro a quattro mani (le vostre!) da far stampare in edizione limitata con dedica a ogni invitato?

Musicali
Un Cd con la compilation delle più belle canzoni d'amore italiane, straniere o tratte dalle colonne sonore dei film.

Floreali
Un piccolo vasetto di fiori in tessuto, ma in tutto e per tutto uguali a quelli veri, in sintonia con il bouquet della sposa.

Solidali
La solidarietà passa anche da qui, senza compromettere qualità ed estetica. Puoi scegliere un oggetto del commercio equo o contattare un'associazione che spiegherà ai tuoi invitati quale progetto hai sostenuto.

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello

fonte: donnamoderna.com

 

I 101 siti più utili al mondo (almeno secondo gli inglesi)

Di Admin (del 31/03/2008 @ 20:42:15 in attualità, linkato 4893 volte)
Presenti Google ed eBay, ma anche Anonymouse, il sito per navigare in assoluto anonimato.


Tra i siti in questione c'è anche come trovare una fermata della metrò di Londra In rete c'è davvero di tutto, si sa, e volendo fare una cernita delle pagine web che realmente possono essere d'aiuto agli internauti ci sarebbe da perdersi nella marea di indirizzi più o meno utili cui ci si può rivolgere a seconda di ciò di cui si ha bisogno.
David Baker
del quotidiano britannico Daily Telegraph ci ha provato, e il risultato è una lunga classifica dei 101 siti che – a suo parere – sono indispensabili (o per lo meno più utili di altri) a chi naviga in internet.

TECNOLOGICI
- L'elenco di Baker è strutturato in sette categorie, e in vetta alla lista dei siti catalogati sotto la voce «tecnologia» troviamo il motore di ricerca per eccellenza, Google assieme a tutto l'elenco dei suoi tool e delle sue applicazioni web, come Gmail, GoogleDocs o GoogleMaps. A seguire, alle spalle della grande G, compare un servizio altrettanto utile ai navigatori, anche se per motivi diversi: parliamo di Anonymouse, il sito che fin dal 1997 consente agli utenti di muoversi nelle maglie del web, inviare e-mail e partecipare a newsgroup senza lasciare traccia dei propri dati personali.

PER PASSARE IL TEMPO – La seconda categoria è dedicata all'intrattenimento, e al primo posto c'è DigitalSpy, il sito britannico leader nel campo dei media e dell'entertainment, appunto. Aggiornate 24 ore su 24, le pagine della «spia digitale» offrono notizie sui temi dello showbiz, cinema, musica, tv e quant'altro. Vanta oltre 199 mila utenti registrati e il suo forum è tra i primi 30 del mondo in lingua inglese.

INFORMAZIONE E VITA DOMESTICA – Tra i siti essenziali per chi cerca informazione si trova Newsmap, un'applicazione che raccoglie e offre in un formato grafico personalizzabile l'insieme di news pescate in rete dall'aggregatore di notizie di Google. Per quanto riguarda poi la categoria «case e vita domestica», il sito evidenziato come più significativo dal Telegraph è quello di Noise Mapping England. Trattasi di un progetto nato nell'ambito della National Ambient Noise Strategy (Nans) inglese il
cui obiettivo è la raccolta di informazioni sull'inquinamento acustico in Inghilterra per la compilazione di «mappe del rumore», per la segnalazione dei livelli di rumore sul territorio del Paese, corredati con l'indicazione delle cause del disturbo (traffico, aerei, industrie e così via).
Così, in pratica, per sapere se una via particolare di Londra (l'unica città attualmente mappata) è rumorosa o meno, basta cliccarla sulla mappa e vedere a che livello di inquinamento acustico corrisponde il colore con cui è evidenziata.

SOCIAL, ACQUISTI E VIAGGI – Sul versante del social networking, invece, non stupisce trovare al primo posto il nome di Facebook, il più popolare dei siti che permettono agli utenti di condividere amicizie e tenersi in contatto, ovunque ci si trovi nel mondo. Se invece ciò che interessa è lo shopping, il sito più utile non è il gettonatissimo eBay (presente in seconda posizione) ma il meno noto GiftGen, che offre consigli per gli acquisti selezionati in base al sesso, all'età e agli interessi dell'utente, oltre che al prezzo massimo che si intende pagare.
Infine, non poteva certo mancare una categoria «travel», perché si sa che sono sempre di più gli internauti che si rivolgono all'internet per la scelta e l'organizzazione di viaggi e vacanze.
Il migliore, per Baker, è il sito di Sky Scanner, che si occupa del monitoraggio dei prezzi offerti da tutte le compagnie aeree low-cost. Basta digitare la destinazione prescelta per il viaggio e valutare la soluzione più conveniente offerta dal motore. Il tutto, come sempre, in pochi click.

fonte: corriere.it
 
Napoli è una città di mare, ma non è interessante da visitare solo in estate:
la città è bella in qualsiasi altra stagione, e assume un particolare fascino nel periodo natalizio.
Il Natale a Napoli, infatti, è qualcosa di magico, che viene particolarmente apprezzato da grandi e bambini, da turisti che alloggiano in bed and breakfast, hotel e pensioni a  Napoli e abitanti del luogo.
Negli ultimi anni, infatti, il programma degli eventi natalizi a Napoli è diventato particolarmente ricco, aggiungendo nuovi appuntamenti a quelli più tradizionali, come il mercatino e i presepi.
Il fulcro degli eventi si trova nel quartiere Chiana: le chiese storiche di questa parte della città ospiteranno concerti di musica e cori di Natale, mentre nei teatri verranno messe in scena delle rappresentazioni a tema.
Non si tireranno indietro nemmeno gallerie d’arte e librerie, che proporranno, rispettivamente, mostre volte a dimostrare come il Natale abbia avuto un’influenza sull’arte, e delle letture e dibattiti su come il Natale possa ispirare la scrittura creativa.
Numerose sono le attività pensate per i bambini: da rassegne cinematografiche di film per ragazzi alla parata del carro di Babbo Natale, i più piccoli troveranno sicuramente il modo di passare un Natale particolare all’insegna del divertimento. Le strade e le piazze del quartiere, e di tutta la città, saranno quindi pervase da una forte atmosfera natalizia, anche grazie alle decorazioni, alle luci e agli addobbi che rallegreranno strade e negozi.
Nelle zone di San Gregorio Armeno, San Biagio e Spaccanapoli verranno invece allestiti, durante il mese di dicembre, i famosi mercatini di natale, dove si potranno fare degli interessanti acquisti scegliendo tra oggetti d’artigianato, oggetti natalizi e statuine per il presepe. Una cosa che a Napoli a Natale non può assolutamente mancare è infatti il presepe, che costituisce una delle maggiori attrattive della città e che diventa protagonista proprio nella zona di San Gregorio Armeno, dove antiche botteghe espongono e vendono statuine del presepe per tutto l’anno.
Il presepe è diventato quasi un simbolo della città partenopea, che l’ha adottato, facendolo diventare sia una forma d’arte che una forma di rappresentazione caricaturale della realtà, sin dal 1025, anno in cui venne allestito un presepe nella Chiesa di Santa Maria.
Il presepe napoletano, i turisti lo possono apprezzare anche nelle varie pensioni di Napoli, è poi cambiato e si è evoluto nel tempo, e se all’inizio veniva allestito esclusivamente nelle Chiese ed era considerato un simbolo religioso, nel Settecento (considerato il secolo d’oro del presepe) cominciò a diventare un immancabile decorazione nelle case dell’aristocrazia napoletana. È già verso la fine del Seicento, però, che il presepe comincia a secolarizzarsi e a mischiare elementi sacri con elementi profani, e ad essere animato non solo dalla scena della natività e da personaggi biblici, ma anche da elementi e figure presi direttamente dalla realtà del tempo, come gli osti, i ciabattini, i pezzenti. Il presepe napoletano può quindi essere considerato non solo come un oggetto rievocativo, ma anche come uno strumento descrittivo della realtà. Questa particolarità del presepe napoletano è ancora presente, e recandovi a Napoli per Natale vi potrete imbattere in statuine ispirate a personaggi attuali, come Barack Obama o Roberto Saviano.
Napoli è una delle città d’arte più belle d’Italia e il presepe è, appunto,  una delle forme artistiche più conosciute della città.

fonte: www.fainotizia.it
 

Il bouquet è uno degli elementi più importanti nell'intero look della sposa. La tradizione vuole che il mazzo di fiori passi di mano ben tre volte. Sarà lo sposo a farlo recapitare alla sposa e quest'ultima, dopo la cerimonia, lo regalerà ad una fortunata tramite il famoso lancio che indicherà la prossima ragazza o signora che convolerà a nozze. In realtà sappiamo però che sarà la sposa a scegliere fiori, colori e forma per il bouquet in quanto lo sposo non potrà conoscere i dettagli relativi all'abito che indosserà la futura moglie.

La scelta del bouquet deve essere fatta tenendo conto della fisicità della sposa nonchè dello stile e del colore dell'abito. La scelta del fiore predominante nel bouquet può diventare il refrain per tutto il design relativo al party e al banchetto di nozze.

Una sposa in bianco con un bouquet contenente qualche bocciolo di rosa rossa, per esempio, potrebbe suggerire di ripetere la scelta cromatica per le decorazioni dei tavoli e della location in cui avranno luogo i festeggiamenti, per gli addobbi floreali in chiesa, per la macchina e per le damigelle le quali avranno un bouquet più piccolo rispetto a quello della sposa. La scelta dei fiori sarà effettuata non solo per il loro colore ma anche per il significato che la tradizione attribuisce loro. Rosa, fiore d'arancio, calla, giunchiglia, camelia, tulipano, gliglio e molti altri.

Ognuno di loro porta un messaggio preciso. Se si è indecise meglio farsi consigliare dai fioristi che sapranno indicare con competenza la scelta migliore. La forma e la dimensione del bouquet, solitamente rotondo o a cascata, deve assolutamente tenere presente stile e fisicità della sposa. Il portamento della sposa varierà a seconda della forma del bouquet. Una figura alta e snella potà optare per un bouquet più voluminoso o a cascata, per una figura minuta meglio un piccolo bouquet di boccioli.

Fonte: www.chicmagazine.it

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello

 


Quando ci si sposa sono tantissimi i preparativi da portare a termine, i dettagli da curare, le scelte da compiere. Dall’abito da sposa perfetto al bouquet e le partecipazioni. Per non parlare poi della location per il ricevimento, croce e delizia di tutte le coppie in procinto del fatidico SI.
C’è un aspetto del matrimonio, però, di cui non si parla moltissimo, ma che ha un’importanza fondamentale per la coppia: il viaggio di nozze. Quale scegliere e in base a cosa? Mete esotiche e ultralussuose? Avventura e divertimento estremo? Relax per “riprendersi” dallo stress post-nozze?
Le alternative sono tante, tutte ugualmente appetibili, ma un’idea originale per un viaggio di nozze speciale e sicuramente divertente è quella di scegliere un posto che vi piacerebbe visitare in lungo e in largo, stabilire un itinerario e noleggiare un camper!
È molto più semplice di quanto si possa pensare ed è un viaggio di nozze che consente di vedere tantissimi luoghi diversi, non rinunciare alle proprie comodità e, soprattutto, trascorrere il tempo insieme al proprio compagno per la vita in maniera originale e unica, condividendo esperienze nuove, sentendosi avventurieri uniti nel bene e nel male, godendosi i luoghi scelti nei tempi e nelle modalità stabilite dalla coppia, piuttosto che da una qualche agenzia di viaggio o da un tour operator!
Quanto ai modelli e le marche non c’è che l’imbarazzo della scelta, molto noti sono i “Laika”, e in particolare i motorhome, delle vere e proprie “case su ruote”, dotati di tutti i comfort possibili e immaginabili!

Per il noleggio o la vendita di camper a Napoli (gli sposini, avendone la possibilità potrebbero investire nel mezzo e tenerlo anche per altri viaggi itineranti), troviamo tra i più specializzati e consigliamo, anche per esperienza diretta, “avventuraincamper”, che propone ottimi mezzi delle migliori “case” come Giotti Line, Pilote, Laika e Rimor, come potete vedere dal sito internet che descrive servizi, offerte e prodotti nei dettagli.

Un’azienda relativamente giovane, ma che basa la propria esperienza su quella di veri e propri “campeggiatori” esperti, che sapranno consigliarvi su itinerari, “uso” del veicolo, eventuali pro e contro e soprattutto sul modello di autocaravan da scegliere, il più adatto alle vostre esigenze, il camper che fa per voi insomma.

Che altro dire? Auguri e buon viaggio a tutti!
 



(photo Masi)

Articolo tratto da Corriere.it
Sposarsi in limousine è il sogno di tanti. Sogno possibile grazie alle agenzie che noleggiano le scenografiche (ma ingombranti) vetture con autista.
Ma una «limo» in versione Mini finora non s'era vista. Da pochi giorni esiste. L'ha realizzata Bill Davison, 65 anni, che insieme al figlio Sean, 34 anni ha «tagliato e cucito» tre Mini per realizzare questa originale vettura che adesso mostra con orgoglio nella campagna vicino a Norwich.
Fa il suo effetto, è curiosa, unica e senza dubbio più manovrabile di una limousine di «normali» dimensioni. Ovviamente è adatta soprattutto a chi ama in particolare la Mini che in Gran Bretagna (soprattutto, ma non solo) è una vera e propria icona. Ingegnere meccanico in pensione, di origine statunitense (è nato in Kansas), Per padre e figlio è un po' la realizzazione di un sogno...che porta anche a qualche guadagno, il che non guasta. E ad essere sinceri è una vera chiccheria per chi sogna delle nozze originali.
I Davison hanno già avuto due prenotazioni per altrettanti matrimoni. Il debutto con la prima cerimonia nuziale è appena avvenuto. E le foto mostrano la mini-limo con gli addobbi adatti all'occasione.(leggi l'articolo completo)
 



Nostromatrimonio è un sito web di social bookmarking. Le notizie ed i collegamenti sono proposte dagli sposi e dalle aziende del settore, e sono poi promosse in prima pagina in base d un sistema di graduatoria non gerarchico e basato sulla valutazione degli altri utenti della comunità.
Nostromatrimonio è nato nel 2010 ed è stato fondato da imaginepaolo.it e a pochi giorni dal suo arrivo online ha già oltre 50 utenti attivi e interessati al network, il che può essere considerato un ottimo inizio!

È una vera e propria “comunità” online che riunisce tanto le eccellenze del settore matrimonio, quanto gli utenti, gli sposi interessati ad avere consigli, spunti, curiosità sulle nozze e validi aiuti nei preparativi.
Nostromatrimonio.it é il socialblog per chi cerca
* la Location perfetta per il suo matrimonio
* il Vestito dei suoi sogni
* delle Partecipazioni originali
* la selezione più completa di Fornitori nella sua città

Nostromatrimonio, insomma, è la risposta alle numerose richieste di aiuto delle giovani coppie che si trovano spesso a dover fare il grande passo senza sapere da dove cominciare o a quelle giovani spose che vogliono che il proprio matrimonio sia un giorno da favola e badano ai dettagli, cercano idee originali e hanno voglia di un confronto diretto tanto con altre sposine, quanto con esperti del settore.
Ed è, inoltre, il sito che vuole permettere a chi possiede un sito sul matrimonio di dare visibilità alle proprie pagine; nostromatrimonio.it donerà tale visibilità ai contenuti che la rete stessa riterrà più validi. A decretare, infatti, quali contenuti potranno apparire tra le topnews saranno gli utenti stessi attraverso l'apposito bottone "vota".

Un sito per tutti e di tutti!
 
Svizzera

Nella villetta di Mister Ikea: vi racconto la mia vita da tirchio Mobili aziendali (che si monta da solo) e spese al mercato.


«Ho le stesse abitudini dei miei clienti»
  

EPALINGES — «Che male c'è confrontare i prezzi sulle bancarelle e scegliere le cose più convenienti? O andare al mercato prima della chiusura, quando fanno gli sconti? Penso sia meglio passare per tirchi che buttare i soldi dalla finestra».
Una legittima esternazione da modesto pensionato può assurgere a massima filosofica se a pronunciarla è uno degli uomini più ricchi del mondo, Ingvar Kamprad, più noto come «Mister Ikea» (fortuna personale stimata attorno ai 18 miliardi di euro), lo svedese che oltre 60 anni fa ha inventato l'omonima azienda, rivoluzionando su scala planetaria il modo di arredare e di abitare.
L'ultimo bilancio Ikea parla d'un fatturato da 19,8 miliardi di euro (1,3 miliardi alla voce-Italia) in un tripudio di continua espansione territoriale e commerciale.
Ma di fronte a una tale opulenza di cifre lui non si scompone. Anzi, vive quasi da povero. Vestiti più da bocciofila che da alta finanza, vecchie macchine, voli economici su Easy-Jet e abbonamenti in metrò nelle grandi città. Insomma zero lusso, zero sprechi, zero clamori. I suoi eccessi? Qualche tempo fa si è permesso una Porsche.
Ma poi forse si è pentito. «In genere, non voglio strafare né essere diverso dai miei clienti: ci tengo a dare il buon esempio. Ogni tanto mi piace regalarmi qualche bella camicia, qualche cravatta e adoro cenare con pesce del mare scandinavo». Come giorni fa, in occasione del suo compleanno: 82, portati bene nonostante la fluttuante simpatia per l'alcol. Certo, un anziano ipermiliardario lo si immaginerebbe sempre sotto le palme in panama e bermuda.

Invece il suo buen retiro, dignitosamente anonimo, è Epalinges, cantone svizzero di Vaud, 800 metri di altitudine, 7700 abitanti, 10 minuti di macchina da Losanna e dal suo freddo lago. Svizzera per via delle tasse, pensano molti. Ma non solo. Intanto Epalinges è circondata dalle foreste, richiamo non secondario per il figlio d'un guardaboschi che ha fondato un impero del legno.
E poi consente di nascondersi, come il più tranquillo dei pensionati. «In fondo sono in pensione dall' 85», ama sdrammatizzare, mentendo perché all'Ikea non si muove foglia (di frassino o di abete) che lui non voglia.

Anche la casa rispecchia i parametri minimalisti del proprietario, che qui vive con la moglie Margaretha, da cui ha avuto tre figli, Peter, Jonas, Matthias (44,41,39 anni) tutti ormai inseriti, ma senza troppe coccole, nella vetta del gruppo. È un piccolo complesso di bungalow bianchi, vicino al golf. Due chiacchiere con i vicini sul tempo, che non è mai un granché ma fa niente, stradine strette, un bel silenzio nordico. L'interno? Una rigorosa applicazione del catalogo aziendale che con i suoi quasi 170 milioni di copie in 24 lingue, passa per essere il testo più consultato al mondo dopo la Bibbia.
Leggenda vuole che i suoi mobili il signor Ingvar se li monti, spartanamente, da sé, primo fondamento del credo ikeasco. Ai supermercati Migros e Coop (davanti all'hotel Union) le commesse lo vedono spesso con la moglie alle prese con sacchetti, borse e monetine. «Persona gentile, affabile - dicono - ma a vederlo, più simile a tanti altri signori anziani magari in difficoltà ad arrivare a fine mese che a un riccone».
Questa dimensione casalingo-minimalista non gli impedisce però di viaggiare molto e mai per divertimento (ultima destinazione, Vietnam), di tastare il polso costantemente all’azienda e di mettere su tutte le decisioni il suo punto di vista.
Che è sempre vincolante, anche perché raramente ha sbagliato obbiettivo. altra massima: «Bisogna fare quello che si sa. Io sono abbastanza bravo a vendere mobili anche se sono anziano. Non sono il tipo da orto o da giardinetti ». Non ha tutti i torti.


fonte: corriere.it
 

MARCO STEFANINI

Il volto di Jennifer Anderson è apparso nelle pubblicità dei prodotti più disparati ma anche a corredo di articoli su quotidiani, settimanali o mensili americani. Per questo, è stata soprannominata "la ragazza che è ovunque" (The everywhere girl). E tutto per colpa di un servizio fotografico, realizzato ormai 10 anni fa, con diversi abiti e pose. Quegli scatti sono poi finiti nei database delle grandi agenzie fotografiche, e così, quando si tratta di inserire l'immagine di una ragazza ventenne, si fa spesso ricorso al volto di Jennifer, che oggi ha 32 anni.

A scoprire per primo la sua vera identità, nel 2005, è stato un giornale d'inchiesta, che, di fronte alla presenza delle sue foto in due grandi pubblicità nazionali per altrettante marche di computer, tra loro concorrenti, iniziò a chiedersi chi fosse quella ragazza. Da allora Jennifer ha iniziato ad utilizzare questa popolarità, accresciuta soprattutto grazie al passaparola nato sul web. Dopo aver aperto un sito, ha anche creato una linea di gadget col logo "The everywhere girl": t-shirt, tazze, orsacchiotti, tute, borse quaderni. Tutti con stampato il suo viso in primo piano.

"Tanti anni fa, a Portland, nell'Oregon - ricorda sul suo blog - ho realizzato un servizio fotografico, presso il Reed College. Era il mio primo lavoro con la nuova agente (sono un'attrice) ed ero molto emozionata, anche se non avrei mai immaginato che qualcuno avrebbe deciso di usare quelle foto. Diciamo che ero un po' insicura". E, invece, il suo viso è finito un po' ovunque. "Non mi dimenticherò mai, quando, nel 1998, andando in un negozio con mia madre, mi ritrovai davanti a decine di quaderni per gli appunti, col mio volto stampato sopra. Oppure quando sono andata a comprare un'autoradio, e il negoziante aveva una mia foto enorme sopra alla cassa. In questo caso riuscii anche ad avere uno sconto".

Non sono neanche mancati i casi in cui Jennifer non era d'accordo con la pubblicità che l'ha "usata: "E' stato il caso di una convention dei Repubblicani, a San Diego: sul loro sito misero la mia foto. E poi molti siti cristiani, anche se non mi considero certo una cristiana. Purtroppo ormai non posso più farci niente". Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le foto di archivio non sono molto redditizie: "Non ci ho guadagnato molto, perché per usare quelle foto non mi devono più pagare". Grazie però alla popolarità acquisita nel corso degli anni, Jennifer è riuscita anche a "rivendersi" col volto attuale. È di poche settimane fa uno spot nazionale per una grande banca americana. Nell'homepage del suo sito è anche presente un elenco di link a indirizzi web dove è possibile vedere, ancora oggi, la sua immagine.

fonte: www.repubblica.it

 

Alta sartoria, ‘gocce’ di bon ton, location prestigiose, scatti fotografici d’autore, flower design, gossip dal passato, international wedding, consigli pratici e molto altro: in novantasei pagine l’universo-nozze viene raccontato in ogni sua possibile declinazione.
DA LUNEDì 11 GENNAIO 2010 sarà possibile trovare in edicola WEDDINGS LUXURY, il nuovissimo periodico patinato nato da un’idea della event & wedding planner CIRA LOMBARDO.
La trentanovenne imprenditrice campana Cira Lombardo è, sin dal 2005, artefice di matrimoni ed eventi d’autore, creati ‘su misura’ per coloro che si affidano alla sua professionalità e al suo senso del gusto, in equilibrio tra estro, eleganza, essenzialità ed emozione…
Tra le proposte per il 2010 firmate Cira Lombardo, WEDDINGS LUXURY occupa senza dubbio un posto d’onore: novantasei pagine per un semestrale interamente dedicato alle nozze e all’universo che circonda l’organizzazione del ‘giorno più bello’…ma anche storia dei dettagli e degli accessori, home design, storia della moda e delle griffe sartoriali più amate, cake design, selection musicali, viaggi d’autore…
Diretto da Emilia De Gregorio, WEDDINGS LUXURY (www.ciralombardoweddings.it) è pubblicato da Edizioni CALL, editrice campana guidata da Antonio Liberti e dalla stessa Cira Lombardo.

“Il team creato per far nascere e crescere questo progetto è composto da persone che amano emozionarsi ed emozionare – commenta la Lombardo nel suo editoriale di apertura al primo numero di WEDDINGS LUXURY – ma anche da menti pragmatiche che vi aiuteranno a programmare tempi giusti e azioni corrette”.

Appuntamento in edicola, dunque, a partire dall’11 gennaio 2010 per sfogliare il primo numero di WEDDINGS LUXURY e lasciarsi trasportare dalle sue pagine…
 

difiorefotografi: Salerno, Cuccaro, la baita. Wedding.

Di Admin (del 12/07/2007 @ 18:49:36 in fotografie, linkato 3682 volte)
 

Difiorefotografi - Napoli, Ercolano: Gianluca e Giuditta. Wedding

Di Admin (del 09/10/2007 @ 18:37:46 in fotografie, linkato 1696 volte)
 


Quando si parla di “tradizioni” ci viene subito in mente la parola “matrimonio”, con tutto quel che ne consegue: la celebrazione, la location per il ricevimento o rinfresco, le foto e la scelta del fotografo, i fiori, il lancio del bouquet, gli anelli e la “proposta”.
Da noi per quanto originali e non convenzionali le proposte di matrimonio e il corteggiamento tendono a seguire “un certo schema”. Di solito è l’amato che si dichiara alla futura sposa (ma può anche accadere il contrario) chiedendole di diventare sua moglie in maniera “classica” (in ginocchio, magari dopo una cena romantica ed esprimendo tutti i propri sentimenti, donandole un anello fantastico) o magari escogitando alternative simpatiche e originali (nella nostra sezione “curiosità matrimonio” abbiamo talvolta mostrato le proposte di matrimonio più belle e originali). Oramai va così in gran parte del mondo.
Ma vi siete mai chiesti come avvenivano il corteggiamento e la proposta di matrimonio in culture diverse? Girovagando sul web abbiamo trovato alcune tradizioni dal mondo decisamente originali e fuori dal comune! Leggiamole insieme e commenta tele con noi!!!!! Sapevate che in Messico, un tempo, un uomo che voleva sposarsi doveva recarsi al tempio e parlarne prima con un sacerdote? Ma non è tutto! Quello che ci ha incuriositi è quanto segue: una volta ottenuto il consenso, uscito dal tempio, il ragazzo doveva sposare la prima ragazza nubile che incontrava!!!
Un eschimese innamorato invece per chiedere la mano della sua sposa doveva uccidere una foca e presentarla al padre di lei (e qui aggiungiamo che speriamo fortemente che l’usanza sia caduta in disuso). In Persia invece un uomo innamorato doveva gettare sulla testa dell’amata un lenzuolo per farle capire che voleva sposarla. Le intraprendenti donne dell’India per far capire ad un uomo che volevano per marito dovevano , invece, semplicemente sedersi davanti alla porta di casa sua.

Ma la tradizione che ci è sembrata più simpatica è quella delle isole Trobriand, presso Papua, dove una ragazza innamorata per comunicare il proprio desiderio di sposarsi si avvicinava all’uomo a cui era interessata e…lo mordeva! Per la serie “ti mangerei di baci” insomma!

Voi conoscete altre tradizioni antiche simpatiche legate al matrimonio e oramai in disuso? Quali?
 
 

Fedele e con commenti di qualità. Il lettore di blog? Un abitudinario.

Di liliana (del 09/04/2008 @ 18:03:51 in attualità, linkato 1169 volte)

ROBERTA PIZZOLANTE

 I diari online - per la prima volta - dal punto di vista degli utenti I risultati di una ricerca dell'Università della California di Irvine.

Per Charles ormai è parte del rituale mattutino, come pendere il caffè: avvia il pc per controllare la mail e, intanto, va a sbirciare se sui 4-5 blog che tiene d'occhio c'è qualcosa di nuovo. E che valga la pena di essere letto. Gli basta un'occhiata, pochi secondi, anche perché raramente interviene a dire la sua: se lo fa è quasi per un dovere sociale. Charles è uno dei volontari arruolati dai ricercatori della California University di Irvine per studiare da vicino il comportamento dei lettori abituali di blog. Veri aficionados di più diari, che consultano almeno due volte alla settimana.

L'obiettivo dell'indagine, la prima che guarda al mondo dei blog dal punto di vista dei lettori, è capire come l'interattività venga utilizzata e vissuta dai lettori e, più in generale, valutare l'impatto sociale del Web 2.0. Una ricerca, secondo Eric Baumer e colleghi - a Firenze in questi giorni per presentare i risultati al convegno internazionale Computer Human-Interaction a Firenze (5-10 aprile) - che da il via a una rivoluzione copernicana nello studio della blogsfera, finora focalizzata sul ruolo dei blogger. I 15 lettori di blog "vivisezionati" dai ricercatori californiani sono l'avanguardia di un esercito che negli Stati Uniti conta oltre 50 milioni di effettivi e le cui fila continuano a ingrossarsi: dal febbraio al marzo del 2007 Technorati, il motore di ricerca dedicato ai blog, ha raddoppiato i visitatori unici, superando i 9 milioni. I consumatori di blog più assidui sono però gli asiatici (il 74% di giapponesi frequenta blog) mentre da noi sono quasi due milioni gli italiani che ne scrivono o li leggono (Dati Nielsen 2006) tanto che la nostra lingua è balzata al quarto posto nella statistica di quelle più utilizzate in Rete, dopo l'inglese, il giapponese e il cinese. Si tratta di un pubblico per lo più maschile e giovane, molto attivo socialmente, interessato soprattutto ai blog personali, ma anche a quelli di informatica, politica, musica e letteratura e che considera questi media più attendibili di quotidiani, giornali online e radio-telegiornali.

Anche fra i lettori presi in esame dalla ricerca californiana gli interessi spaziano dalla tecnologia ai temi più intimi e personali. Judith frequenta i blog per restare in contatto con gli amici, Lillian per condividere esperienze, Charles per restare informato. Varie anche le aspettative: si è più esigenti in termini di grafica e di aggiornamenti con i blog più popolari e meno con quelli di amici e conoscenti.

Ma se scopi e interessi variano, per tutti frequentare i blog è ormai un'abitudine, come già controllare la posta elettronica. Qualcosa che si fa quasi automaticamente, senza nessuna aspettativa specifica. Tanto è vero che, anche se compare un nuovo post, non sempre ci si precipita a leggerlo: "Perdere un post" non è poi la fine del mondo. Tanto quando si ritorna sul blog dopo un'assenza si può sempre ripescare dall'archivio oppure soffermarsi sul post più recente, anche se è un po' datato. I lettori, infatti, non fanno molto caso alle date e tendono a considerare la freschezza di un post per la sua posizione in pagina. E se c'è chi deve intervenire a tutti i costi nei dibattiti, per altri, come Connie, "basta leggere per sentirsi partecipe". Tuttavia, molti intervistati si sentono quasi obbligati a leggere e commentare, soprattutto nel caso di blog di amici. E quando trovano un intervento "impegnativo", ricompensano l'autore con un commento altrettanto articolato. "Un buon post merita una risposta dal pubblico", dice Patricia, mentre per Jill "commentare è una forma di cortesia".

"Questi risultati sono in linea con la mia esperienza. Ad eccezione dei blog di carattere personale, nei quali il commento dovrebbe venire facile per via di una conoscenza diretta dell'autore, i lettori scrivono solo se hanno qualcosa da aggiungere", dice Luca Conti, autore del blog Pandemia.

"Spesso si visitano le pagine di un blog come si sfogliano quelle di un giornale", spiega il blogger, "subentra, è vero, una certa abitudine ma forse è meglio parlare di fidelizzazione: vado su quel blog indipendentemente dal nuovo contenuto che mi aspetto di trovare perché comunque ne riconosco il valore". Conoscere gusti e abitudini del pubblico è utile per migliorare la relazione nelle community online: "Questi dati sono molto ricercati anche dagli esperti di marketing aziendale e politico, per capire come meglio rivolgersi a certi utenti", aggiunge Luca Conti. E si capisce il perché. Una ricerca di Edelman dell'inizio del 2007 ha rilevato che buona parte dei lettori di blog sono anche "influencers", cioè svolgono attività in grado di influenzare la collettività. Mentre secondo una ricerca condotta da Nielsen in 47 Paesi (Nielsen Global Online Consumer Survey 2007) il 61% degli intervistati ritiene che i consigli di altri consumatori postati online siano una fonte autorevole, più credibile anche dei siti aziendali, delle riviste o della televisione.

"Sappiamo chi è il lettore di blog e quali contenuti preferisce ma delle sue abitudini di lettura si sa poco. Le comunità che si creano intorno ai blog, concentrate soprattutto nelle metropoli, condividono informazioni ed esperienze e riescono così a superare ostacoli culturali e territoriali", aggiunge Tony Siino, blogger e ideatore di blogItalia.it. "Se il lettore è un po' distratto e non fa caso alle date è perché deve farsi largo tra troppe informazioni, è interessante invece il fatto che vogliano premiare il blogger con un buon commento. E' li che si vince dunque la sfida dell'attenzione. Saperne di più è utile certamente per i blogger, che spesso sanno ben poco del loro pubblico, ma lo è meno per i lettori, che perderebbero quel vantaggio grandissimo offerto dalla rete, cioè l'anonimato".

Fonte: www.repubblica.it

 

difiorefotografi - Salerno, Vietri, località Raito: Matrimonio Hotel Raito. Wedding

Di Admin (del 09/01/2008 @ 17:52:00 in fotografie, linkato 10054 volte)
 

difiorefotografi: Napoli, camaldoli. Il Parnaso. Wedding

Di Admin (del 12/07/2007 @ 17:18:19 in fotografie, linkato 5359 volte)
 


(fotografia scattata con l'iPhone)

Sono tantissime le coppie e soprattutto le giovani spose che sognano un matrimonio all'americana, celebrato all'aperto, magari con tendostrutture, morbidi veli, uno splendido allestimento e tanti fiori. Un'immagine romantica che richiama un mondo "da film"...con tanto di "white carpet" e musica dal vivo...
Bello certo, ma non si può, diranno in molti, a meno che non si scelga di celebrare le nozze con rito civile...E chi l'ha detto?
Nella chiesa di Sant'Angelo in Formis (CE), come si può vedere da questa foto, il sogno di un matrimonio all'aperto con rito religioso, può finalmente diventare realtà! E chissà in quante e quali altre chiede di Napoli o della Campania è possibile questo tipo di cerimonia...aiutateci a svelarle tutte!

Vorremmo, però, sapere cosa ne pensate voi sull'argomento...

Preferite un matrimonio come questo, moderno, all'aperto, particolarmente scenografico...oppure una cerimonia classica, in una delle splendide chiese di Napoli, Caserta, Salerno o della Campania in generale, che sono, comunque, ricche di fascino e suggestiva storia?

Aspettiamo i vostri commenti!!!!
 



Una giornata speciale, organizzata dalla Wedding Planner Cira Lombardo, dedicata agli sposi e al matrimonio.

tratto da: www.matrimonioitalia.it

 "Una domenica di febbraio, il mese dell’Amore, per dare un ultimo “tocco d’autore” al proprio matrimonio, incontrando le eccellenze campane nei settori della sartoria da sposa, del banqueting, del cake design, della produzione di confetti, della fotografia e molto altro… Domenica 21 Febbraio 2010 (dalle ore 11.00 alle ore 14.00) l’elegante sede di BRADIPO TRAVEL DESIGNER di Napoli, in Piazza dei Martiri 58 (Palazzo Partanna), ospiterà IL SALOTTO DEL WEDDING, un’intera mattinata dedicata ai futuri sposi, al matrimonio e alle novità proposte da alcune aziende di eccellenza della Campania..." (leggi l'articolo completo )

Partners

Organizzazione by Cira Lombardo Wedding Planner

Bradipo Travel Designer

Marinella Spose

Luis Mas

Torte di Fiorella

Fotografi di Fiore

Confetteria Conti

Seven Pinto

Hair Style Officiel

Relais Chalons D'Orange

 www.matrimonioitalia.it

 


I Fotografi Di Fiore sono lieti di invitare tutti Voi, giovedì 1° Aprile 2010, ad un evento che ha il sapore della musica, dell’arte, della festa.
Un “evento-cocktail”, una festa- aperitivo tra amici per presentare il concerto di Monica Sarnelli, previsto a Portici per Giovedì 8 Aprile.
Un’occasione per stare in compagnia, discutere di buona musica e conoscere l’artista. Monica Sarnelli, infatti, sarà presente con la sua simpatia, bravura e semplicità.
È inoltre prevista, per i partecipanti all’aperitivo che vorranno essere al concerto dell’artista partenopea, una “sorpresa” che sveleremo durante la serata!
Cos’altro dire? Vi aspettiamo numerosi, il 1° Aprile, alle 19,00 presso il nostro studio, a Portici (NA) Corso Garibaldi, 86.

Per info tel 081 475160
 

VITTORIO SABADINI

Aveva osservato per ore le iguana accoppiarsi alle Galapagos, sapeva tutto sul corteggiamento di insetti, ovipari e mammiferi ed era perfettamente consapevole che chi non trova un partner rischia forse l’estinzione, ma conduce anche un’esistenza più libera e meno carica di responsabilità. Sarà anche per questo che, arrivato il momento di sposarsi, Charles Darwin ci pensò su a lungo. Non solo: applicando all’idea del matrimonio lo stesso rigore analitico di cui avrebbe permeato anni più tardi il suo lavoro sull’origine delle specie, riempì 17 pagine di appunti, divisi su due colonne. Nella prima le ragioni per non sposarsi, nella seconda quelle per farlo.

Queste pagine, insieme con le altre 90 mila che la famiglia ha donato nel 1942 all’Università di Cambridge, sono ora per la prima volta consultabili online in una raccolta straordinaria (in lingua inglese), composta da fogli sparsi di appunti scritti con calligrafia minuta, disegni di piante, animali e i primi abbozzi di quella teoria dell’evoluzione che avrebbe cambiato l’evoluzione della scienza e, per molti, la stessa idea di Dio. A un certo punto, verso la fine di questa impressionante collezione, compare un frontespizio con le iniziali dello scienziato - che all’epoca aveva 29 anni - e l’argomento delle successive, ponderate riflessioni: il matrimonio.

Darwin aveva da poco conosciuto una cugina, Emma Wedgwood, che non solo era benestante e carina, ma aveva pure una spiccata intelligenza e una buona presenza di spirito. Anche se si era chiaramente preso una cotta per lei, Charles era già uno scienziato fino al midollo e non poteva lasciare le cose al caso. Cinque anni a bordo della «Beagle» ad osservare la natura in giro per il mondo gli avevano insegnato a diffidare dell’istinto, che soprattutto in amore gioca spesso brutti scherzi.

Gli appunti - ancora attualissimi - rivelano un Darwin diviso a metà tra il desiderio di accasarsi e quello di continuare una vita libera, dedicata allo studio, agli hobby e alle sue passioni, che poi erano la stessa cosa. Sotto la voce «Marry» (sposarsi), lo scienziato elenca come aspetti positivi i figli («A Dio piacendo»), una compagnia costante («e amica in tarda età») che sarà interessata a un oggetto da accudire... A margine, come preso da un retro pensiero decisamente poco romantico, aggiunge: «Comunque, meglio di un cane».

Più articolati e numerosi gli argomenti sotto la voce «Not Marry»: «Libertà di andare dove si vuole, conversazione con uomini brillanti al Club, nessun obbligo di fare visita ai parenti né di essere coinvolto in ogni inezia, si evitano le spese e le angosce legate ai figli, non si perde tempo (frase sottolineata), si può leggere la sera, non si ingrassa e non ci si impigrisce, più soldi disponibili per i libri». A margine, anche qui un retro pensiero: «Ma in ogni caso lavorare troppo non fa bene alla salute».

Nelle ultime pagine un’altra domanda: «Meglio presto o tardi?», meglio presto, «perché da giovani il carattere è più flessibile». Infine, la conclusione favorevole al matrimonio, per evitare «una vita solitaria e una fredda vecchiaia, senza amici né figli, passata a rimirare le rughe che si accalcano sul proprio viso». Ma, conclude con gli ultimi rimpianti, «questo vorrà dire che non visiterò mai il Continente, né andrò in America né salirò mai su una mongolfiera».

Charles e Emma si sposeranno di lì a poco, il 29 gennaio del 1839, e il loro sarà un matrimonio felice. Ebbero dieci figli, di cui tre morirono in tenera età. Dopo la prima notte di nozze, lo scienziato annotò concisamente le sue impressioni negli appunti: «Fare sesso aumenta la salivazione». Andarono a vivere a Downe, nel Kent, dove ancora esiste Down House, con l’intatto «Sentiero Sabbioso» sul quale Darwin passeggiava ogni giorno. A Down House morì a dieci anni Annie, la bambina più adorata. Fu questa tragedia ad allontanarlo dalla fede e a fargli concepire le sue teorie sul bene e sul male, così pericolose in quell’epoca vittoriana. A Down House morì anche Darwin, nel 1882, senza essere mai riuscito ad andare in mongolfiera. E’ sepolto di fianco a Isaac Newton nell’Abazzia di Westminster, tra gli eroi del suo Paese.

fonte: www.lastampa.it

 

Luca Marconi

I ragazzi dei vicoli diventano fotografi: mostra a Largo Baracche da mercoledì 18. Con le telecamere di France 2

Napoli - «Oye frà, ti mando un po’ di cose sulla mostra, sono tutti ragazzi sans fatica e napoletani, mi arraccomand»: Nicolas Pascarel, fotografo francese di una certa fama, ormai è irrimediabilmente napoletano. Nel senso che Napoli gli è entrata nel sangue, dopo mesi trascorsi ai Quartieri Spagnoli per un workshop di fotografia alla Sabu di Largo Baracche, pensato per una diecina di giovani di «un fazzoletto di terra metropolitana che va da Barracche (la mitica trattoria Nennella, ndr) a via Chiaia, passando per la bella vasca di via Toledo: in tutto 500 metri sui quali lavorare di fantasia.

Questo è il tessuto, dice Pascarel, l’itinerario, l’inizio e spesso anche la fine di una storia senza sogni, un vero ghetto sotto il cielo azzurro di Napoli». Ragazzi di vita, così il fotografo definisce i suoi allievi, «quasi tutti fuori della scuola, senza regole, obbligo», iniziati alla fotografia. Che significa tanto per i confinati nel “ghetto”, la città d’o scuro per dirla alla Erri De Luca, ignorata dalla Napoli deodorata del tutto indifferente alla propria storia ed ai monumenti che cascano a pezzi proprio in questi vicoli, figurarsi agli uomini.

Quindi la fotografia «è prima di tutto un incontro con se stessi in rapporto allo straniero, una curiosità verso l’altro, una passerella verso l’ignoto» o verso un rimosso, verso il recupero della consapevolezza di una negazione subita dall’altra città, dove anche l’indigeno è straniero, crede Pascarel. Che sembra il campione olimpionico Maddaloni quando ricorda che per questi giovani non esiste, in tutta Napoli, nemmeno la possibilità di fare sport gratuitamente. «Perciò abbiamo tanto camminato alla scoperta di tutto e di niente in una città dove quasi nessuno cammina. Spesso loro si sono autofotografati in questi posti lontani eppure quotidiani. Tante volte, perché l’autoritratto è il primo passo dell’adolescente verso il sognare, la scoperta di un desiderio nascosto, di un’immagine celata di sè». Stranieri in casa, insomma, ma non più attraverso gli scatti di riappropriazione non violenta ma più efficace, simbolica, dell’appartenenza al territorio.

Il lavoro del workshop è diventato una mostra intitolata, a scanso di equivoci, “Ncoppa ‘e Quartieri”, che inaugura mercoledì 18 giugno alle 19.30 nel centro culturale di Largo Baracche (alle spalle di Nennella) con proiezione, alle 22.30, di un documentario en plein air su piazza Largo Baracche (uno dei tanti film prodotti durante il workshop già visibili su youtube e GoogleVideo digitando “Fotoasia” o “Ncoppa e quartieri”) girato da Gianni Iannitto e Pascarel per l’associazione Sabu presieduta da Giuseppe Ruffo con gli educatori Massimiliano Esposito e Francesco Baldi.

Ci saranno anche le telecamere di France 2 all’inaugurazione, mercoledì, per riprendere Vincenzo, Giannino, Luca, Charlie, Sasà, Antonio, Giuseppe, Biagio e Carmine, gli allievi di Nicolas. Per una volta il telegiornale dell’emittente nazionale d’oltralpe parlerà bene di Napoli e dei napoletani, ma per merito di un francese. Il corso di tre mesi (4 ore per due giorni alla settimana) prodotto da TandemGeneration nell’ex rifugio antiaereo in un anno diventato polo d’attrazione metropolitano («'Ncoppa e Quartieri/Alla ricerca della memoria, luoghi e persone») si proponeva d’insegnare la tecnica fotografica e l’utilizzo della camera «come strumento di sensibilizzazione e curiosità nei confronti della realtà circostante» ai ragazzi fra i 14 e 17 anni.

Allo studio tecnico ed alle presentazioni di opere ed autori con proiezioni di film che indagano il rapporto della fotografia col sociale e le culture popolari, si sono alternate uscite in strada per reportage alla maniera di Bresson, «per raccontare, attraverso le immagini, la memoria, il desiderio ed il proprio vissuto personale» e molte visite (filmate dagli allievi) alle mostre in città e fuori città, al Madre come a Pompei. La “tesina” è una storia fotografica in 20 immagini sul soggetto assegnato, i Quartieri, appunto. Gli scatti selezionati ed elaborati che ora fanno parte della mostra saranno esposti anche a Roma.

Pascarel, fotografo e antropologo parigino, ha già fatto scuola soprattutto in Paesi asiatici segnati da dittature e miserie, dove continua a tenere mostre e workshop con ambasciate e centri culturali. In particolare dal 2000 al 2004 ha lavorato in Cambogia collaborando con le Ong sul reinserimento dei bambini di strada (street childrens) e sulla prevenzione dell’Aids tra gli adolescenti con problemi di droga e prostituzione. Ha lavorato con l’Ambasciata di Francia in Cambogia per il primo corso di fotografia dell'Accademia Reale di Belle Arti di Phnom Penh. Il suo lavoro sulla “memoria” cambogiana, Oriented, è stato esposto in personale al Museo di Roma in Trastevere al Festival Internazionale della Fotografia 2005. Dal 2004 lavora su progetti di cooperazione internazionale in Vietnam e Thailandia. Nel 2005 ha creato l’associazione FotoAsia che promuove giovani fotografi asiatici e realizza workshop di 10 giorni quattro volte l’anno in Vietnam e Cambogia (www.fotoasia.org).

Fonte: www.corriere.it

 


Scenografie e allestimenti incantevoli, realizzati da Cira Lombardo Wedding Planner con il suo staff, per un evento magico, dal sapore fiabesco. Che location potevano scegliere gli sposi, se non un vero e proprio castello?
Ecco un'anteprima del nostro reportage fotografico!!!
A breve, altre foto...seguiteci!!!
 


Mentre la primavera, tarda a venire, le certezze sul calendario si susseguono Il Primo Maggio è la festa dei lavoratori.

La "festa"(!) per ricordare chi un lavoro c'è l'ha, chi vive invece di precarietà, per ricordare le battaglie operaie, l'impegno sindacale, i diritti e i doveri dell'impiego... in un Italia che va!
Come succede da anni, l'Italia le canta in piazza San Giovanni Laterano, a Roma, l’ormai leggendario “Concerto del Primo Maggio”.
In uno scenario di ragazzi e bandiere, il tema dell'anno'09 è: "Il mondo che vorrei"... Tutto il “superconcertone” sarà guidato dalla voce dell'attore Sergio Castellitto, che presenterà artisti che spesso scelgono palchi insoliti o speciali, come questo, disertando altri più patinati: Casinò Royale, Samuel Romano, leader dei Subsonica, la BandaBardò, Marina Rei, Marta sui Tubi, Caparezza, Paola Turci, Pfm, Nomadi, Afterhours… e tanti altri... tra cui un “certo Signor Rossi”… si, proprio lui… Il Blasco!

E Rai 3...testimonierà!

Rosario Totaro
 



Ormai manca pochissimo! Domenica è vicina e tutti siamo in trepidante attesa de “Il Salotto del Wedding” by
Cira Lombardo! Ne abbiamo parlato tutta la settimana (clicca QUI per ulteriori info) e speriamo d’aver destato il vostro interesse! Ecco due ultime chicche…interessanti gossip dell’ultima ora esclusivi per voi!!!

In primo luogo il salotto sarà anche la splendida occasione per un esercizio di stile e di buon gusto! Saranno richiesti, infatti, giudizi dai gentili ospiti, per votare la mise en place più interessante tra gli allestimenti-tavoli realizzati dagli allievi del corso per wedding&event planner tenuto proprio in questi ultimi giorni da Cira Lombardo. Conosceremo dunque i wedding planner del domani e avremo l’occasione di dire la nostra…chi vincerà?

E per finire…indovinate chi sarà la presentatrice e madrina della sfilata flash che mostrerà in anteprima assoluta parte della collezione 2012 Sposa e Alta Moda dell’Atelier Elena Colonna?
Su, amici e amiche, la risposta è semplice…vi aiutiamo?

Bene…si tratterà di Enza Ruggiero, of course! L’avete vista con Cira Lombardo, i Fotografi Di Fiore e L’Atelier Elena Colonna durante le puntate del programma Invito a Nozze, in onda ogni martedì alle 21,30 su Wedding Tv (Sky426). Ironica, spigliata e simpatica…oltre che bellissima! La madrina ideale per un evento esclusivo che vede tra i protagonisti i personaggi di un format televisivo da lei stessa ideato e che si rivela sempre più di successo!

Il tutto, ve lo ricordiamo, nella splendida cornice di una residenza d'epoca di rara bellezza: Tenuta San Domenico, Capua (CE)

Insomma...questo Salotto del Wedding promette sempre meglio! Non mancate! Noi ci saremo…insieme a tantissimi altri, fantastici partners! Eccoli tutti:

Media Partner Radio Punto Zero con diretta dell’evento in tutta la Campania

Di Fiore Fotografi

L’Atelier Elena Colonna

Fotografia Fashion Studio

Letizia Grella Cake Designer

Wedding Solution

 Conti Confetteria

Rosanna Barbato Make Up Artist

Le Marchand d’Odeurs

Industria del Pensiero A. Rondina

Wedding Dance Choreographer Graziella di Rauso

B-Sure

Braunè Fuochi Pirotecnici

Staging Allestiamo Eventi

Candida Celiento

Giustina Corso Cake Designer

Perla’s Cake

Ponzo Spose

Allestimenti d’Errico  
 


Come un rito antico, a febbraio arriva il Festival di San Remo, anticipato sempre dagli sbilenchi scoop sulle presentatrici-affiancatrici-statuette bellone di turno, e da qualche testo di canzone in gara.

Il"carrozzone sanremese" è al varo, c'è al timone un simbolo rassicurante della canzone pop italiana:
il Gianni nazionale! Morandi è stato scelto da Mazzi, direttore del festival già da qualche anno, buon volpone d'ascolti; speriamo faccia tris dopo il festival di Bonolis e quello della Clerici..ooops!!! Ma Sanremo non è solo una trasmissione tv! È, o dovrebbe essere, una gara musicale che molti del settore disprezzano e dal cui piatto poi mangiano volentieri, unica grande kermesse di alta visibilità.

Quattordici Big, qualcuno che non sa neanche cosa significhi essere big, vista l'inesistenza delle carriere, altri collaudati e altri troppo collaudati, troppo davvero (vedi ancora Albano in gara!) !!!!
Lo specchio della musica italiana contemporanea si riflette in quelle acque liguri …anche quest'anno, personaggi reduci dai talent show, saliranno su quel palco: Natalie, Emma Marrone con i Modà, Giusy Ferreri... sono tra i favoriti, come è successo già con i" figli" dei talent delle 2 passate edizioni.
Le signore della musica non mancano, Patty Pravo e Anna Oxa, chiamarle big in questo cast è riduttivo , la prima con un testo sensuale (...stai benissimo su di me), l'altra ex bionda, canta "la sua anima da uomo"(!)

Non mancano i cantautori, per fortuna: Roberto Vecchioni, un pesce fuor d'acqua ma coerente, come suo solito canta “chiamami ancora amore, in questo disperato sogno”. Il bravo Tricarico, che proporrà un brano di Mesolella e precisa che non è un brano politico ma con versi che, come quelli nella nebbia, hanno una bandiera verde...non so a chi si riferisce?

Luca Madonia, l'ex dimenticato Denovo, tenta la carta dell'amicizia per rivalutarsi e lo fa nientedimeno con Franco Battiato, si proprio lui in gara (!!!) ! Il loro brano recita “io vivo nei panni di un alieno che non vola”, coereza “battiatica”.
Poi c'è Max Pezzali che crede nelle chance della vita con “un casino, un casino di cose da fare”; Anna Tatangelo che, per questa impegnata occasione, assieme a suo marito, il Gigi nazionale, ha scritto anche lei parte del brano, in cui una frase recita “per poi vederti cenere...bastardo!”…il testo, insomma, promette bene!
Mancano i napoletani al festival di Morandi, ma il dialetto lo difende in quest'annata Davide Van De Sfroos (io consiglierei i sottotitoli…!). Ancora i riuniti La Crus con il loro reo confesso sentimentale, e l'ex vicitore Barbarossa che per l'occasione canta con Raquel del Rosaio, più nota alla cronache per essere moglie di Alonso e meno per la sua carriera artistica qui da noi... Bha!

Tutto è pronto che vinca il migliore. E ricordiamo che capita spesso che vinca il migliore, mai la migliore canzone!


Rosario Totaro
 

DANIELE VULPI

Il papà di Facebook: "La crisi? La gente non smette di comunicare"

MADRID - Mark Zuckerberg, il più giovane miliardario del mondo, arriva in Europa e si scopre più buono. Sì, il 24enne fondatore del sito di social networking più visitato del pianeta - Facebook - ha deciso di lanciare in Europa (per ora in Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna, presto anche in Italia) un'iniziativa ad alto tasso di solidarietà. L'ha chiamata "Facebook for good: condividi la tua storia". Tradotto: vince chi meglio saprà rendere omaggio a persone che hanno usato Facebook per contribuire a un mondo più aperto e connesso.

Ma il giovane Mark (scarpe da ginnastica, jeans, t-shirt e maglioncino con zip) parla soprattutto del Facebook prossimo venturo: spiega in due parole la ricetta che ha fatto grande la sua creatura, la defezione di due suoi collaboratori di peso (e lo fa a denti stretti), parla di pubblicità, promette nuove localizzazioni del sito, smentisce piani di entrata in Borsa ("per ora") e svela di guardare con interesse al social web in chiave aziendale.

Facebook for good: condidivi la tua storia. E' il volto buono del social network da 111 milioni di utenti attivi (ovvero che si sono connessi nell'ultimo mese): un premio di 1000 euro a chi racconterà meglio, con l'aggiunta di foto, come Facebook ha cambiato la sua vita o ha generato un forte impatto sociale. Tremila euro potranno andare alla causa messa in luce. Per ora solo in 4 Paesi europei, nel giro di qualche mese anche da noi. "Ho pensato a questo dopo la localizzazione in lingua spagnola - racconta Zuckerberg - quando abbiamo avuto una crescita improvvisa di utenti in Colombia. E tra questi uno ha lanciato l'iniziativa "Un milione di voci contro le Farc" quando ancora la Betancourt era nelle loro mani. Mi ha colpito l'effetto avuto: migliaia di persone in piazza in tutto il mondo nel giro di un paio di mesi. Una storia coinvolgente".

Le localizzazioni. "E' la strada che stiamo seguendo, assieme allo sviluppo delle applicazioni per la nostra piattaforma. Abbiamo già il sito tradotto in molte lingue e altre ne arriveranno. Da qui è arrivato un enorme aumento degli utenti. Le richieste di nuove lingue non mancano. C'è anche chi ha chiesto la localizzazione in latino o in Klingon, che è la lingua parlata nella saga di Star Trek. Sono solo richieste, sia chiaro".

Il segreto di Facebook. Un sito nato nel 2004 per connettere gli studenti delle università americane e che adesso vale cifre da capogiro, non è facile da spiegare. Lo scorso anno, quando Microsoft acquistò l'1,5 per cento del capitale, Facebook venne valutato 15 miliardi di dollari. Adesso si vola ancora più alto. "Semplice", dice il fondatore: "La voglia di comunicare è un valore universale. Noi siamo un prodotto che facilita proprio questo e la gente perciò ci usa. Certo, ci vuole anche un po' di fortuna se nel 2006 eravamo il 7% del social web e adesso ne rappresentiamo i due terzi. Poi c'è la il rispetto della privacy: è una delle chiavi del nostro successo".

"Sviluppo sostenibile" e la crisi. " Questa situazione economica riguarda tutti, solo che Facebook è fortunatamente una società a capitali privati e quindi non è esposta come altre alla crisi. La nostra missione è mettere in contatto le persone, per un mondo più connesso e più trasparente. E per farlo seguiamo un modello di business "sostenibile" che sta funzionando bene: 120mila aziende fanno inserzioni sul nostro sito. E tra queste 2/3 delle imprese statunitensi. La Borsa? Al momento non abbiamo piani per una quotazione sui mercati, e non li avevamo prima dell'inizio della crisi economica".

 Il nuovo design. Le proteste che ha scatenato la nuova grafica di Facebook hanno superato in intensità persino quelle esplose quando Zuckerberg lanciò Beacon, un sistema pubblicitario molto invasivo. Una mossa che lo costrinse a una repentina retromarcia e a pubbliche scuse. Adesso non cederà: "Tante critiche, è vero, ma l'idea del nuovo layout è di dare un bollettino di notizie personalizzate. Saper subito ciò che accade nella nostra comunità di amici. I cambi sono sempre difficili da digerire, ma abbiamo verificato che la nuova grafica gli utenti scambiano più informazioni. Quindi va bene".

Gli abbandoni. Dustin Moskovitz, co-fondatore, lascia la società e con lui anche Justin Rosenstein, ex Google. Obiettivo: lavorare a una sorta di Facebook per le aziende. Zuckerberg precisa: "No, loro faranno software per le imprese. Anche noi svilupperemo applicazioni per le aziende in futuro. Si tratta solo di immaginare lo scambio di informazioni in altre forme. Quanto alla fuoriuscita di due persone non mi preoccupo: siamo 700 e la gente di talento non manca. E altri, molto bravi, sono in entrata. Vedrete".

fonte: www.repubblica.it

 

 
Qual’è il significato simbolico dell’uovo di Pasqua?


Nell’iconografia cristiana, l’uovo è il simbolo della Resurrezione: il guscio rappresenta la tomba dalla quale esce un essere vivente. Per i pagani l’uovo è il simbolo della fertilità: l’eterno ritorno alla vita. Per i filosofi egiziani l’uovo era il fulcro dei quattro elementi.
Per gli israeliti un dono da portare agli amici o lo regalavano a chi festeggiava un compleanno. Gli antichi romani usavano dire: ”Omne vivum ex ovo” Dipingere e decorare le uova durante il periodo pasquale risale a quest’ultimo periodo: donarne uno colorato era sinonimo di auguri e buoni auspici.

Oggi ritroviamo in molte tradizioni l’uso delle uova per celebrare la ricorrenza pasquale i popoli Slavi dipingono le uova per donarle come simbolo di buon asuspicio, amore e fertilità e le case vengono addobbate con uova colorate. In Germania, Austria e Svizzera si nascondono uova colorate nel giardino o all’interno dell’abitazione e si invitano i bimbi a cercarle affermando che sono state lasciate dai leprotti e si decorano alberi o ramoscelli pasquali. In alcune regione della Francia si nascondono le uova dipinte nei giardini e si narra ai bambini che sono state lasciate dalle campane che la notte del Venerdì Santo hanno volato fino a Roma per prenderle ed è per questo che nessuno le sente suonare durante la notte della Passione.

Nei Paesi Scandinavi è tradizione compiere anche dei giochi con le uova sode: i più noti: far rotolare le uova da un dosso e vince chi ha lasciato quello che arriva più lontano con il guscio integro, altra abilità è tenere un uovo lesso in mano e cercare di romper quello tenuto dall’avversario. Ma le uova nelle Nazioni del Nord assumono anche altri significati andare in chiesa con in tasca un uovo nato il Giovedì Santo smaschera le streghe” Un uovo lasciato in ciascuno dei quattro angoli del campo, nei solchi arati, aiuta invece ad avere un abbondante raccolto.

Gli Ortodossi celebrano la ricorrenza dei morti il venerdì successivo al giorno di Pasqua. In questa occasione qualcuno colora le uova di rosso e le mette sopra le tombe, come augurio di felice vita ultraterrena per i loro cari che sono sepolti. Questa tradizione è legata ad una leggenda che narra di Maria che faceva divertire di Gesù Bambino con uova colorate. Il giorno di Pasqua Maria tornata sul sepolcro, lo trovò aperto e sul ciglio scorse delle uova rosse!!!


in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
Fonte: www.abcvacanze.it
 

Domani in tutta Italia il V2 di Grillo, in polemica con le piazze del 25 aprile.

Di liliana (del 24/04/2008 @ 15:45:04 in attualità, linkato 1325 volte)

Il comico genovese torna a chiamare a raccolta i suoi fan sul tema dell'informazione "Abroghiamo l'ordine dei giornalisti, la Gasparri e i finanziamenti pubblici alla stampa"

ROMA - All'indomani della prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi nel 1994, le celebrazioni del 25 aprile furono segnate dalla tensione per l'arrivo al governo, per la prima volta nella storia italiana, dei postfascisti di An. Le celebrazioni di domani si annunciano altrettanto tese, ma questa volta il motivo principale non è il trionfo del Pdl. A creare un clima conflittuale è stata la scelta di Beppe Grillo di organizzare il suo secondo Vaffa Day proprio in concomitanza con l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Un'altra data fortemente simbolica dopo quella dell'8 settembre scelta lo scorso anno dal comico genovese per sferrare il suo attacco al sistema politico, raccogliendo in piazza nella sola Bologna oltre duecentomila persone. Ora i toni della manifestazione convocata da Grillo a Torino, una delle città simbolo della Resistenza, si annunciano del tutto simili a quelli della scorsa estate, ma il tema al centro della giornata sarà il sistema dell'informazione, con la proposta di abrogare l'ordine dei giornalisti, la legge Gasparri sul sistema televisivo e la legge sull'editoria che garantisce ricchi finanziamenti e agevolazioni fiscali a tutti i principali giornali italiani.

Come accadde per la prima versione dell'8 settembre, il Vaffa-2 Day, oltre all'appuntamento principale in programma a piazza San Carlo con la presenza sul palco dello stesso Grillo, l'iniziativa prevede una mobilitazione in molte altre città, dove anche nei prossimi giorni saranno raccolte le firme per ottenere i tre obiettivi del programma "grillino" sulla stampa. Con il risultato che ovunque si fronteggeranno le folle chiamate a raccolta dal comico genovese con quelle che intendono ricordare la Liberazione. Una coincidenza che a molti è sembrata l'ennesima provocazione.

Per questo a Torino un folto gruppo di intellettuali ha sottoscritto l'appello anti-Grillo promosso dal deputato Ds Stefano Esposito. Tra le adesioni, quelle del professore-avvocato Carlo Federico Grosso, dell'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, dell vicepresidente della Consulta Guido Beppi Modona, dello storico Giovanni De Luna. Costituzionalisti, storici, docenti, amministratori locali chiedono ai torinesi di partecipare all'appuntamento istituzionale dedicato alla Resistenza organizzato dal consiglio regionale del Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Provincia e dalle associazioni partigiane sempre in piazza Castello.

fonte: www.repubblica.it

 


Lo scrittore Scott Fitzgerald era solito dire: “Troppo di qualsiasi cosa fa male, ma troppo champagne fa sempre bene”. Le bollicine, il brindisi, l’allegria e la solennità di un momento importante nel matrimonio, ma anche in tutti i ricevimenti in genere. Il “levare i calici” tanto caro ad autori letterari e autori di film...In effetti nelle pellicole dove si celebra un wedding day o un evento importante, quello del brindisi è sempre un momento toccante, divertente, risolutivo, commovente…insomma un momento fondamentale.
Come dimenticare, per esempio,  la splendida Julia Roberts, vestita da damigella d’onore che, con estrema eleganza e infinita classe e simpatia, dice addio all’amore della sua vita lasciando che sia felice con un’altra ne
Il matrimonio del mio migliore amico”?

Insomma, quello del brindisi è uno dei gesti “tradizionali” del matrimonio, che nel tempo si è arricchito e declinato a seconda del cambiamento dei tempi e delle culture, ma che resta insostituibile nello scenario di un ricevimento che non manchi di nulla.
Ci sono delle regole anche per quanto riguarda il brindisi? Certo che si!

Esso, così come lo stare a tavola, il corteo nuziale, e tanti altri elementi delle nozze e occasioni speciali, è governato da regole del galateo che, se non proprio fondamentali, sono rilevanti per la sua buona riuscita, per un brindisi che sia simpatico, emozionante, spontaneo, ma anche di classe e “beneducato”.

Vediamo insieme, dunque, cosa prescriverebbe il galateo in proposito, tenendo bene a mente però che, certe volte, le regole sono fatte proprio per essere infrante, quindi discostarsi da quanto segue non è necessariamente uno sbaglio o indice di poca eleganza per il proprio party.

In primo luogo, pochi sanno che non tutti possono fare un brindisi. Di norma dovrebbero essere gli sposi a chiedere a qualcuno tra gli invitati di dire qualche parola e questa richiesta andrebbe fatta in anticipo, così che il “prescelto” possa preparare un minimo di discorso ed evitare l’imbarazzo. Gli ospiti che, invece, “hanno il diritto/dovere” del brindisi dovrebbero seguire un certo ordine. Il primo ad avere il diritto di brindare è il padre della sposa che, dopo aver brindato agli sposi, lascia la parola allo sposo. Quest’ultimo leva il calice al suo testimone, quello più importante che, a sua volta, se vorrà, dirà qualche parola alla coppia.
La sposa ha diritto di fare un brindisi in qualunque momento lo voglia, purché si faccia annunciare dal marito.

Mai riempire o lasciar riempire il proprio bicchiere fino all’orlo, e mai chiedere altro vino o champagne prima di aver consumato quello che si ha già. Se qualcuno, tra i commensali è astemio, parteciperà lo stesso al brindisi per buona educazione, ma anziché bere, accosterà solo il calice alle labbra.
Secondo l’etichetta, poi, è importante che i bicchieri, durante il brindisi, si sfiorino, ma non si tocchino mai. Basta alzare il calice sorridendo all’altezza del viso, senza che vi sia un contatto con quello altrui.

Sarebbe inoltre da evitare il classico “cin cin”, che in realtà ha un significato poco elegante nella sua lingua d’origine e veniva utilizzato da marinai in ambienti portuali. Da preferire, se proprio non si vuol stare in silenzio, l’espressione “prosit” che vuol dire "sia utile, faccia bene, giovi!" e deriva dal latino.

Al di là di tutto, comunque, è importante non dimenticare lo scopo fondamentale del brindisi di nozze, ovvero fare gli auguri ai festeggiati, esprimere il proprio affetto per loro e trasmettere la gioia e l’emozione di un giorno speciale. Quindi, regole o no, la cosa importante nel momento in cui si leva il calice è connettere il proprio cuore e lasciare che parli per noi…tutto il resto verrà da sè!
 


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Villa Bianco-Il Giardino dei Tigli sorge alle falde del Partenio, area che costituisce di per sé un forte attrattore naturalistico e ambientale, al quale si aggiungono, poi, i richiami dei 15 centri che tocca l'itinerario, favorito dai collegamenti stradali e di mezzi pubblici, tra i quali la Funicolare che conduce ai 1.270 metri del grande Santuario di Montevergine. Il soggiorno e la ristorazione sono assicurati dalle numerose strutture presenti su tutto il territorio. L'enogastronomia è un altro forte richiamo, non meno di quanto lo sia la produzione artigianale che offre modo di fare shopping originale nelle numerose botteghe. Ai siti storici, artistici e culturali del capoluogo (musei, architettura monumentale civile, edilizia religiosa e Centro Storico) si aggiungono poi quelli presenti negli altri centri abitati: castelli, borghi medievali, raccolte d'arte, palazzi d'epoca e borgate montane. Un cenno particolare va fatto al Santuario di Montevergine, sorto agli inizi del XII secolo, meta di oltre un milione di pellegrini, sede di un Museo e di una Mostra Permenente del Museo e di una importante rassegna musicale. Per gli appassionati della sentieristica e del trekking, infine, il territorio presenta numerosi percorsi attrezzati.

fonte: www.ilgiardinodeitigli.it
 

Storia dell'abito da sposa. Atelier - Boutique -

Di Admin (del 03/02/2008 @ 15:09:25 in attualità, linkato 3469 volte)
Storia dell’abito da Sposa

Nella storia della moda si sono indossati diversi tipi di abbigliamento per una celebrazione importante come è il matrimonio. Il bianco è stato accettato come colore tradizionale per tanto tempo, però gli abiti da sposa non sempre furono bianchi. L’abito da sposa è unico, è un abito importante ed elegante e dipende dall’epoca e ambiente in cui si utilizza. Nelle epoche antiche, in Egitto o in Grecia, le spose indossavano il lino bianco in diverse lunghezze. Il colore bianco però non era indice di purezza, bensì simbolo d’allegria, celebrazione e felicità.
Nei matrimoni romani le future spose utilizzavano tuniche bianche come tributo ad Imeneo, Dio della fertilità e del matrimonio. Le spose, inoltre, si avvolgevano in un velo leggero di garza rossa, il flammeum, e ornavano i capelli con nastri intrecciati o con una corona di verbena. Ciò accadeva maggiormente fra le persone benestanti, perché con la loro ricchezza potevano ottenere questi tipi di tessuti. La gente con meno risorse copiava ed adattava i propri abiti alle tendenze dell’alta società.
Le Spose longobarde usavano tuniche di lana nera ricamate e coperte da manti rossi lunghi fino ai piedi, mentre le bizantine, che conoscevano tessuti preziosi come la seta, vestivano di seta rossa broccata d’oro con una trapunta di pietre preziose e, sul capo, fili d’oro, gioie e fiori profumati.
Anche durante il Medioevo, il rosso è il colore preferito per le Nozze, in quanto considerato simbolo di regalità perché difficile da ottenere e molto costoso. Oltre ad essere sinonimo di “sfarzo”, però, il rosso nasconde anche una simbologia più profonda: rappresenta infatti il dono che la moglie farà al marito, ovvero la capacità di generare “sangue nuovo” per la stirpe.
Le spose medioevali indossavano anche tuniche o cotte di lana color turchino con maniche lunghe e strette e manti con bordi di pelliccia di volpe o scoiattolo, mentre il viso era fasciato da “veli” di lino fermati al capo con intrecci di perle e fili d’oro.
Durante il Rinascimento, la Sposa si adorna di rasi, velluti, broccati, lunghi strascichi e gioielli: il tutto all’insegna dello sfarzo. A partire dalle maniche, vera mania del Quattrocento, che, ricamatissime e staccabili, rappresentano un vero e proprio “must” della Sposa rinascimentale.
Il Seicento veste le Spose con il gusto barocco pomposo e magniloquente: le vesti in velluto, damasco e broccato vengono impreziosite da pizzi, nonostante l’intento degli ambienti ecclesiastici di limitare questa mania dispendiosissima. A far scandalo sono anche alcuni abiti da Sposa, come quello indossato da Maria de’ Medici durante le sue nozze con Enrico IV, che iniziano a prevedere scollature quadrate molto audaci e spalle scoperte.
Durante il secolo XVIII e la prima parte del secolo XIX, le spose sono rimaste sempre fedeli ai tessuti di lusso.
Nel 1840 è la regina Victoria che ha rompe, in un certo senso, la tradizione degli abiti fastosi e colorati. Il suo abito era ricamato in bianco con fiori d’arancio, con uno strascico lunghissimo. Sui capelli portava gli stessi fiori del vestito mescolati con diamanti e aveva un velo di ricamo di Honiton. Anche nel XX secolo si può vedere come ogni decennio ha avuto la sua influenza sull’abito da sposa.
Gli abiti da sposa hanno una tradizione, bellezza e rappresentazione particolare all’interno della società.
Il vestito bianco è un simbolo di purezza in alcune culture. Ha avuto cambi e trasformazioni riflessi nello stile di vita d’ogni epoca. Il cambiamento fondamentale riguarda principalmente il colore: non si usa più solo il bianco, può essere anche beige o champagne, combinato ad altri colori come il nero.
Si parla del nero perché tanto Vera Wang come Carolina Herrera aggiungono ai propri abiti questo colore; può significare “finché morte non ci separi” che è parte del rito matrimoniale. Utilizzare il bianco tradizionale è sempre la prima scelta della sposa, però, adesso, per quelle più moderne che vogliono sposarsi tenendo comunque fede alla loro personalità e al loro stile di vita, ci sono altre proposte lanciate dagli stilisti.
Con l’abito di sposa, la donna deve sentirsi bene, comoda. Non c’è bisogno d’un corpo perfetto per vedersi bene, perché l’abito può avere tante versioni.
L’abito da sposa è il vestito più personalizzato che esiste nella moda. Lo sviluppo di nuove proposte deve
continuare.

Fonte: http://30mag.com

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 

Una bellissima immagine della serata-evento tenutasi a Villa Vittoria, Posillipo, Napoli, il 12 Febbraio 2011.

Un'occasione per stare a stretto contatto con tutti coloro che contribuiscono a rendere meraviglioso un matrimonio: fotografo, bomboniere, agenzie di viaggio, ateliere e un lighting designer per rendere il giorno delle nozze ancora più magico con fantastiche e accurate scenografie.

Uno splendido evento immersi nella romantica atmosfera creata da buona musica e dal suggestivo Golfo di Napoli.
 
 

difiorefotografi - Roma, Michael Supnick. Trombettista per passione. Musica Jazz.

Di Admin (del 09/02/2008 @ 14:24:28 in fotografie, linkato 2293 volte)



Cantante, trombonista,trombettista/cornettista.

Nel film "Forever Blues", prodotto e diretto da Franco Nero,dove Franco Nero interpreta la parte di un trombettista di jazz che suona nel"Jazz Show" di Lino Patruno il quale, oltre a interpretare la partedi se stesso (al trombone), è esecutore della colonna sonora del film (alla tromba).

Programma televisivo "Meno siamo, meglio stiamo" con Renzo Arbore e gli Swing Maniacs (17 puntate, RAI2)

 Video "Personalità" di Renzo Arbore ed I Swing Maniacs

Partecipazioni ai festival jazz in Italia e all'estero

Incide il CD musicale intitolato RED PELLINI GANG & MINNIE MINOPRIO- JAZZ trombone, cornetta

Tourneé estiva e invernale dell concerto spettacolo "Tonight Renzo Swing con Renzo Arbore Swing Maniacs" . (2002 -2003) trombone, tromba

Tournèe teatrale con Lino Patruno e "LA SIGNORA IN BLUES", in qualifica di attore e musicista (2000-2001) trombone, tromba

Incide il CD musicale intitolato REMEMBERING SPIEGLE insieme a LinoPatruno & The Red Pellini Gang trombone, cornetta

Concerto di beneficenza UNICEF "Insieme Per la Pace" a Pristina nel Kossovo a settembre 1999. cornetta

Debutto come attore nel film "LA LEGGENDA DEL PIANISTASULL'OCEANO" con la regia di Giuseppe Tornatore trombone
Partecipazione come cantante e coordinatore orchestrale nel film "LA VITA CHE VERRÀ" (film per la televisione in onda su RAIUNO da novembre 1998) cornetta

"SUPER FURORE" programma televisivo con l'orchestra diretta da Stefano Palatresi (RAI,1998) trombone

Con l'orchestra "THE GHOSTS OF THE TWENTIES" di Fabiano Pellini incide l'omonimo CD (Riverside Records, 1996) trombone, cornetta

Con il gruppo da lui fondato la SWEETWATER JAZZ BAND, produce un CD in collaborazione con HELIKONIA produzioni musicali curando gli arrangiamenti, la supervisione musicale, e suonando la cornetta, il trombone, e cantando. Ildisco è uscito nel settembre del 1997 allegato alla rivista settimanale AVVENIMENTI. trombone, cornetta

Primo trombone solista con l'ITALIAN BIG BAND (1994-1997) diretta dal M° Marco Renzi, direttore del Conservatorio Niccolò Piccinni diBari. La band effettua vari tournée estive (1994 - 1995 - 1996 - 1997) e due brevi tourneè negli Emirati Arabi (1996, 1999). 

Programmi radiofonici di cui "CHE DOMENICA RAGAZZI","VIVA LA RADIO" e "VIA ASIAGO 10" (RAIRADIODUE); trombone

l'ITALIAN BIG BAND ha partecipato come ospite in vari programmi televisivi della RAI. trombone

"LA CORRIDA" M° Roberto Pregadio (FININVEST, 1992)trombone

"SCOMMETTIAMO CHE?" con l'orchestra del M° Gianni Mazza (RAI,1991- 93) trombone

Tournée estiva (1986) con Renzo Arbore, 46 concerti effettuati con riprese televisive. Tournée estiva (1987) con Gigi Proietti, 27 concerti effettuati. Programma televisivo (1988) per la RAI "INDIETRO TUTTA" condotta da Renzo Arbore. Programma televisivo (1988) per la RAI"SERATA D'ONORE" condotta da Gigi Proietti. trombone

Concerti Jazz estivi organizzati dal teatro Massimo di Palermo (1987). trombone, tromba

Concerti, collaborazioni radiofoniche e televisive con il trombonista Marcello Rosa. trombone

Concerti con la "JONAS BLUES BAND" e con il bluesman Harold Bradley (1989 - 1990). trombone, tromba

"DI CHE VIZIO SEI?" programma di Gigi Proietti, orchestra diretta dal M° Beppe Vesicchio (RAI,1988) trombone

"INDIETRO TUTTA" condotta da Renzo Arbore (RAI,1988) trombone

"LA BARILLA BOOGIE BAND", tournée estiva con Renzo Arbore (1986) trombone

Ha svolto un' intensa attività' artistica e concertistica come cantante trombonista e multistrumentista; incisione e registrazione, per musiche da films, dischi e pubblicità (1986-2003).
Ha collaborato con Maestri De Sica, Bacalov, Biseo, Ducros,Ferrio, Lena, Lepore, Mazza, Moricone, Pisano, Pregadio, Vesicchio.

Ha lavorato con Carl Anderson, Jimmy La Rocca (figlio di Nick La Rocca), Michael Applebaum, Tom Baker, Harold Bradley, Dan Barrett, Evan Christopher, Jim Galloway, Joy Garrison, Charly Höllerering, Rebecca Kilgore, Bob Mintzer, Ed Polcer, Tony Scott, Andy Stein, Dick Sudhalter, Thilo Wagner, Jack Walrath, Cristal White, Giovanni Amato, Renzo Arbore, Amedeo Ariano, Carlo e Mauro Battisti, Giampaolo Biagi, Riccardo Biseo, Fabrizio Bosso, Alberto Corvini, Mario e Claudio Corvini, Giorgio Cuscito, Peppino Damato, i fratelli Deidda, Mario Donotone, Riccardo Fassi, Francesco Forti, Laura Fedele, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Nucci Guerra, Carlo Loffredo, Francesco Marini, Adriano Mazzoletti, Gegè Munari, Romano Mussolini, Massimo Nunzi, Stefano Palatresi, Lino Patruno, Michele Pavese, Fabiano Pellini, Guido Pistocchi, Gigi Proietti, Marcello Rosa, Gianni Sanjust, Cicci Santucci, Enzo Scoppa, Gegé Telesforo, Marco Tiso,Luca Velotti, e tanti altri.

Ha collaborato con tantissimi gruppi fra cui Original Dixieland Jazz Band (con Jimmy La Rocca) Quintetto e Sestetto di Marcello Rosa, Barilla Boogie Band, Old Time Jazz Band, B.O.B. Band, Tankio Band, Tony Scott Big Band, Orchestra di Gianni Mazza, Orchestra di Stefano Palatresi, Orchestra dell'AMIT diretta da Gianni Ferrio, Jonas Blues Band, Diapason (Salsa), Orchestra Rais (Salsa), Italian Big Band, Jazz Studio Orchestra, Lino Patruno All Stars, The Ghosts of the Twenties, Roman Dixieland Few Stars, Kansas City Seven, Red Pellini Gang, Angostura (World Music), Big Bright Band, Sestetto Swing di Roma, Sweet and Hot Band, Orchestra Blue Moon, Carlo Loffredo Jazz Band, Romano Mussolini All Stars, Traditional Jazz Studio di Praga (Rep. Ceca), Renzo Arbore Swing Maniacs.

 

4 aprile 2008 concerto al teatro Roma di Portici (Na) di Nino Buonocore.

Di Admin (del 19/02/2008 @ 14:22:00 in attualità, linkato 3238 volte)
 
Nino Buonocore (Napoli, 26 luglio 1958) è un cantautore italiano.

Nino Buonocore Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia Genere Pop Periodo attività 1976 - in attività Strumento Etichetta Band attuale Band Album pubblicati 10 Studio 10 Live Raccolte Sito ufficiale Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica Il fratello Dino lavora nel mondo discografico, in quanto responsabile dell'ufficio vendite della casa discografica Vedette.

Dopo aver lavorato come turnista in varie sale di incisione, ed aver inciso tre 45 giri per etichette minori (Io e te, In vestaglia, 'Nnamurato 76-77-78), Nino Buonocore, nel 1979 firma un contratto per la RCA Italiana.

Il debutto avviene proprio in quell'anno, con il 45 giri "Amico coccodrillo/Due per Due".
Nel 1980, incide il Q-Disc "Acida", in cui era contenuta la canzone "Se", sigla della fortunata serie di telefilm "L'uomo da sei milioni di dollari". Nel 1982, viene pubblicato il primo vero 33 giri, intitolato "Yaya", prodotto da Simon Boswell e suonato con la band wave inglese "Live Wire", con cui partecipa nella sezione "discoverde", al Festivalbar.
Nel 1983, è per la prima volta a Sanremo, con il brano "Nuovo amore", che riceve amplissimi consensi di critica (Renzo Arbore, durante la diretta della prima serata, seduto in prima fila, ne parla come il miglior giovane in gara).
Alla fine del 1985, il brano verrà pubblicato nei paesi dell'America latina, vendendo oltre tre milioni di copie. Alla fine dell'estate esce il fortunato singolo "Notte chiara", sigla della telenovela "Cara a cara" ed il 33 giri "Nino in copertina", ed entrambi fanno la loro presenza in classifica.

Nel 1984 Nino firma per dieci anni con la Emi, ed alla fine di quell'anno esce il 33 giri "Nino Buonocore", seguito, pochi mesi dopo, dal singolo "Soli", sigla di chiusura di "Domenica in". Partecipa al Festivalbar '85 con "Io mi inventerò".
Nel 1987, la vera svolta verso un tipo di musica molto più raffinata e meno rock.
È l'anno di "Rosanna", presentata a Sanremo e, ad oggi, una delle sue maggiori hit. Durante l'estate partecipa al Festival di Saint Vincent ed al Festivalbar, con il nuovo singolo "Se io fossi in te", ove inizia il soldalizio artistico, per la scrittura delle canzoni, con il paroliere Michele De Vitis. Nel 1988 è di nuovo a Sanremo con il brano "Le tue chiavi non ho", cui segue un importante 33 giri: "Una città tra le mani", ove nei ricchissimi crediti dei musicisti che vi hanno preso parte, figura anche il grande jazzista Chet Baker. Di rilievo la partecipazione al programma musicale "Doc", con Chet Baker, Nicola Stilo, Rino Zurzolo, Massimo Volpe ed altri prestigiosi musicisti. Durante l'estate partecipa al Festivalbar con il brano "Con l'acqua alla gola", stampato anche il versione remix.

Il 1990 è l'anno di Buonocore: vengono pubblicati contemporaneamente il 33 giri "Sabato, domenica e lunedì" ed il singolo "Scrivimi". Entrambi nella topten delle classifiche per mesi, totalizzerano oltre 200.000 copie vendute l'album e, ad oggi, con pubblicazione in diverse versioni e lingue e paesi, oltre 3 milioni di copie per Scrivimi, inserita anche nella colonna sonora del film di Castellitto "Non ti muovere". Buonocore si classifica terzo tra gli italiani al Festivalbar e secondo al Cantagiro.

Nel 2007, Laura Pausini inserisce il brano "Scrivimi", nel suo fortunato album "Io canto".

Nel 1992, viene pubblicato l'album "La naturale incertezza del vivere", da cui vengono estratti i singoli "Il mandorlo" e "E non dire". L'album resta 20 settimane in classifica. Partecipazione al Festivalbar e "Vota la voce".

All'inizio del 1993, come ultimo impegno contrattuale con la Emi, Nino partecipa a Sanremo con il brano "Una canzone d'amore", cui segue la raccolta del periodo con la Emi, "Un po' di più", che contiene anche tre inediti. Anni di riflessione e silenzio, per poi tornare alla fine del 1998, con un album "di passaggio", inciso per la Easy di Claudio Mattone ed intitolato "Alti & Bassi", da cui vengono estratti i singoli "Nemmeno un momento" e "Prima o poi". All'inizio del del 2001, Nino intraprende un delicato e raffinato cammino di ulteriore avvicinamento al jazz, mettendo su un sestetto di grande qualità e pubblicando del 2004 il cd "Libero passeggero", cui è allegato un Dvd "In viaggio", in cui lo stesso Nino ed i musicisti del sestetto, spiegano il senso, le origini e gli sviluppi del progetto. Da segnalare anche un raro ed inedito video di Nino del 1988, in una session di presentazione alla stampa dell'album "Una città tra le mani", con una favolosa band e con Chet Baker ed immagini inedite girate a New York, ai Green Street Studios, durante le registrazioni di "Sabato, domenica e lunedì". A questo album seguono tre tourneé (2004, 2005 e 2006) nei teatri italiani ed in quegli spazi ove è possibile creare raffinate atmosfere.
Attualmente Nino Buonocore, con grande tranquillità, sta lavorando nei suoi "Grovees Studios" di Napoli, alla realizzazione del nuovo album. Il sito ufficiale è www.ninobuonocore.com, mentre è in allestimento il blog ufficiale.
Recentemente ha partecipato alla registrazione dello spettacolo di Alessandro Siani "Tienimi presente" suonando e cantando la sua canzone "Scrivimi".

fonte: it.wikipedia.org
 

difiorefotografi: Potenza, Rivello, musicista di spalle.

Di Admin (del 01/07/2007 @ 14:17:17 in fotografie, linkato 1363 volte)
 

iPhone in Italia, ora è ufficiale arriverà con Telecom e Vodafone.

Di Admin (del 06/05/2008 @ 14:04:09 in attualità, linkato 1225 volte)




ROMA - L'iPhone sbarca ufficialmente in Italia entro l'anno, presumibilmente a giugno. E arriva con le due maggiori compagni telefoniche che operano nel nostro paese, Telecom Italia e Vodafone. Gli annuncia sono arrivati stamattina quasi in contemporanea, ma senza molti particolari. La Telecom - annunciando la firma dell'accordo con la casa di Cupertino - fa sapere che il telefonino cult di casa Apple arriverà "entro l'anno"; Vofadone rende noto che venderà - sempre entro l'anno - l'iPhone in 10 paesi in tutto in mondo: Australia, repubblica ceca,Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda,Sudafrica and Turchia.
L'operatore telefonico britannico spiega anche che gli apparecchi che distribuirà lavoreranno sulla propria rete. Il nuovo modello del telefonino cult della casa di Cupertino si gioverà di una connettività 3G, di terza generazione e avrà una forma leggermente diversa rispetto al modello attualmente in vendita in altri paesi. L'arrivo sul mercato italiano potrebbe avvenire anche giugno, con il telefonino-iPod proposto in due configurazioni, da 8 e da 16 gigabyte. Lanciato nella primavera del 2007, l'iPhone è attualmente in commercio in sei paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Irlanda e Austria.

fonte: repubblica.it
 

difiorefotografi: Potenza. Rivello, la banda. Wedding

Di Admin (del 01/07/2007 @ 14:02:18 in fotografie, linkato 1260 volte)
 



Ancora uno splendido pomeriggio Garò Eventi per tutti voi: la presentazione della collezione THUN Club 2011 con i romantici e dolcissimi ciondoli di San Valentino realizzati apposta per gli innamorati.

Sposini, innamorati, studenti, casalinghe, professionisti, semplici appassionati THUN, insomma un'occasione per stare insieme, circondati dalla bellezza e raffinatezza delle novità 2011 THUN, un evento adatto a TUTTI!

Durante la presentazione "La magia di stare insieme", poi, verranno sorteggiati premi THUN per tutti i partecipanti (soci e non soci). E non finisce qui...! Tutti coloro che faranno un acquisto pari o superiore a 60 euro riceveranno in regalo un bellissimo portachiavi THUN.

Inoltre, per tutti gli altri che parteciperanno all'evento anche con acquisti di importo inferiore a 60 euro, ci sarà in omaggio l’agendina personalizzata THUN Club, creata in esclusiva per voi!

La presentazione si svolgerà Sabato 5 Febbraio a Torre Del Greco, (NA) in Via Nazionale, 391/D (traversa privata). L'inizio è previsto per le ore 17,00 circa.

Conferma la tua presenza anche su Facebook, guarda la pagina dell'evento!
 

(Tratto dal libro “Il Galateo del Matrimonio" di Ilaria Petrovic)

Secondo la tradizione, per la dote di lei si prevedeva un magnifico baule di legno, possibilmente lavorato, sostituito in certe regioni da una caratteristica cassapanca, contenente biancheria personale e della casa: lenzuola in pesante lino, pazientemente cifrate dalla mano della ragazza o da qualche più esperta ricamatrice, tovaglie candide e ampissime, decorate dal gioco del bianco su bianco in prezioso bisso di fiandra, o in lino con intarsi o ricami, tovaglioli orlati a mano e impreziositi dall’iniziale di lei sapientemente intrecciata, eventualmente, a quella di lui. E poi canovacci, tovagliette da cucina, coperte, copriletto, tendaggi, salviette in semplice cotone e, più ricercate, in fiandra dalla frangiature preziose…

Alla sola idea dello spazio, e della manutenzione attenta che una simile quantità di tessuti potrebbe richiedere, molte delle giovani spose di oggi vengono colte da ansia indescrivibili; con tale quantità di stoffa potrebbero ritappezzare l’intero miniappartamento, faticosamente trovato libero nell’affollata città, ma certamente non avranno armadi abbastanza capienti per raccogliere, senza sciuparla, tale preziosa e tradizionale biancheria, né avranno il tempo di lavare a mano certe salviette che, introdotte nella lavatrice, mostreranno, alla fine del lavaggio, povere frangette miseramente avvinghiate e strappavate.

Evitare quindi un sovraccarico di tovaglie e lenzuola è fondamentale; è bene che la sposa abbia 4 o 5 paia di lenzuola, ma non di più, poiché potrà sicuramente acquistarne altre; potrà scegliere quelle più nuove che ogni anno il mercato è capace di inventare, le preziose e poco pratiche saranno un caro ricordo, ma saranno ancora più apprezzate se il loro numero non sarà eccessivo, ingombrando lo spazio disponibile.

Analogo il criterio di scelta delle tovaglie: 3 0 4 tovaglie eleganti e importanti sono indispensabili, ma al resto potrà provvedere, secondo i gusti e le esigenze del momento, la futura signora. Idem dicasi per le tovaglie da cucina: qualche tovaglietta colorata è bene che ci sia fin dall’inizio, ma, specialmente nel caso di spose casalinghe, non è il caso di privarle del piacere di scegliersi una tovaglietta nuova, quando ne avrà voglia e ne veda di graziose senza sentirsi colpevole pensando a tutte quelle che “ha già”.

Il guardaroba personale di lei, e perché no, quello di lui, vanno forniti abbondantemente di biancheria intima e da camera, qualche tailleur elegante e adatto alle differenti stagioni per lei, abiti analoghi per lui; camicie per tutti e due, pullover e golfini a seconda dello stile abituale; tutti questi sono elementi indispensabili di cui ciascuno normalmente dispone già prima del matrimonio: se sarà possibile fornire qualche nuovo capo del genere la cosa farà certo piacere agli sposi, ma non è necessario farne un dramma, né è indispensabile rifare l’intero guardaroba alla ragazza che si sposa: due nuovi tailleur, qualche camicetta accompagnata da qualche golfino e alcuni abiti saranno certamente sufficienti se aggiunti a ciò che la ragazza fino al giorno prima ha indossato.

 

di fiore fotografi - Curiosità sui matrimoni all'estero.

Di Admin (del 09/12/2007 @ 13:40:27 in attualità, linkato 1314 volte)


Devi assistere ad un matrimonio all’estero? Leggi le curiosita’ su alcuni paesi fuori da confini italiani.


Vietnam Se vi capiterà un giorno nella vita di essere invitati ad un matrimonio in Vietnam scordatevi di mettere abiti bianchi, questo colore infatti è segno di lutto. Il colore che và per la maggiore è il rosso.

Corea del Sud I matrimoni si svolgono nei parchi, lo sposo arriva accompagnato da parenti ed amici a cavallo mentre, la sposa, arriva portata in spalla su di una poltrona coperta da veli per non essere mostrata ad occhi indiscreti.

In India la religione Indù crede che in ottobre le forze del bene sono più forti delle forze del male, proprio per questo quasi tutti i matrimoni si svolgono in questo mese. Gli sposi durante la cerimonia rimangono seduti su di un trono mentre verranno ricoperti di petali di fiori gialli, segno di buon auspicio, da parenti e amici.

Afghanistan Il giorno più importante della vita e cioè dell’unione di due persone si festeggia… separati. Ebbene si gli invitati saranno divisi in due scaglioni, gli uomini da una parte e le donne da un’altra. Un’altra particolarità è che sono gli sposi a fare regali agli invitati e non viceversa.

Mongolia I genitori dello sposo organizzano la cerimonia quando la luna è crescente ma, solo se non è un giorno di pioggia. Lo sposo regalerà alla compagna tre bauli, uno per la biancheria, uno per il cibo ed uno per un’ombrello, quest’ultimo significa protezione verso la sposa.

In Iran si usa, dopo la cerimonia, far sedere i due sposi su di un trono rialzato mentre, gli invitati, alzano uno specchio grandissimo che riflette per la prima volta i due sposi insieme. Questo specchio verrà poi regalato agli sposi.

Il matrimonio nell’America Latina è molto simile al nostro ma ovviamente molto influenzato dalla presenza Americana. Si procede con una cerimonia classica che poi finisce in una festa con canti e balli.

Cina Con l’arrivo di Mao è finito il sogno degli uomini cinesi di avere pù di una sposa, infatti oggi prevale per legge la monogamia. Una particolarità dei matrimoni cinesi è che durante tutto il giorno delle nozze la sposa non può parlare e deve rimanere a digiuno. Il colore del vestito è preferibile di un colore non bianco, visto che il bianco è simbolo del lutto.

In Finlandia c’è la possibilità di sposarsi direttamente in una chiesa fatta esclusivamente di ghiaccio. Questa chiesa viene costruita ogni anno in dicembre per poi sciogliersi in aprile. Oltre alla chiesetta di Jukkasjarvi, c’è la possibilità di soggiornare nell’hotel adiacente o mangiare nel ristorante. Per l’arrivo della sposa,c’è la possibilità di giungere in chiesa con slitte, cavalli o renne

Matrimoni Musulmani In tutti i paesi musulmani non c’è più la fantasia di avere più mogli, ormai anche loro puntano su una soltanto per tutta la vita. In Iran le cerimonie oramai si festeggiano in case private, in questo modo, le spose, possono permettersi di vestire alla occidentale senza suscitare scalpore con i più credenti.

Russia La cerimonia russa è molto simile alla nostra ma con qualche differenza. Una importante è l’abito da sposa, non è bianco ma blu, gli sposi tengono in mano delle candele e mentre si apprestano al fatidico si e a scambiarsi gli anelli, la sposa può tirare il bouquet alle amiche fidanzate.

Maldive Qui si può benissimo dire che, oltre alle tradizioni particolari, ci sono anche leggi particolari. Infatti, esiste una legge che consente ad una donna maldiviana di sposarsi più volte, e cosa c’è di diverso penserete, di diverso e che la persona da sposare può essere sempre la stessa del primo matrimonio. Cerchiamo di capire meglio. La legge dice che una donna può divorziare e risposarsi con la stessa persona più volte ma, dopo la terza volta, la donna sarà costretta a sposarsi con un altro uomo, in modo da rendersi finalmente conto se sono tutti come il primo marito oppure no. Se così fosse la donna può finalmente dire di essere legata alla prima esperienza matrimoniale.

fonte:deanetwork.net

 
 


Oggi vi riproponiamo un nostro "vecchio" articolo pubblicato un po' di tempo fa ma, secondo noi, sempre attuale, sperando possa essere utile a tutte quelle sposine che si destreggiano tra preparativi, tradizioni, moda, tendenze e tutto ciò che ruota intorno a questo "pazzo wedding world"...!!!!
Consigli per la sposa, dunque, e perchè no? Anche per lo sposo che voglia far contenta la sua amata, la suocera che voglia essere d'aiuto...la madre della sposa che vuole consigliare la sua bambina...insomma, buona lettura a voi!!!!!!!!!!


Portare il bouquet il giorno delle nozze è di solito considerato “ovvio” per una sposa, è la normalità.
Ma l’uso di questo “fascio di fiori”,  da dove proviene?
Il bouquet è considerato, sin dall’antichità, come simbolo di purezza per la sposa e augurio di fecondità per la nuova coppia. Sebbene oggi sia più che altro un accessorio “di moda”, un vezzo, esso aveva, quindi nell’antichità, un significato ben più profondo.

Sempre secondo la tradizione, il bouquet è l’ultimo dono dello sposo alla sposa. Di norma dovrebbe esserle recapitato nel giorno delle nozze. Nel tempo le usanze si sono un po’ modificate. Sia in Campania che altrove, per esempio, vige l’uso che il bouquet per il matrimonio sia regalato dalla madre dello sposo, e consegnato alla sposa il giorno delle nozze appunto dalla suocera.
I fiori della sposa ovviamente devono anche accordarsi col tipo di abito scelto da quest’ultima. Ecco perché spesso è la sposa stessa a sceglierlo e a comunicare alla suocera le proprie preferenze in merito.
Per un abito bianco va bene qualunque bouquet, di qualunque colore, purchè si evitino abbinamenti di fiori che “cozzino tra loro”.
Per un abito da sposa “colorato” , invece (sia esso avorio o con inserti rossi o glicine, in base alla moda del momento), il bouquet dovrà rigorosamente essere in tinta.  Al giorno d’oggi, alcune sposine acquistano da sé il proprio bouquet.

La scelta è decisamente ardua. Basti pensare, in primo luogo, che esistono diversi “modelli” di bouquet, che vanno scelti tenendo conto tanto del loro armonizzarsi con la forma dell’abito, tanto tenendo presente la struttura fisica della sposina.
Una sposa bassina, per esempio, dovrebbe evitare un bouquet di dimensioni troppo ampie, oppure “a cascata”, optando invece per un bouquet piccolo e tondo, che risalti la sua figura. Vi è poi il classico bouquet “a fascio” ideale per abiti stile “impero”. È fondamentale comunque che la sposa si senta a suo agio, tanto nel maneggiare il bouquet, tanto nel vederlo accostato alla propria figura di quel giorno.
Negli ultimi anni, sta prendendo piede l’usanza di sostituire il vero e proprio bouquet con delle “borsette” di fiori, ovvero sfere floreali con manico morbido costituito da nastri di raso.

Ovviamente sul modello e i tipi di fiori del bouquet della sposa saranno basati anche i bouquet delle damigelle (se la sposa le avrà), e l’addobbo floreale tanto della chiesa (in caso di matrimonio con rito religioso), della sala (in caso di matrimonio con rito civile) quanto della location, della villa scelta per festeggiare le nozze.

Ma non finisce qui. Non solo il modello conta per la scelta dei fiori del bouquet. Le sposine più “esigenti” scelgono i fiori per il matrimonio anche basandosi sul loro significato, quindi sul linguaggio dei fiori.

Un’altra tradizione legata al matrimonio e ai fiori è quella del “lancio del bouquet”.
La sposa, ad un certo punto del ricevimento lancia il proprio bouquet indirizzandolo verso tutte le ragazze presenti, in “età da marito” (o semplicemente “single”, diremmo oggi). La fanciulla che riuscirà a prenderlo, secondo la tradizione, si sposerà (o troverà l’amore) entro un anno.
Alcune ragazze preferiscono donare direttamente il proprio bouquet all’amica più cara o a una sorella. altre ancora lo conservano in ricordo di un giorno speciale come quello del matrimonio.
Le tradizioni insomma, si modificano nel tempo nei dettagli, sebbene la sostanza difficilmente cambi.
 


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Uno slideshow con alcuni dei momenti cruciali del match Napoli-Bayer che ha visto la nostra squadra difendersi con onore dagli avversari tedeschi. Il Pocho Lavezzi, Matador Cavani, I TIFOSI, LE CURVE E GLI STRISCIONI...emozioni e attimi fondamentali nelle più belle foto del Napoli Calcio!!!!
 

difiorefotografi: Rosario con Marco Cantarella. wedding

Di Admin (del 22/05/2007 @ 12:52:37 in fotografie, linkato 4211 volte)
 



"Torna il “Salotto del Wedding” by Cira Lombardo. Uno splendido evento che si terrà dalle 11 alle 23 del 13 Novembre 2011 e vede alcune delle eccellenze del settore “matrimonio” (fotografi, stilisti per abiti da sposa, banqueting, confetti, agenzie di viaggio, cake designer e tanto altro) , riunite nella meravigliosa e suggestiva cornice di Tenuta San Domenico a Capua (CE), per una giornata densa di emozioni, news e consigli sul matrimonio perfetto! Ecco alcune delle interessanti attività previste per i partecipanti! Un approccio al primo ballo con 20 minuti di lezioni gratuite impartite dalla maestra Graziella di Rauso; un percorso olfattivo per il profumo della sposa; la diretta con radio punto Zero e interviste dal vivo; la nostra responsabile make up darà consigli e piccole prove; set fotografici e foto ricordo dell’evento.

Inoltre sarà presentata in anteprima la copertina del nuovo numero del magazine Weddings Luxury, che uscirà a dicembre
!!!

Una intera giornata con la fantastica regia di Cira Lombardo Event Creator, insomma, dedicata alle nozze e, soprattutto, ai futuri sposi! 



Durante la manifestazione, poi, le future spose avranno anche l’occasione di vedere in anteprima assoluta, in una “sfilata flash”, alcuni modelli tratti dalla nuova Collezione 2012 Sposa e Alta Moda dell’Atelier Elena Colonna di Napoli, proposti in esclusiva assoluta per “Il Salotto del Wedding”. Si potranno ammirare, in questa occasione, oltre ai vestiti nuziali, anche anteprime di splendidi ed eleganti capi da sera e pellicceria. I flash moda ci saranno alle 12.30 e alle 17.30.  

Cosa aspetti? Conferma subito la tua presenza inviando una email all’indirizzo info@weddingsluxury.it e registrando il tuo nominativo su www.weddingsluxury.it in "top spose".

Ti aspettiamo!  

Partners: Media Partner Radio Punto Zero con diretta dell'evento in tutta la Campania

Di Fiore Fotografi

L'Atelier Elena Colonna
 
Fotografia Fashion Studio

Letizia Grella Cake Designer

Wedding Solution

Conti Confetteria

Rosanna Barbato Make Up Artist

Le Marchand d'Odeurs

Industria del Pensiero A. Rondina

Wedding Dance Choreographer Graziella di Rauso

B-Sure

Braunè Fuochi Pirotecnici

Staging Allestiamo Eventi

Candida Celiento

Giustina Corso Cake Designer

Perla's Cake

Ponzo Spose

Allestimenti d'Errico
 

difiorefotografi - Napoli: chiesa capodimonte, omaggio ad antonio e liliana

Di Admin (del 26/06/2007 @ 12:18:37 in fotografie, linkato 10466 volte)


La Basilica dell’Incoronata Madre del buon consiglio, la cui costruzione è stata completata nel 1960, è una delle chiese più conosciute della Campania.
Particolarmente maestosa (basti pensare che nel progettarla l’architetto Veccia si ispirò alla Basilica di San Pietro), viene da molti considerata quale luogo ideale per la celebrazione del proprio matrimonio.
Questa chiesa, che ancora oggi ospita numerose opere d’arte, nonché le tombe delle principesse Savoia, ha custodito momentaneamente dipinti provenienti da altre chiese della città dopo il terremoto dell'Irpinia.

All'ingresso un'iscrizione su una lastra di pietra recita queste parole:
« Scossa della violenza del sisma che alle ore 19:35 di domenica 23 novembre 1980 sconvolse Napoli, il busto marmoreo si staccò dal blocco inferiore della statua raffigurante la Madonna con il bambino e precipitò dall'alto della facciata, frantumandosi sulla scala di accesso al tempio; è stata accuratamente restaurata, la sacra immagine fu qui riposta il 26 aprile del 1981 e vi è rimasta come oggetto di continua testimonianza di amore e pietà mariana fino al 4 giugno 1983, allorquando, consolidate le strutture della facciata; è stata ricollocata al suo posto in alto, vigile protettrice alle soglie della città »
Intorno al complesso vi sono le Catacombe di San Gennaro e il parco di Capodimonte con l'omonima reggia.

Fonte: www.wikipedia.org

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello.
 
 

difiorefotografi - Lauro di Nola: Castello Lancellotti, Lino e Marianunzia. Wedding.

Di Admin (del 01/08/2007 @ 12:12:58 in fotografie, linkato 6398 volte)

altre foto

 

Alcune notizie sul castello Lancellotti.

Numero di sale conferenze: 2 (sala da pranzo e sala d’armi)
Posti min/max 40-60 sala da pranzo e 100-200 sala d’armi
Capacità totale 260
Giardino/parco Primo Cortile o cortile grande, circa 1000 mq.
– secondo cortile con giardini, fontane, labirinti vegetali e ninfeo
Aree espositive: porticato di circa 60 mq.
– sono utilizzabili con eventuale idonea copertura anche il cortile grande per circa mq. 1000
Posti pranzo min/max. 140 -260
Ristorante/posti: all’interno del castello non vi è ristorante,
per le cerimonia occorre rivolgersi ad un catering esterno

fonte: www.residenzedepocacampania.it

 

difiorefotografi - Napoli, Camaldoli: il parnaso. Matrimonio Adriano e Nadia.

Di Admin (del 26/10/2007 @ 12:07:18 in fotografie, linkato 3301 volte)
 


Monica Sarnelli � un�artista singolare che si � nutrita di gavetta e di successo.
Dal ruolo di corista a primadonna, un passaggio lungo, articolato, pieno di ricerche e di coerenza musicale.
Il grande pubblico ha conosciuto Monica per la sigla della soap "Un posto al Sole", che � nella memoria di tutti, di l� l'escalation, la sua voce trova la massima espressione in due album fortunatissimi, "Lazzare Felici 1 e 2", usciti a pochi anni l'uno dall'altro, intervallati da un �ep�, "Lazzarella". Lavori che la consacrano voce calibrata, vibrante e deliziosamente incisiva, dal sound tradizionale e raffinato!

Album ricchi di covers, di duetti, rielaborando in chiave moderna e garbata brani che fanno parte della tradizione classica partenopea; troviamo, riletti con pathos, allegria, garbo e sentimento, da Pino Daniele a Teresa De Sio, Giuni Russo, Di Capri, James Senese, Gragnaniello, la NCCP, Zurzolo, Carosone, ecc... senza mai �stravisare� l'originalit� , rispettando i contenuti e impreziosendo i brani...con la sua semplicit�!

In questi mesi Monica � in toun�e per la promozione della sua nuova antologia "Neapolitan power, I feel", un viaggio completo nella sua musica, fatta di grandi firme, perch� lei � la �signora grandi� firme, che ha preso in prestito e che ha valorizzato con il suo talento sobrio musicale�.

Ed eccola ad un appuntamento importante, Venerd� 30 Aprile al Cine Teatro Roma di Portici (NA), con un concerto che si prefigura come occasione unica e interessante per chi ama la buona musica, fatta dei colori di un tempo rivisitati da una voce melodiosa e al contempo graffiante come poche!

Rosario Totaro
 

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A Sant'Agata dei due golfi  sorge una chiesa molto bella dedicata a Santa Maria delle Grazie uno splendido luogo dove celebrare il matrimonio.
Si narra che la chiesa fu fatta costruire da un abitante di Massa Lubrense, per voto alla Vergine delle grazie, nel luogo in cui fu ritrovata sana e salva su figlia che era stata rapita da un lupo.
L'altar maggiore della chiesa di Sant'Agata dei due golfi ha una storia particolare.
Tutto ha inizio nel 1844 quando il parroco della chiesa Don Giovanni Battista Casola si mise a cercare un altare per la sua chiesa. Dopo qualche mese fu contattato dai Padri Filippini di Napoli che lo avvisarono di avere un altare abbandonato e che avrebbero potuto venderglielo. Quando andò a visionarlo Don Giovanni rimase molto deluso, dato che l'altare era sporchissimo e pieno di incrostazioni, ma decise di concludere l'affare ugualmente e portò l'altare nella sua parrocchia dove iniziò un lungo lavoro di pulizia e restaurazione.
Al termine dei lavori, con grande meraviglia ne uscì una meravigliosa opera dell'’Arte Fiorentina del XVI secolo. Non appena la notizia giunse ai Padri Filippini, questi citarono in giudizio Don Giovanni Casola chiedendo la restituzione dell'altare o il pagamento di una ingente somma.
Ma il contratto di compravendita che era stato stipulato era perfettamente valido, pertanto l'altare rimase nella chiesa di Sant'Agata
E dopo queste narrazioni molto suggestive legate al luogo dove celebrare la cerimonia nuziale, anche la scelta della location dovrà essere un luogo emozionante e di grande portata.
Un luogo incantato dove vivere un matrimonio da favola, è Villa Angelina a Massa Lubrense. Location ideale per ricevimenti sia all'aperto che al chiuso, ha la possibilità di ospitare un gran numero di persone e lascerà nel cuore degli sposi e degli ospiti un ricordo indimenticabile.
In alternativa, un'altra location di grande prestigio è Villa Murat, una residenza storica ottocentesca molto suggestiva che ultimamente è stata anche set cinematografico del film "Ex 2-Amici come prima".
Con i suoi ambienti raffinati, con i meravigliosi giardini e con i suoi panorami mozzafiato sarà il luogo ideale dove intrattenere i vostri ospiti per il ricevimento nuziale.
 
 

difiorefotografi - Caserta: Chiesa S. Angelo in Formis, gruppo. Wedding - Matrimonio

Di Admin (del 28/07/2007 @ 11:24:51 in fotografie, linkato 5736 volte)


La Basilica di Sant'Angelo in Formis, è tra i monumenti più significativi del Meridione per lo stile romanico e per il ciclo di affreschi che custodisce. Affonda le radici nel tempio pagano di Diana Tifatina (perchè si trovava sul Monte Tifata), un santuario federale dei popoli campani, detto in o ad formas per la presenza degli acquedotti che portavano acqua a Capua.

La facciata è preceduta da un portico a cinque arcate sostenute da quattro colonne con capitelli corinzi provenienti dal tempio di Diana. Nella lunetta centrale c'e un affresco dell'XI secolo che raffigura San Michele e, accanto, uno del XII secolo che raffigura la Madonna in preghiera. Nelle altre lunette si possono ammirare affreschi duecenteschi con la Tentazione di Sant'Antonio Abate e San Paolo Eremita nella grotta, di Due Santi che si abbracciano; Due Santi che dividono il pane recato da un corvo; Antonio vede l'anima di Paolo salire al cielo.

L'interno è a pianta basilicale, con tre navate divise da 14 colonne con capitelli corinzi che sorreggono archi e con tre absidi semicircolari. Tra gli altri elementi si vedono un'iscrizione datata 74 a. C. e avanzi di mosaico della chiesa di San Benedetto di Capua. I mosaici più interessanti anche come estensione si trovano presso la porta della sagrestia e risalgono all'XI secolo. Da notare l'acquasantiera formata da un'ara romana e il fonte battesimale. Il Ciclo di Affreschi comprende le raffigurazioni di: Isaia; Ezechiele; Geremia; Michea; Balaam; Malachia; Zaccaria; Mose; David; Salomone; Sibilla Persica; Osea; Sofonia; Daniele; Amos sugli archi della navata mediana, e, ancora: Cristo e Zacchea; la Samaritana; L'adultera; Guarigione del cieco nato; Resurrezione di Lazzaro; Cristo e la moglie di Zebedeo; La Cena di Betania; Entrata in Gerusalemme; L'Ultima Cena; Lavanda dei piedi; Orazione nell'Orto di Getsemani; Cattura di Cristo; Cristo deriso; Pilato si lava le mani; Cristo segue il Cireneo; La Crocifissione; Sepoltura di Cristo; Discesa al limbo; Le Marie al Sepolcro; Cristo a Emmaus; Cristo appare ai discepoli; Incredulita di San Tommaso e Ascensione.

Un secondo ordine di affreschi, superiore al primo, risulta molto deteriorato dal tempo. Tra le aperture monofore c'è un terzo ordine di affreschi, soltanto in parte conservato, nel quale si distinguono: L'Epifania; Disputa coi Dottori; Predicazione del Battista; Battesimo di Gesù; Gesù sulle onde del lago di Tiberiade.

Nell'abside si notano gli affreschi di: Madonna col Bambino benedicente tra due angeli e Sei figure di Santi. Nell'abside mediana si possono ammirare gli affreschi: Mistica colomba e Cristo in trono benedicente; Simboli degli Evangelisti; L'abate Desiderio; gli Arcangeli Gabriele, Michele, Raffaele e San Benedetto. Nella facciata c'è il grande affresco, su cinque ordini orizzontali, del Giudizio Universale, con una grande figura di Cristo. altri affreschi (tra i quali una falsificazione ottocentesca) compaiono nella parete della navata destra e comprendono, tra gli altri, quelli della Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre e Offerte di Caino e Abele, mentre, sulla parete della navata sinistra si possono ammirare quelli di Noè; Uccisione di Abele e altre opere.

fonte: www.campaniatour.it
 
 
Tratto dal sito internet del Comune di Napoli

Una mostra di arte contemporanea rivolta agli artisti di arti visive dedicata all'arte, la musica, i colori e la luce del Sud, un mélange esplosivo per rappresentare i luoghi e le culture dei popoli sulle rive del Mediterraneo che intende esaltare l'espressività dei contenuti e proporre un mosaico di sensibilità diversi.
GalleriaMonteoliveto - dopo l'apertura della galleria di Nizza, un altro "spazio mediterraneo" dedicato all'arte contemporanea - ha ripreso il suo percorso e il discorso sulla contaminazione e sul difficile processo di integrazione tra etnie e culture, che è anche la scoperta di reciprocità nel confronto tra percorsi artistici.
Stefania Ancarani, Aurora Aspide, Cherny, Luca Ferrara, Francesco Giraldi, Ilaria Parente, Lisa Perini, Vanessa Pignalosa, Gabriella Russo, Attilio Michele Varricchio, gli artisti che in questa occasione dedicheranno le loro opere ai Paesi del Mediterraneo sottolineandone le contaminazioni.
Microsculture-gioiello, pittura astratta, tecnica mista, fotografia e digital art, con un omaggio al centenario del Futurismo in occasione del vernissage. "Fare arte ... tornare ad essere il faro di approdo per i giovani artisti stranieri. E' questo il ruolo che assume la Galleria Monteoliveto", queste le parole di forte incoraggiamento del Console Onorario di Albania avv. Claudio Panarella, presidente dell'I.C.R.I (Istituto Cultura e Relazioni Internazionali).

Al vernissage, tenutosi il 14 Febbraio,  era presente il prof. arch. Italo Pignatelli, che ha formulato i suoi auguri all'iniziativa uniti "ad una sincera promessa di collaborazione" con detto Istituto.

L'iniziativa per la quale è stato realizzato un catalogo di tipo editoriale ha raccolto l'adesione di un ampio gruppo di esponenti del mondo della cultura, dell'arte, del giornalismo e degli operatori del settore.

La mostra resterà aperta fino al 28 febbraio.

GALLERIA MONTEOLIVETO Piazza Monteoliveto 11 - 80134 - Napoli tel. 081 19569414 - 338 7679286

website: http://www.galleriamonteoliveto.it/

e-mail: galleriamonteoliveto@gmail.com
 


Giappo Cilea...Un locale di sushi a Napoli, una bella novità nel panorama partenopeo, per chi vuole divertirsi, mangiar bene e, allo stesso tempo, seguire le ultime tendenze in fatto di "moda alimentare".

Una location ispirata, nelle atmosfere e nello stile, ai "sushi bar", originari dell'arcipelago Giapponese, ma che hanno impazzato negli ultimi anni un po' ovunque e, soprattutto a  New York, patria del "Glam",  noti per la loro raffinatezza e per la "bella gente" che li frequenta!
Ma non solo! Giappo Cilea fornisce anche un eccellente servizio di catering per ricevimenti e si presta anche al take away, per chi non ha voglia/possibilità di uscire ma vuole lo stesso gustare dell'ottimo sushi giapponese.
E, ancora più interessante, il locale offre anche la possibilità di frequentare dei corsi di sushi, per imparare a preparare questa pietanza oramai famosa in tutto il mondo!!!
Per non parlare delle serate a tema...Organizzate in diverse occasioni speciali, sono tutte diverse e tutte mirano al connubio tra buon cibo, divertimento ed eleganza! Troviamo anch'esse sulò sito del locale, in una sezione dedicata!

Qui la nostra amica Laura ha deciso di festeggiare un compleanno speciale, avvalendosi della bravissima Francesca Varriale, che ha curato l'evento per intero! Ecco dunque una location nuova e fuori dal comune, che ha ospitato un fashion party contraddistinto da uno stile originalissimo e difficilmente ritrovabile altrove. E così, per una notte, i giochi di luce, la musica accattivante,l'elegante stile nipponico e le atmosfere magiche delle serate glamour newyorkesi si sono trasferite qui, nella nostra Napoli.
Noi c'eravamo...
 


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L’incantevole Costiera Amalfitana si presta ancora una volta a fare da scenario per una giornata speciale. Uno dei luoghi simbolo della Campania, fermato oggi in tutto il suo splendore, in occasione delle nozze di Maria e Luca, dalla mano esperta dei Di Fiore Fotografi, diventati ormai un punto di riferimento per la fotografia cerimoniale a Napoli e in Campania.
Venti anni di attività costellati da successi e collaborazioni importanti, due studi (uno a Portici e l’altro a Piazza Dei Martiri, Napoli) ben avviati e soprattutto una grande passione per il matrimonio e l’arte della fotografia rendono i due fratelli Di Fiore la scelta ideale per chi cerca, in occasione di eventi speciali, un servizio fotografico fresco, ricco di emozioni con foto e video dal taglio indimenticabile.

E che dire della location che ospiterà l’evento e degli allestimenti?
La meravigliosa Villa Cimbrone a Ravello (SA), sarà teatro del sogno d’amore dei due giovani sposi, tramutato in realtà grazie alla Wedding Planner Cira Lombardo, una vera e propria leader per l’organizzazione, il coordinamento e la cura di ogni minimo dettaglio per la realizzazione de “l’evento perfetto”. Tra romantiche note altisonanti, un tripudio di fiori, giochi di giullari e scintillio di cristalli, la Wedding Creator Campana, donna-rivelazione degli ultimi anni, creerà le scenografie e le coreografie di questo meraviglioso wedding day con l’estro che da sempre la caratterizza.

La sposa,Maria, sarà fasciata dall'eteree stoffe e dai sapienti tagli dell'atelier Elena Colonna, maison Napoletana che da oltre cinquant’anni, nello storico Palazzo Leonetti di Via Dei Mille, veste con gusto e innata eleganza le giovani donne per il loro gran giorno. La grande abilità artigianale e sartoriale, la professionalità nel saper consigliare a ciascuna sposa l’abito adatto e la flessibilità con cui l’atelier è in grado di restare “al passo con i tempi”, lo hanno reso la scelta ideale per questo special event. Ogni abito della casa di moda Colonna, infatti, risulta unico e in grado di valorizzare al massimo la fortunata che lo indossa, ideale dunque per una sposa che voglia essere principessa per un giorno, protagonista di una favola d’amore.

Dopo un’elegante cena che si concluderà con una tavola imbandita di dolci leccornie, gli sposi taglieranno una meravigliosa torta realizzata dalla Cake Designer Letizia Grella, maestra nel decorare, disegnare, creare e inventare dolci novità. Il Cake Design, nuova avanguardia del settore pasticceria, viene splendidamente declinato nelle creazioni di Letizia, autrice anche di un libro sull’argomento, che per questa occasione ha superato se stessa, realizzando un gateau de marriage esclusivo e di rara raffinatezza, in tema con l’intero ricevimento.

Luca e Maria, poi, scapperanno con gli amici più cari a concludere la serata al Music on the Rocks a Positano, uno dei disco club più esclusivi d’Italia.
Questo Matrimonio memorabile è stato anche protagonista di uno speciale del TG1 il 29 luglio 2011, con un servizio dedicato a Cira Lombardo.
 

difiorefotografi - Vico Equense: Angelo e Leda sposi. Wedding

Di Admin (del 12/10/2007 @ 10:49:41 in fotografie, linkato 1883 volte)
 


Questa sera in onda la nuovissima puntata di "Invito a Nozze"! Vi aspettiamo su Wedding Tv (sky 426) alle 21,30 con Enza Ruggiero  per raccontare l'amore di una giovane coppia, le emozioni del matrimonio, i "retroscena" e tante altre curiosità e spunti interessanti sulle nozze!
Consigli per un perfetto wedding day e momenti magici dunque, insieme a Enza Ruggiero, i Fotografi Di Fiore, Cira Lombardo e L'Atelier Elena Colonna!


Non mancate!!!!
 

Matrimonio d'autore. Il "si lo voglio" di Celiento Bomboniere

Di armonia (del 15/12/2012 @ 10:27:37 in matrimoni in diretta, linkato 3109 volte)

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Sono le 10,30 del 15 dicembre 2012 e Natalia e Giuseppe stanno per scambiarsi le promesse nel Santuario di Caivano SS. Maria di Campiglione. in una cerimonia officiata da Padre Maurizio Patriciello.

Natalia è una sposa d'autore per quanto riguarda il mondo del wedding poichè è figlia della famiglia titolare di Celiento Bomboniere la storica azienda che da oltre 60 a Caivano anni opera nel settore della bomboniera "made in Campania".

Celiento bomboniere è esclusivista delle migliori firme del settore bomboniere di grandi marchi come, Lemir Creazioni d'ArteHervit porcellane,  e Royal Albert che sono le bomboniere più richieste dalle spose 2013 e che vengono completate con i confetti Prisco famosi per il loro maxtris, cioè confetti trigusto al sapore di ricotta e pere, delizia al limone, mela verde, capresa, cassata siciliana, caffè espresso napoletano e tansissimi altri...

Ma non finisce qui, Celiento Bomboniere segue gli sposi anche per la lista di nozze con un assortimento di oggettistica esclusiva e complementi d'arredo di grandi firme come Etro Home, Gattinoni  e Blumarine Home per completare nel modo migliore la fornitura del vostro nido d'amore.

Gli sposi festeggieranno il giorno più bello della loro vita presso il Grand hotel Excelsior Vittoria di Sorrento dove con uno splendido ricevimento nuziale intratterranno parenti ed amici all'insegna dell'allegria e del buon gusto per coronare il loro sogno d'amore con un matrimonio di gran classe.

 
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Bomboniera Un piccolo oggetto che aiuta a ricordare: è questo il significato della bomboniera?

Certamente, ma il classico portabonbon è anche fedele espressione delle evoluzioni della storia del costume e dell'arte. Ripercorrerne la storia significa rivivere negli aspetti più significativi i riti della cerimonia nuziale attraverso i secoli. Non è esistita sempre la bomboniera. Pare che le origini francesi di questa parola "bombonnière" risalgano al XVIII secolo, quando si diffuse l'usanza di farne dono come piccolo, prezioso contenitore di dolci: i bonbon, appunto. Eppure l'uso della scatoletta ( o coppa in miniatura ), ricolma di raffinate golosità, appartiene anche ai secoli precedenti. La sua funzione era augurale, talvolta assumeva valenze simboliche di portafortuna, in altri casi era dichiaratamente connessa all'evento nuziale.
In Italia, ad esempio già nel XV secolo, in occasione del fidanzamento, i futuri sposi e le loro famiglie, si scambiavano preziosi cofanetti portaconfetti. Inoltre, il fidanzato usava donare una 'coppa amatoria' alla donna. Si trattava in genere di un piatto in ceramica che raccoglieva nella concavità centrale alcuni confetti nuziali tra i quali si poteva scorgere un volto femminile o l'effige di una coniglia gravida dipinti sulla superficie interna della coppa insiema al nome dell'amata. Talvolta il promesso sposo invitava la compagna a bere insieme a lui dalla coppa stessa in segno di affettuosa complicità per il fine propiziatorio del dono con cui si esprimeva il desiderio di assicurarsi fecondità e prosperità per il futuro matrimoniale. In Inghilterra invece, è noto quanto già nel XVI secolo fossero apprezzate le 'sweetmeat box' realizzate in materiali preziosi: argento dorato, talvolta oro con cristalli o pietre preziose. Per il capodanno del 1574, ad esempio, la Regina Elisabetta I ricevette in dono un certo numero di bomboniere come augurio per il nuovo anno. Inoltre, molte dame del seguito amavano degustare nella privacy delle loro stanze dolci confetti abitualmente conservati in scatolette gioiello..

fonte: www.bombonierashop.com
 
 



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Molte coppie di sposi, negli ultimi anni stanno preferendo l'asado, la "carne argentina" alla tradizionale portata di pesce da inserire nel menù del matrimonio.
Le tradizioni, quindi, si rinnovano senza perdere il loro valore, avvicinandoci ad un piatto che è molto più di quel che sembra, è rappresentativo di un popolo e delle sue usanze, oltre ad essere una vera prelibatezza in fatto di sapore.

La carne Argentina, inoltre, offre anche agli sposi e ai loro ospiti un vero e proprio "spettacolo" durante il matrimonio. Questa pietanza, infatti, non viene normalmente servita ai tavoli dalle cucine del ristorante, come le altre portate del matrimonio. Richiede una lunga e accurata preparazione e una persona esperta che sappia come prepararla e servirla.
Leggiamo su
elargentinoasti.it , ristorante tipico Argentino, "...La cerimonia dell’asado ha un protagonista principale: “el asador”: è il capo della griglia, quello che accende il fuoco, sceglie la carne e il tempo di cottura. Solo lui conosce i segreti e le tecniche per un’accurata preparazione della carne e, nonostante in materia di grigliate tutti gli argentini asseriscono essere esperti, sono pochi quelli che al momento della verità meritano il tradizionale applauso". Quindi è importante affidarsi a professionisti che sappiano come gestire la pietanza e la cerimonia, rendendo originale e indimenticabile il vostro ricevimento di nozze.
 
- “If I had just one more day, I would tell you how much that I've missed you since you've been away. Oh, it's dangerous. It's so out of line, to try to turn back time. I'm sorry for blaming you for everything I just couldn't do…And I've hurt myself by hurting you.”
Christina Aguilera- Hurt.

-“ …è una farfalla che muore sbattendo le ali. L'amore che a letto si fa , prendimi l'altra metà. Oggi ritorno da lei…”
Umberto Tozzi- Ti amo.

- “It's sad, so sad. It's a sad, sad situation . And it's getting more and more absurd. It's sad, so sad,
why can't we talk it over? Oh it seems to me that sorry seems to be the hardest word.”
Elton John- Sorry seems to be the hardest word.

-“Poi come fa il vento con le rose, vorrei spogliarti soffiando su di te…”
Eros Ramazzotti- Per me per sempre.

-“Tu sarai la regina dei miei desideri, l’orizzonte costante di questa realtà. Tu che sei per me, come vedi, tutto quello che un uomo sognare potrà.”
Sergio Cammariere- Tutto quello che un uomo.

-“For what is a man, what has he got? If not himself, then he has naught, to say the things he truly feels and not the words of one who kneels. The record shows I took the blows and did it my way!”
Frank Sinatra- My way

-“Lasciami fare, come se non fosse amore…Ma, per errore, chiudi gli occhi e pensa a me”
Loretta Goggi- Maledetta primavera.

- “Io sto bene se stai bene tu, sono felice. Vorrei fare qualche cosa di più, è il cuore che lo dice. Ma tra le mie mani c'è solo il tuo amore e penso al domani, tra speranza e dolore…”
Andrea Mingardi&Mina- Mogol e Battisti.

-“E quando non verrà mattina, resterò accanto a te. E quando il buio si avvicina…se succede pensa a me. E mi ritrovo a non capire, mentre il giorno muore, ed ogni notte era amore…ed ogni giorno era un errore.”
Tiziano Ferro- Salutandotiaffogo.

-“ Smile, without a reason why. Love, as if you were a child. Smile, no matter what they tell you. Don’t listen to a word they say, 'cause life is beautiful that way.”
Noa- Beautiful that way.

- “…questa sera di luglio il cielo è pieno di stelle…e i tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelle. Che cosa non darei, per fermare adesso tutto. Che cosa non farei, per dire che ti sento. Perché ho mal di te…ho solo mal di te. In questa strana atmosfera, serena.”
Pino Daniele- Mal di te.

- “I follow the night, can't stand the light. When will I begin to live again? One day I'll fly away, leave all this to yesterday. What more could your love do for me? When will love be through with me?”
Randy Crawford- One day I’ll fly away.
-“Si sta facendo notte. Se questa nostra stella non decolla avrò sbagliato e anche tu, che ti aspettavi di più! Son giochi disonesti. Per tanti irresistibili idealisti, assoluzione non c’è…”
Renato Zero- Si sta facendo notte.

-“Dimmi, che mi osservi anche quando non mi stai accanto. Tu, mi stupisci…anche se non sai ridere dei tuoi difetti. Dimmi, che mi ascolti anche quando sei tra gente che non sa…e ti confonde. Tu, te ne stai lì seduto ad ascoltare il tempo.”
Le Vibrazioni- Dimmi

-“Solo per te, convinco le stelle a disegnare nel cielo infinito qualcosa che somigli a te. Solo per te, io cambierò pelle, per non sentir le stagioni passare senza di te. Come la neve non sa coprire tutta la città…Come la notte non faccio rumore…se cado, è per te.”
Negramaro- Solo per te

-“Amore mio, ma che cos’hai tu di diverso dalla gente? Di fronte a te, che sei per me così importante, tutto l’amore che io posso è proprio niente.”
Claudio Baglioni- Con tutto l’amore che posso.

fonte: www.testimania.leonardo.it

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 

Ci sono Viaggi che stanno nei nostri ricordi come spicchi di felicità che vorremmo poter rivivere un po’ sempre.

Il Viaggio di Nozze è l’inizio di un altro viaggio, quello di una vita insieme, sognata e rincorsa, voluta e desiderata, come un sogno ad occhi aperti che sa di incognite felici e sicurezze plasmate a 4 mani.
Ecco che partire con in bocca il sapore della Torta Nuziale, rende davvero tutto più dolce, ma non per questo bisogna tralasciare i dettagli.

B-Sure della cura dei dettagli, dell’assistenza assidua al Cliente, ne ha fatto una solida base con cui operare per poterVi offrire il meglio per un Viaggio che esige il Meglio.
Ogni vostro desiderio diventa per noi uno stimolo per la vs e la nostra soddisfazione, e sapere di vedervi partire felici e ritornare a casa soddisfatti ,con gli occhi ancora sognanti,pieni di immagini e suoni,questo per noi e’ la principale missione…e nemmeno tanto segreta.

Anni di esperienze fatte con centinaia di coppie che ,ancora oggi,si siedono nel nostro salotto e parlano con noi di viaggi nuovi, sapendo di poter contare sulla nostra professionalità e sulla nostra competenza.
Abbiamo introdotto la Lista nozze come strumento per poter far sì che il Vostro viaggio sia anche il più bello dei regali che riceverete….pensate che siamo in grado di gestirla anche on line, così da accorciare sempre di più le distanze e permettere anche a coloro che non sono di Napoli di poter partecipare al vostro regalo!!!

Il viaggio di Nozze è quello che vi vedrà preparare la valigia più bella, quella che riempirete di aspettative, di sensazioni indelebili che riassaporerete ogni qualvolta ripenserete a quei giorni.

Vorremmo poter contribuire alla vostra felicità….specialisti nei viaggi di Nozze -per noi-vuol dire regalarVi tutte quelle emozioni che saranno la preziosa cornice di quel quadro che a noi piace ancora, e sempre, chiamare “ Compagni di Viaggio: insieme nella vita e nel mondo”. Vi aspettiamo!!!!
 

difiorefotografi: Torre del greco, colle s alfonso, veduta dall'alto. Wedding

Di Admin (del 21/06/2007 @ 09:47:10 in fotografie, linkato 1279 volte)
 


altre foto

La chiesa di S Michele Arcangelo sorge su una collina di origine vulcanica che si erge dinanzi al Vesuvio. Già in epoca romana la collina era abitata; infatti numerosi sono i reperti archeologici che sono situati alle sue falde.
Il più antico toponimo della collina, è quello di Pandiera, risalente al periodo greco. Il vocabolo significa: tutto sacro. Nel V secolo la collina assunse la denominazione di Monte Sant'Angelo.
Al 1400 risale la prima notizia di una chiesa dedicata all'Arcangelo Michele e, accanto ad essa, di un casato che ospitava degli eremiti. Il 20 settembre 1577 giunsero sul colle i padri Camaldolesi. Questi ben presto acquistarono la collina che da allora fu denominata appunto: la collina dei Camaldoli. Nel 1714 si iniziò a costruire l'edificio comprendente la foresteria, la biblioteca, l'infermeria e il refettorio. L'antica chiesa, che risentiva del peso dei secoli, fu abbattuta e, dal 1741, se ne edificò una nuova che è l'attuale.
La quiete del monastero e dei padri Camaldolesi fu interrotta dalla legge emanata da Gioacchino Murat il 13 febbraio 1807, con cui molti monasteri, fra cui il nostro, furono soppressi e i padri scacciati dal Regno di Napoli. Dopo il ritorno dei Borboni a Napoli (1822) i Camaldolesi nel 1826 riottennero l'eremo. Nel 1867 il monastero fu definitivamente soppresso, i padri espulsi e tutto il complesso messo in vendita.
Fra i vari proprietari ricordiamo: l'onorevole Federico Capone, che con profondo rispetto mantenne integro il tutto, e il barone russo Carlo Pontus de Knorring, che disperse molte testimonianze storiche e artistiche del monumento, come l'importante raccolta di libri dei padri.
altri proprietari furono l'ingegnere Antonio Amodio di Torre Annunziata, che affidò il tutto a dei coloni, e la baronessa tedesca Maria Ursula von Stohrer, che non godette del complesso a causa della Seconda guerra Mondiale, che portò sulla collina batterie antiaeree. I tedeschi, e poi gli alleati, con i bombardamenti contribuirono alla rovina del tutto.
Il monastero riacquistò dignità e lustro quando la baronessa lo vendette nel 1954 ai padri Redentoristi di Sant'Alfonso da qui nasce la nuova denominazione di colle Sant'Alfonso. Il primo redentorista inviato a custodire e a iniziare i lavori di restauro del complesso fu padre Giuseppe Cicatiello.
La chiesa è in stile barocco. Nell'armoniosa facciata si evidenzia il portale sormontato dagli stemmi dei padri Camaldolesi e da quello di papa Gregorio XVI.
Il tempio, la cui pianta è a croce latina, è corredato da molte opere d'arte, come gli altari, fra cui spicca il maggiore riccamente lavorato con policromia di marmi.
Fra le tele si mirano quelle raffiguranti san Michele, san Gennaro e san Romualdo, che risalgono alla metà del Settecento.
La sacrestia fu tratta affrescare dall'artista F. Palumbo nel 1764 con scene rappresentanti Il trionfo dell'eucaristia nella volta, il Trasporto dell'Arca nella parete sud e Le virtù nella parete laterale.
La statua in marmo raffigurante san Michele fu tratta scolpire nel 1740 e misura cm. 100. Sulla base si legge: "Io Michele Arcangelo -che sto davanti a Dio- sempre vi custodirò". La statua dopo l'ultima soppressione del monastero fu messa in salvo e donata alla Basilica di Santa Croce in Torre del Greco. In seguito alla richiesta dei padri Redentoristi e all'approvazione del proposito curato, monsignor Onofrio Langella, e del Consiglio pastorale il 25 ottobre 1991 la statua è ritornata al colle nella sua antica e originale sede, da dove veglia sulla sottostante città di Torre del Greco.

fonte: www.prolocotorregreco.it

 

difiorefotografi - Lauro di Nola: Castello Lancellotti, Lino e Maria Nunzia. Wedding.

Di Admin (del 28/07/2007 @ 09:31:51 in fotografie, linkato 13481 volte)

sposi

altre foto catering antignani


Brevi cenni storici: Il primo documento scritto in cui si parla del Castello di Lauro risale al X sec, precisamente al 976 ed è contenuto negli ANNALI DEL DI MEO: vi si parla di un “CASTEL LAURI”. Ai secoli XI-XII risale un’altra testimonianza costituita dai resti di fregi architettonici dell'arte arabo-normanna, tuttora visibili su di un muro di perimetrazione esterna del maniero dal lato di via Salita Castello. Nei successivi secoli, ricompare più volte, nei documenti, il termine Castel Lauri: così ad esempio da un documento del 1119, si apprende che Roberto Sanseverino (conte di Caserta) fu signore e abitatore di "Castel Lauri". In un altro documento del 1183 si rivela con maggiore chiarezza l’esistenza del castello. La notizia è riportata in una “confirmatio” (atto con il quale si stabiliva che quel determinato territorio veniva dato a quella persona), sottofirmata da Guglielmo Sanseverino e risulta che questo documento fu redatto in un palazzo che trovavasi all'interno di Castel Lauri. Una delle prime notizie che attesta con sicurezza la destinazione del castello come residenza nobiliare, la si legge invece nei registri della cancelleria angioina nell’anno 1277: Carlo D’Angiò, nel trasferirsi a Napoli portò con sé molto personale per erigere una cancelleria angioina a Napoli. Il capo della cancelleria portò con sé la moglie, nobile, Margherita de Toucy, cugina del re, alla quale fu dato in custodia il castello di Lauro, come dimora conveniente al suo grado. Nel periodo angioino il castello di Lauro, fu amministrato da baroni provenzali, poi passò alla dinastia dei conti di Avellino: i Del Balzo. Successivamente il feudo passò agli Orsini i quali lo tennero fino al 1529 allorchè l’ultimo degli Orsini, Enrico, fu spodestato e spogliato di tutti i suoi beni, compreso il castello di Lauro, per aver partecipato alla congiura contro re Carlo. Ma la moglie, la contessa Sanseverino, riscattò il castello anche se dovette poi venderlo ai Pignatelli. Questi si adoperarono molto per conferire al maniero un aspetto migliore che in parte è quello che ancora oggi esso conserva: i segni del loro intervento tuttora si conservano nell'impianto cinquecentesco, nel Torrione con loggiato e monumentale scalone occidentale -un tempo collegamento con i sottostanti giardini-, le fontane che adornano il secondo cortile. Ai Pignatelli successero i Lancellotti, attuali proprietari, che rilevarono il feudo, compreso il Castello, nel 1632.

fonte: www.residenzedepocacampania.it

 


Una nuova applicazione, dal costo competitivo che, definita dal New York Times: "un'esperienza come nessun’altra. Art Authority per l'iPad vi porta in un incantevole e reale museo d'arte, colmo di opere di oltre 1.000 dei migliori artisti del mondo occidentale, dall'antichitá fino ad oggi.
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Scegliete un artista selezionando il suo nome o il movimento a cui esso appartiene, vi immergerete così immediatamente nella mostra dedicata soltanto a quell'artista".

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L’incantevole Costiera Amalfitana si presta ancora una volta a fare da scenario per una giornata speciale. Uno dei luoghi simbolo della Campania, fermato oggi in tutto il suo splendore, in occasione delle nozze di Maria e Luca, dalla mano esperta dei Di Fiore Fotografi, diventati ormai un punto di riferimento per la fotografia cerimoniale a Napoli e in Campania.
Venti anni di attività costellati da successi e collaborazioni importanti, due studi (uno a Portici e l’altro a Piazza Dei Martiri, Napoli) ben avviati e soprattutto una grande passione per il matrimonio e l’arte della fotografia rendono i due fratelli Di Fiore la scelta ideale per chi cerca, in occasione di eventi speciali, un servizio fotografico fresco, ricco di emozioni con foto e video dal taglio indimenticabile.

E che dire della location che ospiterà l’evento e degli allestimenti?
La meravigliosa Villa Cimbrone a Ravello (SA), sarà teatro del sogno d’amore dei due giovani sposi, tramutato in realtà grazie alla Wedding Planner Cira Lombardo, una vera e propria leader per l’organizzazione, il coordinamento e la cura di ogni minimo dettaglio per la realizzazione de “l’evento perfetto”. Tra romantiche note altisonanti, un tripudio di fiori, giochi di giullari e scintillio di cristalli, la Wedding Creator Campana, donna-rivelazione degli ultimi anni, creerà le scenografie e le coreografie di questo meraviglioso wedding day con l’estro che da sempre la caratterizza.

La sposa,Maria, sarà fasciata dall'eteree stoffe e dai sapienti tagli dell'atelier Elena Colonna, maison Napoletana che da oltre cinquant’anni, nello storico Palazzo Leonetti di Via Dei Mille, veste con gusto e innata eleganza le giovani donne per il loro gran giorno. La grande abilità artigianale e sartoriale, la professionalità nel saper consigliare a ciascuna sposa l’abito adatto e la flessibilità con cui l’atelier è in grado di restare “al passo con i tempi”, lo hanno reso la scelta ideale per questo special event. Ogni abito della casa di moda Colonna, infatti, risulta unico e in grado di valorizzare al massimo la fortunata che lo indossa, ideale dunque per una sposa che voglia essere principessa per un giorno, protagonista di una favola d’amore.

Dopo un’elegante cena che si concluderà con una tavola imbandita di dolci leccornie, gli sposi taglieranno una meravigliosa torta realizzata dalla Cake Designer Letizia Grella, maestra nel decorare, disegnare, creare e inventare dolci novità. Il Cake Design, nuova avanguardia del settore pasticceria, viene splendidamente declinato nelle creazioni di Letizia, autrice anche di un libro sull’argomento, che per questa occasione ha superato se stessa, realizzando un gateau de marriage esclusivo e di rara raffinatezza, in tema con l’intero ricevimento.

Luca e Maria, poi, scapperanno con gli amici più cari a concludere la serata al Music on the Rocks a Positano, uno dei disco club più esclusivi d’Italia.
Questo Matrimonio memorabile sarà anche ripreso dalle telecamere di RAI UNO e trasmesso in uno speciale del TG1 il 15 luglio 2011
 


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Dalla collina dei Camaldoli, domina il Golfo di Napoli offrendo un’incantevole visuale,
dall’isola di Capri alla Baia dei Campi Flegrei fino all’isola di Ponza.
 

Napoli, foto ultimo cd Nino Buonocore. www.ninobuonocore.com

Di Admin (del 09/08/2007 @ 09:15:21 in attualità, linkato 2429 volte)
Cantautore napoletano di grande finezza compositiva, con testi lirici e spontanei, mai banali pur nella loro semplicità. Conosciuto soprattutto come autore di Scrivimi, semplice ma coinvolgente canzone d'amore, ha raggiunto una discreta notorietà tra la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio successivo. Nato nel 1958, fu presto attratto dalla musica. Imparò a suonare la chitarra e le tastiere e già nel 1978 compose le prime canzoni per un album, Sferisterio, che tuttavia non venne pubblicato. Nel 1980 avvenne il vero e proprio esordio discografico con il q-disc Acida, pubblicato dalla Rca. Solo nel 1981 pubblicò il primo lp, Iaia, con la partecipazione dei Live Wire. Nel 1982 con il brano Nuovo amore partecipò al Festival di Sanremo. Nel 1983 è la volta di Nino in copertina, l'ultimo lp per la Rca. Nel 1984 passò alla Emi, pubblicando Nino Buonocore, registrato anche a Londra, con testi, musiche e arrangiamenti interamente suoi. I brani sono discreti, piacevoli all'ascolto. Nel 1988 uscì Una città tra le mani, a cui collaborarono validi musicisti come Mauro Pagani, James Senese, Ernesto Vitolo, Rino Zurzolo oltre al grandissimo trombettista Chet Baker. La canzone più conosciuta del disco è senz'altro la malinconica e raffinata Rosanna. È del 1990 il suo album di maggiore fortuna commerciale, Sabato, domenica e lunedì che contiene la già citata Scrivimi. La naturale incertezza del vivere, uscito nel 1992 passò abbastanza inosservato. Con Un pò di più, antologia con tre brani inediti si concluse il suo rapporto con la Emi. Nel 1998 è uscito per una piccola casa discografica il suo ultimo album, Alti e bassi. www.ninobuonocore.com
 


La chiesa di Santa Maria del Faro è un luogo di culto di Napoli; si erge nel quartiere Posillipo, sul porticciolo di Marechiaro.
La chiesa, ricordata già nel XIII secolo, fu restaurata nel XVIII secolo su disegno di Ferdinando Sanfelice per commissione della famiglia Mazza.
L'edificio è un'opera barocca a navata unica e cappelle con piccoli pezzi di arredo provieniente da scavi romani, come attestano due sarcofagi romani sui quali vi è lo stemma della famiglia Mazza. Il tempio contiene anche alcuni resti della villa romana di Pausylipon, che la tradizione vuole sorgesse sul luogo dell'antico faro romano.

(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).

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L'albero di Natale: storia,tradizioni, usanze. Leggende sul Natale

Di liliana (del 22/12/2011 @ 09:02:35 in Consigli-Curiosità, linkato 5988 volte)



La storia del Natale è molto complessa,
perchè nasce dalla commistione tra miti pagani e riti cristiani. L'albero fu associato al Natale fin da tempi antichissimi e si pensa che questa tradizione derivi dai culti pagani praticati nell'Europa settentrionale nelle zone agricole.
I druidi, antichi sacerdoti dei Celti, notarono che gli abeti rimanevano sempre verdi anche durante l'inverno. Per questo li considerarono un simbolo di lunga vita e cominciarono a onorarli nelle feste invernali. In seguito, quando si cominciò a celebrare il Natale, l'abete ne divenne un simbolo e gradualmente la tradizione di decorarlo si estese dalla Germania a tutti gli altri paesi europei.
Inizialmente l'albero veniva decorato con ghirlande, cui si unirono nastri e frutti colorati, poi le candeline, fino a quando, verso la metà del 1800, alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a preparare leggere e variopinte palline di vetro soffiato, che sono oggi l'ornamento tradizionale dell'albero. Poi arrivarono anche le lampadine e le decorazioni di plastica e oggi non c'è più limite alla fantasia!
Nelle case italiane l'albero di Natale è arrivato da pochi decenni e in circostanze curiose. Verso la fine del 1800 questa moda dilagava in tutte le corti europee tra le famiglie della nobiltà. Anche la regina Margherita, moglie di Umberto I ne fece allestire uno in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e l' albero divenne di casa tra le famiglie italiane in breve tempo.
Al di là di questi fatti che cercano nella storia passata e lontana le origini dei simboli e delle tradizioni natalizie, molte leggende sono nate nei vari paesi cristiani per raccontare la storia del primo albero di Natale.
Eccone alcune.

-
Pare che un giorno in Germania San Bonifacio vide alcune persone radunate intorno a una quercia. Si trattava di pagani che adoravano il dio Thor. Allora il santo tagliò la quercia e dietro di essa trovò uno splendido abete. San Bonifacio spiegò che il nuovo albero simboleggiava l'albero della vita e la sua nascita era un simbolo divino come la nascita di Gesù.

-Sempre in Germania, un uomo la vigilia di Natale rimase colpito dallo spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete. Per rendere partecipe la moglie di quella meraviglia tagliò un piccolo abete, lo portò a casa, lo mise in un vaso e lo ornò con delle candeline rosse. Da qui si diffuse la tradizione di decorare l'abete.

-Una leggenda americana racconta di un bambino che, sperdutosi in un bosco la vigilia di Natale, sopraggiunta la notte si addormentò sotto un abete. Per proteggerlo dal freddo che lo avrebbe fatto morire, l'abete si piegò fino a racchiudere il bambino tra i suoi rami. La mattina dopo i compaesani trovarono il bambino che dormiva tranquillo sotto l'abete, tutto ricoperto di cristalli che luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell'episodio cominciarono a decorare l'albero ogni Natale.
 

Musica per il matrimonio. La Cerimonia religiosa. L'organo in chiesa

Di armonia (del 25/09/2012 @ 09:00:51 in Consigli-Curiosità, linkato 1414 volte)

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 La musica ci accompagna in ogni momento della vita. Ci svegliamo alla mattina con in mente quel motivetto ascoltato la sera prima, canticchiamo sotto la doccia, accendiamo la radio non appena saliamo in macchina.

Da bambini cantiamo quei ritornelli ripetitivi e senza senso, nella giovinezza non riusciamo a pensare una giornata che non sia trascorsa ad ascoltare musica e da adulti durante la nostra corsetta mattutina non possiamo rinuciare a cuffiette e Ipod.

Anche nel matrimonio la musica è un elemento fondamentale.

Una colonna sonora scelta con cura in base allo stile dell'evento, alla chiesa e al tipo di cerimonia, farà la differenza per rendere le vostre nozze indimenticabili e suggestive.

La musica suonata dall'organo durante la cerimonia nuziale è l'ideale per creare un atmosfera di classe e di grande impatto emotivo.

La scelta dei brani sarà fatta in base ai gusti degli sposi che verranno suonati in momenti particolari della cerimonia nuziale come ad esempio all'ingresso e all'uscita degli sposi, durante l'Offertorio e la Comunione, nel momento delle firme degli sposi ed in altri momenti della liturgia.

Vi consigliamo di scegliere la colonna sonora della vostra cerimonia nuziale ed i musicisti con un certo anticipo in modo che il matrimonio risulti perfetto in ogni dettaglio.

 

Matrimonio in dolcezza. La confettata quanto costa? Indicazioni e consigli

Di armonia (del 20/11/2012 @ 08:49:24 in Consigli-Curiosità, linkato 3784 volte)

La confettata è uno dei momenti più festosi del ricevimento nuziale.

Un tavolo completamente allestito con confetti dai mille colori che racchiudono altrettanti diversi sapori. Splendidi da vedere ed ottimi da gustare i confetti di Conti Confetteria o i nuovissimi gusti di Casolaro  che propone confetti alla Coca Cola, alla sfogliatella, alla ricotta e pera e allo champagne.

In abbinamento ai confetti possono anche essere associate caramelle variopinte, gustose e molto divertenti ed ecco che una confettata si trasforma in caramellata!

Ma quanto costa una confettata?

La risposta è abbastanza articolata, infatti le variabii sono molte: il numero degli invitati, la qualità dei confetti, i gusti dei confetti, gli allestimenti ed i contenitori per i confetti.

Per darvi un'idea cominciamo con il dire che 1kg di confetti corrisponde a circa a 220/250 confetti e che il costo varia dai 12,00 fino ai 28,00/30,00 euro al kg, in base alla marca, alla qualità della mandorla e al gusto.

Dovrete poi mettere in conto il costo dei contenitori dove esporre i confetti che potranno essere alzate o vasi in cristallo e i sacchettini o le scatoline da consegnare agli ospiti.

Il nostro consiglio è di affidarvi ai consigli di una esperta wedding planner che vi saprà indicare la scelta migliore per una confettata adatta allo stile del  vostro matrimonio.

 

 

Atmosfera d'altri tempi, panorami con vista mare, sale in stile medievale dove sentirsi principesse del castello e dove poter realizzare un matrimonio a tema, ampi spazi all'aperto con fontane che creano giochi di luce ed acqua.

Se questo è il teatro che sognate per il vostro matrimonio potete visitare il Castello Medievale di Castellammare di Stabia.

Qui potrete celebrare il rito civile e il rito simbolico del matrimonio.

Se invece desiderate celebrare il matrimonio con rito religioso vicino al Castello Medievale situata sul Monte San Cataldo c'è la piccola chiesetta del Santuario di Santa Maria della Libera che è molto suggestiva.

Se dovete contenere un gran numero di invitati potete dirottare verso la Basilica di Pozzano.

 



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Fonte e Testo:  http://tv.repubblica.it

E' successo in Arizona. I due sposi sono uno davanti all'altro, in un giardino, e stanno per pronunciare il sì. Improvvisamente il vento si alza, si sentono dei tuoni, il velo della sposa svolazza, gli alberi si piegano e una tempesta di sabbia si abbatte sulla cerimonia.
L'officiante affretta la pratica e incitando gli sposi a sbrigarsi riesce a portare a termine le nozze prima che il vento porti via tutto
(a cura di Benedetta Perilli)

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Il decalogo delle giuste mosse per scegliere l'abito da sposa perfetto.

Di armonia (del 08/01/2013 @ 08:43:07 in Consigli-Curiosità, linkato 3248 volte)

Vi sveliamo i 10 segreti per scegliere l'abito da sposa perfetto:

1) stabilire un budget. Fissate il tetto massimo che siete disposti a sborsare e comunicatelo all'atelier di abiti da sposa in modo che riesca a proporre gli abiti nuziali disponibili per la fascia di prezzo da voi richiesto.

2) valorizzare la propria silhouette. Cercate di puntare sui lati migliori del vostro fisico per scegliere la linea dell'abito da sposa più adatta alle vostre forme e valorizzare al meglio la vostra figura

3) non farsi distrarre dalle idee altrui. Non chiedete troppi suggerimenti ad amici e parenti, sareste confusi e fuorviati nelle vostre scelte. L'abito da sposa è vostro e dovete sentirvi bene con lui.

4) confidare le proprie esigenze all'atelier. Il personale delle atelier di abiti da sposa è altamente qualificato. Considerateli come fossero i vostri migliori confidenti e spiegate esattamente quali sono i vostri gusti e le vostre esigenze.

5) smettere di cercare quando si è trovato l'abito giusto. Se avete trovato l'abito dei vostri sogni smettete di cercare e compratelo all'istante. Il giorno dopo potrebbe non esserci piu!

6) Non acquistate se non siete convinte. Se siete esauste, ma non siete ancora convinte, rilassatevi e prendetevi ancora un po' di tempo. Quando meno ve lo aspettate si presenterà davanti agli occhi l'abito da sposa dei vostri sogni.

7) non rimanere fisse davanti allo specchio. Muovetevi, camminate, piegatevi, dovete sentirvi bene dentro l'abito da sposa, non vi dovrà far sentire goffe o ingombranti, ma delle vere principesse

8) non acquistare un abito di una taglia più piccola. Non acquistate un abito pensando ai chili che perderete per la data del matrimonio. Gli ultimi aggiustamenti saranno fatti pochi giorni prima delle nozze dalle sarte dell'atelier.

9) indossare l'intimo adeguato. La biancheria dovrà essere invisibile e non segnare. Decidete subito quale sarà l'intimo che indosserete il giorno del matrimonio e provatelo insieme all'abito nuziale, eviterete cattive sorprese per il giorno delle nozze.

10)Pensate al vostro matrimonio. L'abito da sposa dovrà essere armonizzato con tutto il matrimonio, quindi tenete sempre presente lo stile e il tema del matrimonio ed indirizzate il futuro sposo nella scelta dell'abito che non dovrà stonare con il vestito della sposa.

Con questo decalogo alla mano non potete sbagliare e riuscirete a trovare l'abito da sposa dei vostri desideri, quello che vi farà sognare e sentire uniche nel vostro giorno delle nozze.

 

Location per matrimonio a 5 stelle. Villa Minieri. Set di Weddings Luxury

Di armonia (del 13/11/2012 @ 08:41:48 in Chiese e Location, linkato 2455 volte)

La tendenza della moda per i matrimoni del 2013 è orientata su due stili completamente diversi tra loro, anzi praticamente opposti!

Da un lato c'è il ritorno al matrimonio country chic con ricevimenti organizzati in grandi spazi aperti e dallo stile informale e dall'altro il matrimonio sontuoso che ricorda le cerimonie di principesse e regine dove prevalgono i canoni lussuosi e di grande effetto.

Per un ricevimento a 5 stelle dai toni regali e raffinati vi segnaliamo Villa Minieri a Nola, una location immersa nel verde, con giardini dotati di piscina, gazebo e tensostrutture per risolvere qualsiasi esigenza di ricevimento nuziale all'aperto e per la realizzazione di cerimonia all'americana.

All'interno ci sono due sale di diversa ampiezza entrambe elegantemente arredate.

Per concludere in bellezza il wedding day sarà possibile usufruire della discoteca situata all'inerno della location.

Villa Minieri è anche uno dei set del nuovo format "Weddings Luxury" prossimamente in onda su Wedding TV, canale 426 di sky e 880 del digitale terrestre nel quale Di Fiore fotografi affiancheranno la famosa wedding planner Cira Lombardo in una frizzante trasmissione che ci porterà a scoprire il mondo del wedding di classe.

 

Il matrimonio, si sa è il coronamento di un sogno, un giorno da favola da vivere attimo per attimo nella location perfetta con gli allestimenti ideali ed un banchetto regale per creare quell'atmosfera magica unica ed indimenticabile.

Per realizzare la favola incantata del matrimonio le location ideali da selezionare sono le ville storiche e i castelli medievali.

Villa di Livia risponde a tutti questi requisiti. E' una antica villa romana situata su una panoramica collina dei campi flegrei dalla quale si può godere una magnifica vista sul Golfo di Pozzuoli dove sono presenti mura greco romane per catapultare gli invitati in un tuffo nella storia di 2000 anni fa. La location ha la possibilità di organizzare il ricevimento nuziale sia nelle sale interne con un capienza di 150 invitati che nel giardino esterno dove possono essere accolte fino a 200 persone.

Se oltre all'atmosfera fatata volete respirare anche la sensazione di essere principesse per un giorno il Castello Lancellotti di Lauro fa il caso vostro. Si tratta di un vero castello medievale poco distante da Nola completamente ristrutturato un luogo per ricevimenti con un gran numero di invitati per la maestosità delle sue sale interne e per il magnifico giardino esterno.

In entrambe le location potrete usufruire di un servizio di banqueting d'eccellenza di "In Tavola" una azienda campana che offre servizio di catering e fine banqueting a livello internazionale per ogni tipo di grande evento.
In Tavola oltre a fornire allestimenti per ogni tipo di evento e una cucina raffinata presenta la novità dello show cooking dove uno chef prepara dal vivo davanti agli invitati i migliori piatti della cucina made in Italy ed internazionale svelando trucchi e curiosità nella preparazione di specialità prelibate come l'Asado Argentino, la padellata di mare, le graffe fritte al momento e mille altre specialità.
Una meravigliosa simpatica trovata per abbinare al gusto del cibo il piacere di uno spettacolo di cucina di alto livello.

 

Napoli Estate 2012. Gli eventi, la movida, i concerti.

Di armonia (del 14/07/2012 @ 08:36:36 in Consigli-Curiosità, linkato 2129 volte)

Le giornate sono afose, il caldo ci attanaglia, la voglia di vacanze è prorompente, non vediamo l'ora di partire per le nostre mete preferite...ma per chi resta in città che cosa offre Napoli e provincia per questa caldissima estate?
Napoli è città turistica ed in agosto si svuota di napoletani per riempirsi di stranieri.
Durante la giornata potrete approffittare per visitare tutti quei luoghi che durante l'inverno non riusciamo mai ad avere il tempo di vedere.
Ad esempio il Parco archeologico Pausylipon recentemente ristrutturato, dove una guida vi illustrerà due millenni di storia attraverso un intinerario affascinante.
O la Napoli sotterranea, un tuffo a quaranta metri di profondità nella storia della città e dei suoi abitanti.
Potrete organizzare una minicrociera nel Golfo di Napoli ed isole per visitare i luoghi più incantevoli delle nostre coste e godervi una giornata all'insegna del sole e del mare.
E per la serata? La movida napoletana non vi deluderà e con i suoi locali all'aperto come l'Arenile, il Nabilah, il Sohal Beach e tanti altri allieterà le vostre serate all'insegna della buona musica e della bella gente.
Per una chiacchierata sul lungo mare di Via Chiaia troverete numerosi locali dove rilassarvi a bere un lonk drink e a chiacchierare con gli amici.
Sono previsti anche numerosi concerti.
Ne vogliamo ricordare solo alcuni:
Il 17 luglio ci saranno i Negrita in concerto all'Arena Flegrea.
Il 20 luglio il grande Ligabue a Piazza Plebiscito.
Il 27 luglio per tutti i romantici, Laura Pausini sarà a Piazza Plebiscito.
Sicuramente non ci si può annoiare in una città come Napoli e potrete trascorrere un'estate da turisti nella vostra città
 

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L'abito da sposa è il sogno di tutte le donne che fin da bambine si immaginano con l'abito perfetto da indossare il giorno più bello della propria vita.

Navigando nel web abbiamo scoperto che ci sono molti siti che vendono abiti da sposa on line e che promettono abiti nuziali meravigliosi, creati su misura con tessuti di alta qualità a prezzi veramente incredibili!

Ma come saranno veramente questi abiti da sposa?

La prima domanda che ci sorge spontanea è la seguente: come possono promettere di confezionare un abito da sposa su misura senza averlo mai fatto provare?

E se poi, una volta arrivato l'atteso pacco postale, contentete l'abito da sposa dei vostri sogni, dopo averlo aperto con le mani tremanti ed un nodo alla gola, vi accorgeste che l'abito è importabile o non adatto alla vostra corporatura?

In fretta e furia dovreste correre ad acquistare un altro abito nuziale o recarvi in un atelier sartoriale di abiti da sposa per cercare di aggiustarlo o adattarlo.

Mah, crediamo che per coronare il sogno della propria vita ed avere l'abito da sposa che vi farà sentire principessa del vostro wedding day, l'acquisto dell'abito da sposa on line potrebbe avere un po' troppi imprevisti...

Chissà se ha la garanzia "soddisfatti o rimborsati"?

 


Il matrimonio è legato ad una moltitudine di tradizioni, superstizioni, credenze ed usanze.
Le più note sono a conoscenza di tutti.
La sposa il giorno delle nozze dovrà indossare:
- qualcosa di nuovo a simboleggiare il passaggio alla nuova unione e vita matrimoniale
- qualcosa di vecchio come metafora del passaggio dalla vecchia vita alla nuova
- qualcosa di prestato da una persona cara per darle un ruolo importante nell'evento del matrimonio
- qualcosa di regalato quale augurio di prosperità
- qualcosa di blu che simboleggia la purezza.
Lo sposo non dovrà vedere la sposa fino al momento dell'entrata in chiesa e la sposa non si potrà vedere vestita completa fino a quando non sarà vista dal futuro marito, spesso infatti le spose si specchiano senza una scarpa o un guanto.
Il lancio del riso dopo la cerimonia è un augurio di fortuna e ricchezza.
Alla fine del ricevimento la sposa lancerà il bouquet e la fortunata che lo prenderà al volo si sposerà entro l'anno.
Sposine, se volete conservare il bouquet ed evitare il lancio finale, vi proponiamo un'usanza abbastanza recente altrettanto simpatica e divertente.
Si tratta di far firmare la suola delle scarpe della sposa alle damigelle, amiche e parenti nubili.
Il nome della fanciulla che a fine giornata risulterà il più cancellato sarà colei che convolerà a giuste nozze entro l'anno.
Provare per credere!
 

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La lista di nozze è una delle tante tradizioni che abbiamo ereditato d'oltreoceano.
Nata dall'idea di un commesso di un negozio di piatti è stata poi esportata anche in Europa.
A volte viene considerato di cattivo gusto "obbligare" un invitato ad un regalo specifico, ma la lista di nozze ha molti pregi sia per la coppia dei futuri sposi che per gli amici e i parenti che si apprestano a fare un dono nuziale.
Gli sposi eviteranno inutili doppioni o regali non in linea con l'arredamento della casa o con i loro gusti, inoltre potranno personalizzare la lista di nozze secondo i propri desideri non solo scegliendo oggetti per la casa, ma anche viaggi o strumenti attinenti ai loro hobbies.
Gli invitati impiegheranno meno tempo per la scelta del regalo giusto e saranno sicuri di acquistare una cosa gradita agli sposi.
Consigliamo di inserire nella lista di nozze un maggior numero di regali rispetto al numero degli invitati e con una gamma di prezzi abbastanza ampia in modo da poter fornire una vasta scelta per tutte le possibilità di spesa. Scegliete uno o più negozi di fiducia situati in luoghi facilmente raggiungibili dalla maggior parte dei vostri amici e parenti e fate in modo di depositarla almeno due mesi prima delle nozze.
Concordate con il negozio le modalità ed il luogo di consegna dei regali e ricordatevi di inviare un bigliettino di ringraziamento al donatore non appena vi verrà comunicato l'acquisto di un regalo.
Se si siete amanti del web e della velocità vi segnaliamo i nuovi servizi di liste di nozze on line. Grazie a questa opportunità, potrete creare la vostra lista di nozze preferita comodamente da casa ed altrettanto potranno fare i vostri ospiti per l'acquisto del regalo.
In rete troverete una moltitudine di siti per soddisfare le vostre esigenze. Vi vogliamo segnalare "Le nozze della luna" che propone regali esclusivi per un dono di nozze veramente luxury.
 

Futuri sposine e sposine, se il vostro desiderio è realizzare il vostro evento matrimoniale al di fuori dalle tradizioni e lasciare un ricordo memorabile per voi e per i vostri ospiti vi segnaliamo un'idea simpatica ed originale.
Si tratta dell'organizzazione del matrimonio su una nave.
Ci sono svariate tipologie di imbarcazione da poter utilizzare, dal veliero, allo yacht alla grande nave, dipende dalle vostre esigenze e dal numero degli ospiti previsti.
A bordo si potrà celebrare il rito civile e realizzare un banchetto nuziale personalizzato e curato nei minimi dettagli da un catering di alta classe.
E come dei protagonisti di "Love Boat" navigherete per tutta la serata cogliendo panorami splendidi e continuamente diversi come il Golfo di Napoli, il Vesuvio, Ischia, Capri e Procida tutti da raccogliere in un indimenticabile servizio fotografico.
 
In cima al colle Sant'Alfonso nei pressi di Torre del Greco circondata da una terrazza da dove si puà godere di un panorama che a 360 gradi offre la vista del Golfo di Napoli, di Capri e della penisola sorrentina, sorge la Chiesa di San Michele Arcangelo.
La Chiesa è bellissima, in stile barocco ed è meta ambita di molte coppie di futuri sposi della Campania. All'esterno è possibile allestire un rinfresco o un'aperitivo da servire agli ospiti alla fine della cerimonia.
Nelle vicinanze si possono trovare numerose location dove ospitare il ricevimento nuziale.
Ricordiamo Villa Balke che offre al suo interno una spiaggia privata ed un terrazzo panoramico con piscina o il Club La Vela, un club esclusivo con una struttura a terrazze ed una piscina che da direttamente sul mare.
Location da sogno per un matrimonio di elegante e di gran classe che vi daranno la possibilità di effettuare un servizio fotografico ricco di sfondi da fiaba.
 

Se volevate un'atmosfera romantica per la celebrazione del vostro matrimonio e avete scelto la Chiesa della SS. Annunziata di Vico Equense per la vostra cerimonia nuziale, dovete assolutamente scegliere una location altrettanto suggestiva per la location dove organizzare il banchetto nuziale.
Poco lontano dalla Chiesa, c'è il luogo che fa per voi!
Si tratta del Castello Giusso, un antico maniero medievale che ha una magnifica terrazza sul mare con un panorama mozzafiato per realizzare un servizio fotografico emozionante e dove potrete allestire il ricevimento nuziale all'aperto sotto i gazebo e con la regia di una wedding planner professionista potrete personalizzare l'evento secondo i vostri gusti e le vostre esigenze
Le magiche atromosfere dei locali del castello dove anche i menù hanno dei nomi altisonanti come "Carlo d'Angiò", "Conte Giusso", "Gaetano Filangieri", "Ettore Ravaschieri" regaleranno al vostro wedding day  un tono regale e d'altri tempi per rendere il vostro matrimonio una giornata memorabile e indimenticabile per tutti.
 

Che ne pensate dei tormentoni dell'estate? Ritornelli banali, ripetitivi che si avvinghiano ai nostri neuroni senza lasciarci mai!
Si, stiamo parlando di quelle canzoni che si sentono ovunque, per strada, alla radio, al supermercato, che ci entrano nella testa e ci riscopriamo a canticchiare sotto la doccia o prima di andare a dormire.
Sappiate che questo è proprio il sintomo che determina quanto un motivetto sia orecchiabile.
Ma quali sono i "tormentoni", opps scusate, volevamo dire le canzoni più ascoltate di questa calda estate 2012?
Al primo posto avremmo individuato "Balada" di Gusttavo Lima un ritmo latino travolgente che fa ballare tutti dai 2 ai 90 anni!
Il singolo più ascoltato in questo periodo negli States è “We are young” dei Fun ft. Janelle Monaè che ha raggiunto le vette delle classifiche americane anche grazie ad uno spot TV andato in onda durante il Super Bowl.
Non dimentichiamoci dei Coldplay, sovrani indiscussi dei tormentoni, (ricordate "Viva la Vida"o "Paradise") che duettando con Rihanna in “Princess Of China” quest'anno sono riusciti a superarsi!
Anche Madonna è tornata alla grande proponendo per questa calda stagione un altrettanto brano ed un video "caldo caldo" "Girl gone Wild".
Ma passiamo ora alla musica  "made in Italy".
Il "nostrano" Biagio Antonacci ci sta perseguitando con la sua vacanza in Salento e il tormentone "no signora no" di "Non vivo più senza te".
Per i neoromantici ecco i Modà insieme a Jarabe de Palo e la loro orecchiabilissima "Come un pittore" che continuano a dirci "ciao, semplicemente ciao!"
In ogni caso l'estate ci ha portato, come sempre, tanta e tanta musica.
Nuovi brani di Laura Pausini, Emma, Jovanotti con Giorgia, Noemi.
E per finire vorremmo segnalare il grande Ligabue che è stato protagonista venerdì 20 luglio di uno splendido concerto a Piazza Plebiscito e che per quest'estate ci regala un'altro dei suoi ritmatissimi e rockeggianti brani dal titolo "Sotto Bombardamento".
Non ci si può lamentare, c'è musica per tutti i gusti. E voi quale tormentone preferite?
 

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Se il vostro desiderio è un matrimonio suggestivo dovete assolutamente visitare il Santuario dell'Avvocatella a Cava de'Tirreni.
Il santuario sorge arroccato sul monte Mirteto, scavato nella roccia, ed oltre ad essere una Chiesa molto bella e godere di un panorama mozzafiato, ha anche una bellissima storia legata ad infausti spettri e a celestiali apparizioni della madonna che potete leggere qui.
Unico piccolo inconvenientei di questo luogo ameno, è l'impossibilità di sposarsi di domenica, qundi se avete fissato la data del vostro giorno del matrimonio che scadrà proprio di domenica dovrete dirottare la scelta verso un'altra chiesa.
Nei paraggi si può trovare il Duomo di Sant'Auditore intitolato a Santa Maria della Visitazione splendido ed imponente con la sua facciata a stucco può contenere oltre 200 persone.
Per la scelta della location dove organizzare il banchetto nuziale, vi potete recare nel vicino paese di Castel San Giorgio dove troverete il magnifico Grand Hotel Villa Soglia che con i suoi ambienti arredati in stile settecentesco regaleranno al vostro matrimonio un sapore magico e un'atmosfera d'altri tempi regalandovi una giornata di gran classe.
E' inoltre dotato di un grande parco dove potrete organizzare una cerimonia all'aperto e con i suoi alberi secolari e i suoi angoli suggestivi vi permetterà di realizzare un servizio fotografico molto originale.
 

Le chiese più belle del mondo.

Di armonia (del 06/09/2012 @ 08:30:28 in Chiese e Location, linkato 3123 volte)

Non appena una coppia ha preso la decisione di sposarsi il primo pensiero che attravarse le menti dei futuri sposi è: "quale sarà la chiesa più bella per celebrare il matrimonio?"

Si sa, il bello è soggettivo, dipende dai gusti e dalla preferenze. Si dovranno valutare il numero degli invitati e se preferire una cerimonia intima o sontuosa.

Intanto vi vogliamo proporre una classifica, stilata da Tripadvisor, di quelle che sono considerate le chiese più belle del mondo.

Al numero uno troviamo il Santuario di Las Lajas a Pasto, in Columbia famosa per le leggende che la circondano. 

Al secondo posto c'è l'incompiuta Sagrada Familia a Barcellona, una costruzione maestosa nata dall'estro e dalla fantasia dell'architetto Antoni Gaudì.

Al terzo posto si va a Mosca dove sorge la Cattedrale di San Basilio, una composizione architettonica formata da nove chiese dalle variopinte cupole.

Finalmente al quarto posto troviamo una chiesa in Italia. Si tratta della Basilica di San Pietro a Roma.

Al quinto posto troviamo la Chiesa di Hallgrimur in Islanda e al sesto la Cattedrale di St. Paul a Londra che è anche la seconda chiesa più grande del mondo luogo di cerimonia dei matrimoni reali.

Al settimo posto voliamo a Parigi dove si può ammirare la chiesa gotica de Le Sainte Chapelle.

Un altra chiesa italiana occupa l'ottavo posto. Si tratta di Santa Maria del Fiore a Firenze.

Al nono posto torniamo in Spagna e nello specifico a Zaragoza dove troviamo la Basilica de Nuestra Senora del Pilar.

E per finire al decimo posto la Cathedrale Notre Dame di Strasburgo.

Ed ora che avete visto tutte queste chiese meravigliose, vi siete fatti un'idea di come vi piacerebbe la chiesa per la celebrazione del vostro matrimonio?

 

Chiesa di San Ferdinando Re a San Leucio. Caserta. Location La Paratella

Di armonia (del 21/06/2012 @ 08:30:21 in Chiese e Location, linkato 2852 volte)

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Nella provincia di Caserta, c'è la località di San Leucio che i Borboni trasformarono in un centro manifatturiero per la produzione della seta: la Real Colonia Serica di San Leucio prima e unica fabbrica in Europa creata all'interno di una residenza reale.
Qui sulla sommità del colle sorge una splendida chiesa longobarda la Chiesa di San Ferdinando Re.
A pochi passi dalla chiesa, immerso nel parco del palazzo Reale si trova la location ideale per proseguire la giornata delle nozze.
Si tratta della Paratella, una palazzina borbonica ristrutturata dove troverete ambienti carichi di storia e dal fascino d'altri tempi.
Inoltre ha uno splendido giardino dove potrete organizzare un buffet all'esterno sotto dei magnifici gazebo bianchi.
Un matrimonio dai toni regali per sentirvi re e regine nel più bel giorno della vostra vita.
 

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Tra i luoghi più belli che Napoli ci offre dove festeggiare il proprio matrimonio c'è sicuramente la collina di Posillipo che con i suoi panorami mozzafiato, le sue ville e la sua rigogliosa vegetazione garantisce un palcosenico di grande effetto per il vostro wedding day.

Una delle Chiese più suggestive per la celebrazione della cerimonia nuziale è la Chiesa di Sant'Antonio a Posillipo. Un luogo di grande impatto scenografico raggiungibile dalle Rampe di Sant'Antonio.

Un'altra chiesa storica di Napoli è la chiesa di Santo Strato a Posillipo un luogo molto intimo e affascinante.

Da non dimenticare, poi la Chiesa di Santa Maria del Faro a Marechiaro dalla cui terrazza si può godere di un magnifico panorama del Golfo di Napoli.

Per il ricevimento nuziale vi consigliamo di non allontanarvi dalla zona di Posillipo che conta una gran quantità di ville per ricevimenti nuziali.

Come ad esempio Villa Vittoria, una location bella, semplice ed elegante situata in uno dei luoghi più belli della collina di Posillipo.

Grazie alle sue capienti sale che possono contenere fino a 400 persone, alla cura riservata agli allestimenti e alla preparazione dei menù che riescono ad abbinare alla cucina tradizionale partenopea anche specialità internazionali ed etniche riuscirete a realizzare un evento matrimoniale all'altezza delle vostre aspettative ed avere un wedding day memorabile.

 

Tra le cose da predisporre e preparare per il matrimonio, ci sono una serie di documenti da presentare sia che scegliate il rito civile che il matrimonio concordatario (rito religioso).

Noi, che vi siamo sempre accanto con consigli e segnalazioni, oggi vi vogliamo dare qualche indicazione per farvi destreggiare al meglio nell'intricato mondo della burocrazia.

Cominciamo a parlare dei documenti necessari per la celebrazione del matrimonio con rito civile.

I futuri sposi dovranno recarsi all'Ufficio di Stato Civile del comune di residenza di uno dei due nubendi per chiedere l'atto di nascita ed il certificato contestuale di residenza, stato libero e cittadinanza.

Se si tratta di seconde nozze di uno o di entrambi i fidanzati saranno necessari altri documenti. In caso di vedovanza servirà l'atto di morte del coniuge defunto, mentre nel caso uno o entrambi i contraenti siano divorziati servià la sentenza di divorzio.

Con questi documenti verrà iniziata la prassi per la richiesta di matrimonio e, gli addetti comunali, una volta preparati tutti gli atti provvederanno a contattare i futuri sposi per fissare la data della promessa di matrimonio.

Le pubblicazioni con indicate: le generalità degli sposi, la data e il luogo della cerimonia verranno esposte per 8 giorni nei comuni di residenza dei futuri sposi. Dovranno trascorrere altri 4 giorni dopo la scadenza delle pubblicazioni senza che nessuno abbia posto opposizione per avere il "nulla osta" alla celebrazione delle nozze con rito civile.

Il "nulla osta" ha validità di 180 giorni entro i quali gli sposi dovranno convolare a giuste nozze.

 

Matrimonio ad Aversa. Caserta. Il Duomo di San Paolo

Di armonia (del 08/09/2012 @ 08:22:55 in Chiese e Location, linkato 2733 volte)

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Aversa è una cittadina della provincia di Caserta con grandi origini storiche e nota in tutto il mondo per la mozzarella di bufala.

Forse non tutti sanno che nel territorio di Aversa sono presenti circa 100 chiese di epoche diverse e con stili architettonici differenti.

Se siete di Aversa o avete deciso di sposarvi in questa ridente cittadina possiamo affermare che avete l'imbarazzo della scelta e ci sono chiese veramente per tutti i gusti e gli stili di cerimonia nuziale.

Oggi vogliamo parlare della più conosciuta ossia il Duomo di San Paolo Apostolo che si trova nell'omonima piazza, cuore del borgo antico di Aversa.

La Cattedrale è imponente e di epoca Normanna, ma a causa dei terremoti che avvennero tra il 1300 e il 1400 subì diversi crolli con altrettante ricostruzioni. La facciata è di stile barocco.

La chiesa è grande e maestosa, all'interno è costituita da tre navate. Ideale quindi per matrimoni con un gran numero di persone e cerimonie nuziali imponenti di stile regale dove la musica e gli addobbi floreali renderanno la celebrazione del matrimonio esclusiva e memorabile.

 

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Matrimonio raffinato, matrimonio d'altri tempi, matrimonio suggestivo e matrimonio da sogno.

Se questi sono gli aggettivi che desiderate per il vostro matrimonio vi proponiamo una chiesa ed una location per matrimoni situate tra la provincia di Napoli e Salerno a pochi passi da Pompei e dalla Costiera Amalfitana che riusciranno a soddisfare le vostre aspettative.

A Cava de' Tirreni per celebrare la cerimonia nuziale vi segnaliamo l'Abbazia della Santissima Trinità una chiesa sontuosa, dall'architettura armoniosa ricca di opere d'arte e oggetti preziosi e con la navata molto luminosa.

L'abbazia è situata su una collina immersa nel verde dove arte e natura si fondono tra loro in un connubio perfetto per una cerimonia suggestiva di grande impatto emozionale.

A pochi chilometri dalla chiesa, a Castel San Giorgio immersa in un enorme parco ricco di una vegetazione secolare sorge Villa Soglia una villa storica risalente alla prima metà del '700 che vi catapulterà in un'atmosfera d'altri tempi.

La location dispone di due sale per ricevimenti lussuosamente arredate in stile dell'epoca per garantire una cornice raffinata al reportage fotografico di nozze.

La Villa offre anche il servizio "prima notte di nozze" riservando una suite per gli sposi.

 

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Il 2 giugno è la festa della Repubblica, una festività molto importante per l'Italia in quanto si ricorda quando nel 1946 gli italiani con un referendum a suffragio universare scelsero la repubblica come forma di governo in antitesi alla monarchia.
Di fatto il 2 giugno è la festa nazionale italiana.
Per la festa della Repubblica Napoli organizza alcuni appuntamenti, alcuni istituzionali ed altri di cultura e divertimento.
Oltre alla Parata militare che si svolge tutti gli anni in Piazza Plebiscito alla presenza delle autorità cittadine ci sono eventi organizzati per allietare i cittadini napoletani in questa giornata di festa.
Dal 2 al 10 giugno si terrà la Regata delle Torri Saracene con partenza dal porto di Marina di Castellammare di Stabia e con la partecipazione di ben 35 imbarcazioni.
Per chi ancora non ha approffitato del Maggio dei monumenti ci sono ancora due giorni di tempo per approfittare dell'ultimo week end per visitare le bellezze di Napoli.
Per concludere la serata all'insegna della musica, all'Arenile Reload è previsto per il 2 giugno un concerto gratuito di Giuliano Palma & The Bluebeaters con inizio alle ore 18.00.
E prima di tornare definitivamente a casa ferimamoci al Porto del  Granatello di Portici per il fantastico spettacolo pirotecnico artistico con inizio alle ore 23.00
Buona Festa della Repubblica!
 

27 Gennaio - Giorno della Memoria - Beautiful that way.

Di Admin (del 27/01/2008 @ 08:20:00 in attualità, linkato 1343 volte)


Sorridi,senza una ragione.
Ama,come se fossi un bambino.
Sorridi,non importa cosa dicono.
Non ascoltare una parola di quel che dicono,
perchè la vita è bella così.

Lacrime,un'ondata di lacrime.
Luce,che lentamente scompare.
Aspetta,prima di chiudere le tende.
C'è ancora un'altra partita da giocare
e la vita è bella così.

Qui con i suoi occhi, in eterno,
ti sarò vicina come è sempre stato per te.
Ora che sei là fuori con te stesso
ricorda cos'è vero,
e che quel che sogniamo è solo amore.

Conserva la risata nei tuoi occhi.
Presto verrà premiato il tuo aspettare.
Noi…dimenticheremo i nostri dolori
e penseremo ad un giorno più allegro,
perchè la vita è bella così.

Noi…dimenticheremo i nostri dolori
e penseremo ad un giorno più allegro,
perchè la vita è bella così.
C'è ancora un'altra partita da giocare…

e la vita è bella così.

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 


L’automobile, che sia l’auto del matrimonio o semplicemente una macchina per un’occasione importante (una cerimonia, un incontro speciale, un viaggio a cui teniamo), è uno degli elementi, secondo alcuni, che contribuisce ancora più di altri a rendere esclusivo e magico un evento.
Arrivare in grande stile, scendere da un’auto “importante”, ben tenuta, particolare, è considerato un po’ come un “biglietto da visita” soprattutto per quanto riguarda le nozze, se pensiamo che col matrimonio si inizia una vita nuova e il mezzo di trasporto diventa elemento principe di questo passaggio fondamentale.

A Napoli non sono certo pochi i noleggi auto, e in particolare se cerchiamo un noleggio auto sposi o cerimonie non avremo che l’imbarazzo della scelta. Pochi però riescono a combinare una grande professionalità con dei servizi a prezzi convenienti ed un parco macchine a dir poco stupefacente; questo è quello che garantisce ASN Service, ovvero Auto Sposi Napoli.

Un’azienda leader nel settore, con un sito internet moderno, giovanile, facilmente navigabile e continuamente aggiornato per una continua ed efficace interazione con i clienti, un’azienda gestita da veri professionisti, che con la sua moderna ed equipaggiatissima flotta di autovetture di lusso, comprendente tanto auto d’epoca, quanto motori di ultimissima generazione, offre un servizio di rara efficienza non solo a Napoli e in Campania, ma anche sull’intero territorio nazionale, con prezzi per il noleggio auto competitivi come pochi.

Sia che preferiate essere accompagnati da un elegante auto con autista, sia che vogliate provare il brivido di guidare un’auto di lusso, per il vostro matrimonio, per le cerimonie, per le occasioni speciali, la scelta sarà ampissima tra Maserati, Bentley, Rolls Royce, Lamborghini, Porsche, Ferrari, Bmw, Mercedes, Auto d’Epoca e così via…E per chi volesse stupire e “volare alto”, ASN Service mette anche a disposizione una flotta di elicotteri con pilota, dalla linea elegantissima e raffinata.
 

Carnevale 2013. Chiacchiere, sanguinaccio e feste in maschera.

Di armonia (del 09/02/2013 @ 08:12:21 in Consigli-Curiosità, linkato 1386 volte)

Il Carnevale 2013 sta volgendo al termine e tra chiacchiere e sanguinaccio, i tradizionali dolci della tradizione partenopea del periodo carnevalesco, si va alla ricerca di feste mascherate per adulti e bambini per festeggiare il martedì grasso.

Numerosi locali di Napoli organizzano feste in costume dove divertirsi tra scherzi carnevaleschi, balli sfrenati ed elezioni della maschera più bella.
Per le strade di Napoli si organizzano sfilate mascherate nei quartieri di Materdei, Montesanto, Sanità, Barra e Chiaiano.
All'Arenile, per tutti i bambini, ma anche per i nostalgici di Kiss Me Licia, è in programma per sabato 9 febbraio uno special party con Cristina D'Avena.
E per finire, come ogni anno alla Casa Museo di Pulcinella in via San Giovanni Maggiore Pignatelli è organizzata la grande festa della Canrnascialata una cena spettacolo con artisti internazionali.
Che altro dire? Buon Carnevale a tutti!
 

 

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La fine di ottobre si sta avvicinando e anche da noi sta prendendo sempre più piede la tradizione americana dei festeggiamenti di Halloween.

I bambini travestiti da streghe, vampiri e diavoli vanno per le case minacciando con le loro zucche intagliate con la classica domanda "dolcetto o scherzetto?"

Noi italiani spesso, dimenticando che siamo padri di antiche tradizioni, restiamo affascinati da queste tendenze anglosassoni riguardo molte situazioni.

Una di queste è il matrimonio. Ovunque sentiamo dire "vorrei un matrimonio in stile americano", "voglio la celebrazione americana del matrimonio" pensando ad una cerimonia all'aperto, un lungo tappeto bianco cosparso di petali dove le damigelle aprono il corteo nuziale prima della sposa e un ricevimento in giardino sotto un enorme gazebo bianco.

Ma quali sono veramente le tradizioni e gli usi del matrimonio in America?

In America convivono svariati ordini religiosi, ognuno con le sue tradizioni matrimoniali. Se gli sposi hanno religioni diverse, uno dei due decide di seguire il rito matrimoniale dell'altro oppure decidono di sposarsi senza alcun rito religioso e con cerimonia civile davanti ad un funzionario dello stato e alla presenza di testimoni, amici e parenti.

Nel matrimonio americano hanno grande importanza i testimoni che possono essere anche molto numerosi e le damigelle d'onore, chiamate "bridesmaid". Tra questi spiccano due figure importanti: il "best man" per lui e la "maid of honor" per lei che sono incaricati di organizzare l'addio al celibato ,"bachelor party" e al nubilato, "bachlorette party". Queste feste prematrimoniali durano un intero week end e vi partecipano gli amici più cari.

La sera prima del matrimonio gli sposi invitano i testimoni, i parenti e gli amici più stretti ad una cena detta "rehearsal dinner" dove si fanno innumerevoli brindisi e proclamazioni sulle buone qualità dei futuri sposi.

Di solito il ricevimento nuziale viene organizzato nel giardino di casa e gli sposi si intrattengono poco con gli ospiti perchè partono subito per il viaggio di nozze.

Le spese del matrimonio sono sostenute quasi per intero dalla famiglia della sposa, mentre la famiglia dello sposo paga gli allestimenti floreali, gli anelli, e il "rehearsal dinner".

Come vedete il matrimonio americano come lo intendiamo noi è più simile a quello che ci viene proposto nei film che non a quello che avviene nella realtà.

Il nostro consiglio è quello di affidarvi ad una ottima wedding planner che riuscirà a trasformare in realtà tutte le vostre richieste per farvi vivere il vostro matrimonio da sogno in stile americano.

 


articolo riportato da: www.corriere.it

FRANCESCO TORTORA

LONDRA - Circa un anno e mezzo fa lo storico Richard Overy pubblicò "The Times Complete History of the World", libro in cui elencava le 50 date chiave della storia dell'umanità e le invenzioni più ingegnose portate a termine dagli esseri umani nel corso dei millenni. Più modestamente in questi giorni alcuni scienziati della "British Science Association" hanno redatto la lista delle 10 recenti invenzioni che hanno profondamente cambiato il mondo. Il sitoweb del Telegraph di Londra presenta in anteprima la lista completa.  Eccola:

GPS - Come tante recenti invenzioni i primi sviluppi di questa tecnologia furono portati avanti dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti d'America. Il Gps (Global Positioning System) usa una rete di satelliti che si trovano intorno alla Terra per definire con precisione l'esatta posizione di qualsiasi ricevitore presente sul nostro pianeta. In passato ad esempio era usato dalla Difesa americana per agevolare la navigazione delle navi, il dispiegamento delle truppe oppure per dirigere il fuoco dell'artiglieria. Alla fine degli anni settanta il suo uso è stato esteso in ambito civile. Oggi è usato comunemente per stabilire la posizione di auto, navi o aerei che si muovono in spazi aperti.

IL WALKMAN - Nel 1979 la Sony mise sul mercato un lettore di musicassette chiamato "Walkman". Da allora le abitudini degli amanti della musica sono cambiate sensibilmente: chi voleva ascoltare canzoni non era più obbligato a stare in un posto determinato e a dover condividere la musica con le persone che gli stavano attorno. Per tutti gli anni ottanta il walkman ha conosciuto un incredibile boom di vendite. Più tardi, prima i lettori CD portatili e poi gli odierni Mp3 l'hanno definitivamente mandato in pensione.

IL CODICE A BARRE - I più storceranno il naso, ma il codice a barre ha reso realmente la nostra vita di consumatori più semplice e moderna. Questa serie di elementi grafici a contrasto permette ai sensori di leggere velocemente quali prodotti il consumatore ha deciso di acquistare. Un primo rudimentale codice a barre fu sviluppato da Norman Woodland nel 1949 che pero' dovette aspettare oltre 20 anni (era il giugno del 1974) prima di vedere la sua idea diventare veramente efficace ( il primo prodotto venduto utilizzando un lettore di codici a barre fu un pacchetto di gomme americane in un supermarket a Troy, nell'Ohio).

LE CENE DAVANTI ALLA TV E I CIBI GIA' PRONTI - In questo caso più che di invenzioni, si dovrebbe parlare di cattive abitudini moderne. Tuttavia, secondo gli scienziati della "British Science Association", si tratta di un'abitudine che ha letteralmente rivoluzionato il nostro modo di vivere. Se infatti prima degli anni 70' gli occidentali erano abituati a mangiare attorno ad un tavolo e a discutere, con lo sviluppo della società dei consumi sono diventate sempre più comuni le cene davanti alla tv magari "gustando" cibi già pronti. Questi pasti permettono di risparmiare tempo (non si cucina più in casa), ma a causa del gran numero di grassi e di zuccheri che contengono, conducono molte persone verso una preoccupante obesità.

La PLAYSTATION - La Playstation è un'altra invenzione della Sony che ha cambiato la nostra vita e soprattutto il nostro modo di divertirci. Apparsa per la prima volta in Giappone nel dicembre del 1994, questa console per videogame è diventata velocemente una delle icone degli anni 90' tanto che i giovani di quella decade sono stati definiti come "la generazione playstation". Nel corso degli anni oltre 100 milioni di Playstation sono state vendute nel mondo.

I SOCIAL NETWORK - Se i giovani degli anni 90' appartengono alla "Generazione Playstation" quelli di oggi potrebbe essere chiamati "Generazione Facebook", dal nome del più famoso social network del mondo. Oggi milioni di persone comunicano attraverso i social network, scambiando messaggi, foto e video.

GLI SMS - Non solo hanno obbligato le persone a scrivere in modo sintetico, ma hanno creato anche un nuovo vocabolario (spesso incomprensibile) e una nuova grammatica (a causa delle limitazioni dello spazio). Gli sms (acronimo di "short message service", servizio messaggi brevi) sono ormai una delle invenzione a cui difficilmente l'uomo contemporaneo potrebbe rinunciare

CARTE DI CREDITO - Sono chiamati anche "soldi elettronici" e garantiscono convenienza e sicurezza. Sebbene ancora oggi numerosi truffatori cerchino di clonare carte di credito, queste "monete elettroniche" oltre ad assicurare convenienza e sicurezza permettono alle persone di spendere soldi in qualsiasi angolo del mondo

MICROONDE - Sono radiazioni elettromagnetiche con una lunghezza d'onda comprese tra 1 millimetro e un metro. Grazie ad esse possiamo usare i telefoni cellulari, il sistema wi-fi e il televisore satellitare

SCARPE DA GINNASTICA - Esistono da quasi un secolo, ma negli ultimi 40 anni non sono più solo un mezzo per praticare sport, ma sono diventate anche uno strumento alla moda grazie ai grandi personaggi sportivi come Michael Jordan che le hanno rese uniche e indispensabili.
 

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Per i futuri sposi che stanno pensando all'organizzazione delle nozze per il 2013 o 2014 e che amano l'atmosfera delle dimore d'epoca vi diamo una notizia in anteprima.

Villa Campolieto la magnifica villa vesuviana situata lungo il percorso del Miglio d'Oro ad Ercolano apre le porte per la realizzazione dei matrimoni.

L'antica dimora borbonica è stata negli anni set cinematografico di film importanti e ha fatto da cornice ad eventi culturali e di intrattenimento.

Ora nelle sule magnifiche sale dipinte da splendidi affreschi sarà possibile organizzare il banchetto nuziale grazie ad un servizio di banqueting d'eccellenza.

Negli ampi giardini, curati e ricchi di vegetazione sarà possibile organizzare il matrimonio all'aperto in stile americano e godere di un panorama mozzafiato dalla terrazza che affaccia direttamente sul Golfo di Napoli dove poter catturare scatti emozionanti per il reportage fotografico.

Spazi curati, atmosfera d'altri tempi renderanno il wedding day a Villa Campolieto un evento regale e di gran classe per la realizzazione di un matrimonio da sogno.

 


A pochi chilometri da Pietrelcina, città di Padre Pio, nel beneventano si trova il Palazzo Ducale di Fragneto Monforte una location esclusiva, splendida per la realizzazione del wedding day.
Qui potrete organizzare tutto, dalla cerimonia, al banchetto nuziale, al servizio fotografico.
Infatti attigua al Palazzo Ducale c'è la chiesa della SS Croce molto intima e suggestiva per un rito nuziale d'altri tempi.
Il catering del Palazzo Ducale è gestito dall'atica trattoria Hotel Pascalucci che vanta origini enogastronoimiche dal 1932 e che saprà deliziarvi con sapori tradizionali ed innovativi.
Gli allestimenti sono curati con raffinatezza e grande stile ed il momento della wedding cake lascerà tutti estasiati. La location è immersa nel verde, con grandi giardini e piscina, angoli perfetti dove realizzare un reportage fotografico ricco di emozioni.
 


Quest'anno è il decimo anniversario dell' assenza fisica ma la sua arte musicale è per sempre presente!
In punta di piedi, è volato via, l'11 gennaio 1999, il poeta-cantautore che più di ogni altro,ha saputo fondere, nella sua arte, musica e poesia:Fabrizio DeAndrè.
Un cantautore, un intellettuale, un poeta, un “uomo contro”, come si definiva lui stesso, che si muoveva in direzione ostinata e contraria.
Nelle sue canzoni,l'attenzione è alle minoranze, tutte, da quelle politiche, etniche, dai fannulloni ai truffatori, quelli fuori binario, contro la guerra,verso la libertà.
Anarchico, ironicamente feroce, mai interessato al potere...cantando con rabbia e amore il nostro e il suo tempo.
Un’arte musicale,unica, di storie crude, umanamente commoventi, da Brassens a Genova, da Bob Dylan agli Indiani d'America,da Pasolini alla Sardegna, passando per il Vangelo...artisti e luoghi che lo hanno ispirato in vari modi e in vario titoli. E l’amore…l’amore cantato come nessuno è riuscito a fare: con dolore, dolcezza e ironia.

I suo 13 album sono la sua eredità per noi. Una fonte continua di emozioni...sempre da riscoprire.

Ciao Faber!

Rosario Totaro
 

difiorefotografi. lettera-verità sulla droga. padre pasquale incoronato

Di liliana (del 24/02/2009 @ 07:30:59 in attualità, linkato 1417 volte)
Riportiamo di seguito un articolo tratto dal blog di Padre Pasquale Incoronato, che non necessita di introduzioni o spiegazioni. Vi invitiamo semplicemente a leggerlo. www.padrepasquale.com

"Sono sceso all'inferno. Abbiamo ospitato per cinque giorni la Carovana di ragazzi tossicodipendenti della comunità Exodus di don Antonio Mazzi.
Abbiamo pensato a tutto dalle brandine alla colazione, pranzo e cena, tutto preparato dalla tenacia e dalla forza di mia madre, una donna 70 anni e dall'impegno di tanti fratelli e sorelle della comunità.
Sabato pomeriggio sono scappati tre di loro, tutti minorenni, tra questi una ragazzina di appena 16 anni. Abbiamo allertato i carabinieri, sono stato alla stazione, tutta la notte ma niente. Domenica mattina sono tornati i due ragazzi, mentre Giulia, così si chiama, è rimasta per strada.
Dopo pranzo sono stato scortato da una volante a Scampia. Non immaginavo di trovare tantissimi giovani.
Mi hanno portato in due sotterranei, sono sceso all’inferno. E’ questa l’immagine che mi porto, l’inferno di questi fratelli crocifissi dalla droga ad essere zombi, morti viventi. Si trascinavano, si aiutavano per bucarsi, con la stessa siringa, tra sporcizie umane, buttati a terra nella loro pipì o in quella degli altri.
Giravo alla ricerca di Giulia. Un cunicolo lo chiamano anche Oasi. Chissà quante persone, anche sacerdoti vi hanno raccontato questo.
Ma vedere, essere lì, ti violenta dentro.
Non so cosa pensare: mi affido al suo discernimento. Cosa fare? Pensavo, noi cosa possiamo fare, come chiesa come cristiani. Andare via, ormai disincantati perché Scampia e Napoli sarà sempre così, oppure aiutare chi fa già tanto in quelle zone, e in che maniera.
Dove andare, a chi elemosinare un po’ di luce? Mi perdoni la confusione dello scritto, nel tentativo di trasmettere delle emozioni sentite e trasferirle su una lettera, è molto difficile. Sono sceso all’inferno della nostra città, chiedo luce e prego perché come dice il salmo “anche i sacerdoti si aggirano per il paese senza saper cosa fare…”!
E’ questo è molto triste."

Vostro Padre Pasquale
 


Vi avevamo parlato qualche giorno fa del rito della velazione.
Oggi vi vogliamo descrivere un altro rito aggiuntivo alla cerimonia cattolica per rendere più suggestivo il vostro momento del "si lo voglio".
Si tratta del rito dell'incoronazione. Anche questo è un rito introdotto con la revisione del matrimonio del 2004 e puo' essere scelto in aggiunta alla cermimonia tradizionale.
L'incoronazione è un rito caratteristico della tradizione ortodossa che la celebrazione cattolica ha adottato per arricchire la cermimonia nuziale di un momento molto intimo per la coppia di futuri sposi.
Si dovranno preparare due coroncine intrecciate, formate da elementi vegetali o minerali perchè devono essere legate all'elemento della natura per simboleggiare la vicinanza a Dio.
Durante la cerimonia il sacerdote poserà le coroncine sulla testa degli sposi pronunciando una preghiera di benedizione nella quale gli sposi si donano l'un l'altro per essere incoronati nella gloria del Signore.
Si tratta di un momento molto toccante della cerimonia nuziale che regalerà al vostro matrimonio un momento magico e molto suggestivo.
 



La musica è uno degli elementi fondamentali in un matrimonio. Essa contribuisce a creare l’atmosfera desiderata dagli sposi e a scolpire, sia nelle loro menti che in quelle degli invitati, ricordi indelebili del giorno delle nozze.

È molto importante, dunque, scegliere la musica giusta. In primo luogo, essa dovrebbe adattarsi allo stile della cerimonia e del ricevimento in generale.

Le origini della musica ai matrimoni sono molto antiche. La tradizione racconta che la prima marcia nuziale fu voluta, per le proprie nozze, dalla principessa Victoria, figlia della regina Vittoria d'Inghilterra, nel 1858.

È sempre consigliabile, per gli sposini, rivolgersi a professionisti del settore per garantirsi un risultato all’altezza dell’evento che si sta andando a festeggiare. Per quanto riguarda la musica durante la celebrazione del rito (sia esso religioso o civile), gli strumenti privilegiati dalla maggior parte delle coppie sono il violino, il violoncello, l'arpa e l'organo, considerato un po’ il “re degli strumenti per le cerimonie nuziali”. Il programma musicale può essere vario, ma di norma i brani fondamentali sono quelli eseguiti all’ingresso della sposa e durante lo scambio degli anelli.

Valeria Scotti ci spiega che “ Wagner, Schubert, Vivaldi, Handel e Bach, sono alcuni degli autori classici che gli sposi solitamente scelgono. I loro brani sottolineano i momenti più toccanti della cerimonia. Il galateo comunque consiglia alcuni brani "standard" da inserire tra le proprie musiche da matrimonio. La marcia nuziale di Richard Wagner accompagna l'ingresso in chiesa della sposa; la marcia nuziale di Felix Mendelssohn invece, annuncia l'uscita degli sposi dalla chiesa. Una volta terminata la cerimonia, ci si sposta verso il luogo scelto per il ricevimento. La musica da matrimonio ci accompagnerà anche lungo questa seconda parte della giornata. Va dunque scelta con molta cura. Al ricevimento è possibile essere un po' meno rigidi e formali riguardo la musica da matrimonio, ma sempre e comunque attenti al buon gusto.”

Che si tratti di una villa, di un ristorante o di un hotel, ormai tutte le strutture che accolgono ricevimenti di nozze sono attrezzate per ospitare dei musicisti. Alcune, poi, propongono loro stesse agli sposi diverse soluzioni musicali tra cui scegliere. Ad ogni modo, sia che si scelga il classico intrattenimento “piano-bar”, sia che si preferisca un caratteristico quartetto jazz, o un’altra delle innumerevoli proposte dell’attuale panorama musicale, il repertorio dovrebbe essere sempre abbastanza vario, in modo da riuscire ad accontentare un po’ tutti gli invitati.

Fonte: www.dailyroma.it

 

I matrimoni lampo per eccellenza sono considerati quelli celebrati in alcune zone degli Stati Uniti d’America. A Las Vegas, per esempio, ci si sposa in qualsiasi momento in meno di un minuto e per pochi dollari, ma in America ci sono anche gli Amish, gente seria, che non scherza. In primo luogo si sposano solo in novembre e dicembre, quando i lavori agricoli sono fermi così non si spreca tempo utile, mai di sabato e di domenica che sono sacri. Cerimonia semplicissima, senza fedi, con la sposa è in blu o violetto, senza velo, il vestito se l'è cucito da sola e lo indosserà in seguito per recarsi alla messa domenicale. Regali? Piatti e stoviglie per lei, arnesi da lavoro per lui.

A New Orleans sono un po' più briosi, cerimonia allegra: musiche e danze e due torte nuziali: una solo per lo sposo e la forma deve richiamare la sua professione, l'altra dalla forma più tradizionale per la sposa. Tradizionale sì, ma con dieci nastri che pendono e che infilandosi nella torta nascondono dieci oggetti. La sposa invita le amiche nubili a scegliere e tirare un nastro, l'oggetto che lo seguirà permetterà di scoprire cosa riserva loro il futuro. Chi si ritrova tra le mani due anelli si sposerà, chi trova un ditale resterà zitella! Si spera che la "previsione" infausta duri solo fino al prossimo matrimonio e alla prossima torta con sorpresa.

Ad ogni modo i matrimoni Americani sono carichi di tradizioni almeno quanto quelli europei. Una figura importante per le Nozze Americane è quella della “damigella d’onore” (bridesmide). Le damigelle d’onore possono essere più di una e di solito sono delle grandi amiche della sposina. I loro abiti devono essere molto eleganti, uguali tra loro, o perlomeno simili (ma di norma si preferisce che abbiano abiti assolutamente identici), e devono richiamare in qualcosa l’abito della sposa, oppure il colore-tema scelto per il matrimonio. È la sposa stessa a scegliere tali abiti da cerimonia insieme alle damigelle e a pagarli per loro. La damigella d’onore precede la sposa nel suo ingresso in chiesa con tanto di bouquet e spesso funge anche da sua testimone.

In America, inoltre, accade molto di rado che gli sposi restino a festeggiare con amici e parenti fino alla fine del ricevimento nuziale. Essi, infatti, partono per il viaggio di nozze verso la metà della festa. Ci penseranno i rispettivi genitori e parenti ad intrattenere gli ospiti e a consegnare, ove siano previste, le bomboniere. Un’altra abitudine considerata tipicamente Americana, ma praticata anche nei Paesi Anglosassoni in genere, riguardo alle nozze ed ai ricevimenti, consiste nell’organizzare la festa per il matrimonio direttamente a casa di uno dei due sposi (se il giardino lo permette), avvalendosi di catering altamente specializzati e montando gazebi e tendostrutture che creano un’atmosfera magica.

Molti americani, inoltre, specialmente tra i ceti più elevati, si avvalgono della competenza e della professionalità di Wedding Planner nell’organizzazione del Matrimonio e del ricevimento. Un ‘abitudine, quest’ultima che sta prendendo piede anche qui in Italia. E non è la sola. Sono infatti parecchie le usanze matrimoniali americane o comunque straniere che sono state “esportate” e vengono praticate, negli ultimi tempi, anche qui da noi. Il tutto per garantirsi un Matrimonio all’insegna della classe e dell’eleganza, ma anche dotato di una punta d’originalità.

Il must degli ultimi tempi, infatti, è: stupire, ma con stile!

fonte: www.arcobaleno.net

 



Il matrimonio può anche essere stressante? Certo!
Non è semplice infatti pianificare tutto alla perfezione come si vorrebbe. Gli stessi esperti di organizzazione matrimoni, i wedding planner, confermano quanta cura e fatica sia necessaria nella preparazione del grande giorno, soprattutto per quanto riguarda i ricevimenti.
Come smussare lo stress per chi fa da sé e non si rivolge ad un professionista del settore nella progettazione delle proprie nozze?
Un suggerimento è quello di prendere nota e raccontare i preparativi man mano che essi vanno avanti, in modo tale da scaricare un po’ la tensione ed avere un altro ricordo da aggiungere alle foto e al video matrimonio.
È molto più semplice di quel che si pensi…
Immaginiamo di dover fare un “album matrimonio” che non includa solo la semplice fotografia, che non si limiti a raccontare solo il giorno delle nozze, ma che sia anche una sorta di “diario del Wedding” in generale, compresa tutta la fase dei preparativi.
Partendo dalla fatidica ricerca tra le ville per ricevimenti e gli hotel a Napoli o altrove (o ristoranti per matrimoni, poiché non sempre moda è uguale a qualità), passando per la scelta del catering e dalle valutazioni alla ricerca di un buon fotografo tra i tanti fotografi per matrimoni, soffermandoci sulle dovute pratiche burocratiche per un matrimonio civile o religioso, sorridendo pensando a quanto è stata dura scegliere una musica per matrimonio che sentivamo veramente nostra e ricordando gli infiniti colori e profumi di fiori per matrimonio che ci hanno riempito occhi, naso e cuore e sono rimasti lì persino quando sceglievamo le partecipazioni.
Bene, un diario del genere, da scrivere nei ritagli di tempo, supporta nello sciogliere la tensione accumulata nei preparativi, può aiutarci, inoltre, a farci venire nuove idee o a migliorare quelle già avute e, come già detto, costituirà, dopo le nozze, un ricordo unico, personalissimo e perche no? Utile nel caso volessimo dare consigli a qualche altra sposina.
Cosa ne pensate? Chi di voi ha già fatto qualcosa del genere? Siamo curiosi di sentire le vostre esperienze e opinioni in merito…
 

Come nascono i dolci di carnevale?

Durante i festeggiamenti era usanza cucinare dolci veloci, poco costosi, da offrire alla moltitudine di persone che interveniva. Da qui la tradizione dei fritti: acqua, farina e zucchero che ancora oggi, pur con qualche ingrediente in più, si trasformano in castagnole, frittelle, zeppole, tortelli, struffoli, frappe, cenci, chiacchiere.

A quando risale la prima maschera?
In una grotta del terziario si possono trovare le più antiche testimonianze di uso della maschera da parte degli uomini. Si tratta di una scena di caccia dove compare la figura di un uomo travestito da capra. Lo scopo, secondo le interpretazioni, era duplice: scongiurare la vendetta del dio delle capre con il travestimento, e avvicinare più facilmente la preda.

Quali sono i carnevali più lunghi d’italia?
Due sono i carnevali più lunghi d'Italia: quello Ambrosiano, detto anche "carnevalone", che si conclude il primo sabato di Quaresima e quello di Putignano, in Puglia, che inizia addirittura a Santo Stefano e finisce alle Ceneri, col funerale e il rogo del fantoccio del Re Carnevale.

Qual è il carnevale più antico d’italia?
Il carnevale di Fano è il più antico d’Italia; il primo documento noto nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città, risale al 1347.

Come nascono i coriandoli?
I coriandoli, tondi carta colorata (inventati, si dice, da un milanese), all'origine erano semi della pianta di coriandolo ricoperti di gesso, usati come confetti da lanciare da carri e da balconi.

Come nasce la cartapesta utilizzata per la costruzione i caratteristici “carri”?
La nascita della moderna “cartapesta” e’ dovuta al Maestro Antonio D’Ariano (1925) che pensò ad un nuovo sistema: ricoprire la creta con il gesso, in modo da ottenere uno stampo al negativo della figura originale, e poi mettere vari strati di carta all’interno del modello di gesso. Una volta asciugata, la sagoma in carta si staccava dal gesso senza problemi e, identica all’originale, pesava qualche chilo invece di quintali. Grazie a questa invenzione si possono costruire carri immensi che sfidano le leggi della gravità

Quando è stato costruito il primo carro allegorico?
Nonostante le origini antiche di alcuni carnevali italiani, il primo carro viene costruito a Viareggio solo nel 1873. Esso fu costruito da operai portuali che, ispirandosi alle tecniche di costruzione delle navi, riuscirono a fabbricare strutture con un sistema di corde, cavi d’acciaio e carrucole usatie nei cantieri. Queste prime opere ospitavano mascheroni realizzati in gesso e pesavano, quindi, anche parecchi quintali. Nel 1921 un carro ospitò, per la prima volta, una intera orchestra. La cosa ebbe così successo che nel 1923 alcuni carristi pensarono di far “ballare” anche i pupi, realizzando, così, i primi movimenti

Da dove nascono le più famose maschere italiane?
Le maschere tradizionali italiane sono il prodotto della Commedia dell’arte, il fenomeno teatrale che si sviluppa alla fine del 1500 in Italia. Una delle rappresentazioni più gettonate di queste commedie era la "beffa del servo", una sorta di rivincita concessa all'umile nei confronti del potente.
Innumerevoli sono le rappresentazioni, specie sui palcoscenici della decadente Repubblica veneziana, che hanno come tema il contrasto tra il servo zotico, lo "Zanni" e il padrone vecchio e rincitrullito, il "Magnifico".
Le varie forme in cui si manifesta fanno sì che il personaggio dello Zanni subisca continue e sostanziali modifiche rendendosi sempre più simpatico e variegato: questo spiega la presenza, nella tradizione giunta fino a noi, di tante maschere rappresentanti parti di servitori, dal celeberrimo Arlecchino allo scaltro Brighella.
Un posto di primo piano era poi riservato alle maschere dei "vecchi" che generalmente erano due, ma non avevano sempre e dovunque lo stesso nome; perlopiù furono conosciuti l'uno sotto il nome di Pantalone e l'altro di Dottore, Dottor Graziano o Dottor Balanzone.
altra maschera fondamentale era quella del Capitano, soldataccio spaccone, vanaglorioso, violento e pavido, altrimenti noto come Capitan Spaventa, Capitan Rodomonte o Capitan Matamoros.
In questa maschera si è voluto vedere una caricatura feroce del soldato spagnolo che, nel periodo di tempo in cui fiorì la Commedia dell'Arte, spadroneggiò in quasi tutta la penisola.
Tutti questi straordinari personaggi sono riusciti a sopravvivere alla morte del teatro al quale pur debbono la vita, perché riconosciuti degni di rappresentare ciò che di più caro le città italiane avevano nel cuore, le tradizioni domestiche, la parlata popolare, lo spirito delle antiche cose



Fonte: www.formorefun.it

in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello.
 

La primavera a Napoli accende i riflettori sulle sue bellezze; su quelle palesi, come i castelli e le fortezze che da secoli dominano i panorami della città, e su quelle più nascoste, da scoprire a poco a poco passeggiando nelle tante stradine del centro storico.

E' il Maggio dei Monumenti, che si svolge durante i quattro weekend del mese di maggio  e che nell'edizione di quest'anno, "Itinerari di arte e cultura - Napoli tra chiese e castelli" ha scelto di innovare la sua formula, puntando ancora di più sulla valorizzazione dello straordinario patrimonio artistico e monumentale della città. Quest'anno, gli eventi avranno luogo, i venerdì, sabato e domenica del mese, in location particolarmente suggestive: Castel Sant'Elmo, Maschio Angioino (Castel Nuovo), Castel dell'Ovo e Castel Capuano. Ogni fine settimana, in ciascun castello vivrà uno spettacolo, una mostra, un concerto; un'offerta unica e particolarmente ricca, che sarà gradita dai visitatori e dagli stessi napoletani, che avranno modo di vedere ancora di più una città viva e vivace, aperta e accogliente.

Oltre agli eventi dei fine settimana nei castelli, come di consueto ci saranno tante visite guidate alla scoperta dei tesori nascosti, delle strade meno battute, delle curiosità e delle tante piccole grandi opere d'arte di cui Napoli è piena; e poi, per tutto il mese, concerti di musica classica, jazz e folk nelle tante, bellissime, chiese monumentali.  Non resta che vivere questo Maggio insieme, con la voglia di scoprire la magia e le suggestioni di una città davvero unica.

L'evento si svolgerà dal 2 al 25 maggio 2008, nell'arco di 4 week-end:

-  2, 3, 4 maggio

-  9, 10, 11 maggio

-  16, 17, 18 maggio 

- 23, 24, 25 maggio

Il tema si declinerà mediante eventi artistici e di spettacolo e centinaia di visite guidate lungo le direttrici che uniscono idealmente e storicamente i quattro manieri di Napoli (Castel Nuovo, Castel dell'Ovo, Castel Sant'Elmo e Castel Capuano), testimoni dell'architettura civile e militare partenopea; insieme a loro gli innumerevoli edifici di culto cittadini, che costituiscono l'elemento sacro della città.

I luoghi di svolgimento degli eventi, dunque, saranno i quattro Castelli citati e gli itinerari riguarderanno strettamente la casistica storico-artistica legata alla storia di questi imponenti edifici (nati, in varie epoche e per diversi motivi, a guardia e ad abbellimento della città) e delle Chiese anch'esse patrimonio preziosissimo della storia partenopea.

Ogni venerdì, sabato e domenica del mese di maggio 2008 i Castelli ospiteranno spettacoli di teatro, musica e danza. Contemporaneamente su tutto il territorio cittadino si svolgeranno le visite guidate, anche in lingua straniera, grazie alla presenza di Associazioni che sistematicamente aderiscono alla manifestazione. ù

Infine, durante la manifestazione si svolgeranno attività di animazione con artisti di strada e si darà luogo, come ogni anno, al progetto La scuola adotta un monumento, promosso dalla Fondazione "Napoli 99".

Visualizza il video promozionale dei Maggio dei Monumenti 2008.

Le visite guidate.   Tra vicoletti e piazze, tra monumenti e chiese, tra la storia e il futuro; le visite guidate attraverso la città sono, per i napoletani e turisti, una occasione da non perdere per scoprire o riscoprire le tante bellezze di cui Napoli è ricca. Per tutto il mese la città sarà a disposizione di chi vorrà conoscerla meglio, approfondendo la visita ad un monumento famoso o, perché no, andando a cercare le testimonianze meno conosciute, i musei più particolari, le tante piccole e preziose chicche che fanno di Napoli la città straordinaria che è. Da sempre, è questo il senso delle visite guidate che accompagnano e completano i Grandi Eventi del Maggio dei Monumenti. Mettere in luce non solo le bellezze classiche che da sempre attraggono e affascinano turisti e visitatori, ma anche e soprattutto offrire l'opportunità di andare oltre e scoprire insieme la Napoli più nascosta, forse quella più bella.

Visualizza i calendari delle Visite Guidate

Nessun giorno senza una canzone

"Nessun giorno senza una canzone", napoletana naturalmente. E' lo slogan, la campagna d'immagine e la colonna sonora fornita dall'Archivio sonoro della canzone napoletana al Maggio dei monumenti 2008. Perché la canzone napoletana è bene culturale da tutelare e "aprire", da riconsegnare a turisti e cittadini, coscienti della sua gloriosa storia e della sua resistenza alla globalizzazione imperante, all'omologazione, sonora e non.

Perché maggio è il mese delle rose e delle serenate, al centro dell'immenso canzoniere custodito nel più grande juke-box virtuale del mondo, quello appunto dell'Archivio sonoro della canzone napoletana. Perché da Pisano e Cioffi a Pino Daniele ed Enzo Gragnaniello, da Di Giacomo a Bovio, da Eduardo a Titina De Filippo, maggio è il mese più cantato dalle canzoni.

Ecco, allora, immagini e versi di 31 canzoni, una al giorno, dalla celeberrima "Era de maggio" a "'E quatto 'e maggio", da "Na sera 'e maggio" a "Dicitencello vuie", affidate a voci famose o da riscoprire, di ieri o di oggi. Quelle immagini e quei versi accoglieranno chi vivrà il maggio 2008 a Napoli, su autobus taxi e metropolitane, oltre che, naturalmente, nei quattro castelli, il cuore del Maggio dei monumenti.

Quelle canzoni risuoneranno alle fermate delle metropolitane, nelle segreterie telefoniche delle centrali radiotaxi, oltre che nei quattro castelli, dove si potranno ascoltare in molteplici versioni insieme ad altre canzoni meno famose anch'esse ispirate a maggio. Saranno quindi melodie antiche eppure destinate al futuro ad accompagnare cittadini e turisti capaci di vivere la città restituendole l'immagine che le spetta, quella di capitale culturale. Quelle canzoni potremo ascoltarle anche lontano da Napoli, nei programmi radiofonici collegati al progetto con appuntamenti quotidiani sulle reti radiofoniche di IsoRadio e Rai International, oltre agli spazi che la testata giornalistica della Rai di Napoli destinerà all'evento.

Consulta il calendario delle canzoni proposte nell'intero mese di maggio e i testi.

 Maggio dei monumenti. Informazioni e origini. Eventi correlati.

Inaugurato nel 1994 - sulla scorta della felice esperienza della manifestazione Monumenti Porte Aperte (realizzata nel 1992 e nel 1993 da Mirella Barracco, Presidente della Fondazione "Napoli 99", con l'intento di recuperare e valorizzare alcuni tra i monumenti e le chiese più significativi di Napoli) - l'evento Maggio dei Monumenti, successivamente esteso a tutti i week-end del mese di maggio e, talvolta, anche ai primi di giugno, è col tempo diventato una kermesse di livello internazionale che registra ogni anno un alto interesse da parte di turisti, cittadini e operatori di settore ed un elevato impatto mediatico.

La sistematica riapertura, nel corso degli anni, di numerosi siti monumentali e paesaggistici ha determinato un recupero storico, artistico e culturale del patrimonio cittadino, rendendolo fruibile agli stessi residenti e ai turisti.

Anche grazie al Maggio dei Monumenti, la città ha rinnovato la vocazione di grande capitale del Sud e di grande attrattore turistico, ritrovando le sue radici storiche e culturali ed accogliendo turisti italiani e stranieri in numero sempre crescente. Ciò ha comportato un considerevole aumento della domanda turistica, con il "tutto esaurito" nelle strutture alberghiere.

Con il Maggio dei Monumenti, oltre alla riapertura e al recupero di siti d'interesse artistico-culturale, si è avuta la trasformazione del Centro Storico cittadino in "Museo Aperto" (inserito dall'Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità). Molte fasce della popolazione, soprattutto i più giovani, hanno "riscoperto" o "scoperto" la città e, tramite le scuole, hanno aderito al progetto "La scuola adotta un monumento".

Alle Circoscrizioni, oggi Municipalità, sono state demandate le manifestazioni che precedono temporalmente il "Maggio", e che hanno le stesse finalità: "Aspettando il Maggio" e "Circoscrizioni in festa". Per alcune edizioni la manifestazione si è anche allargata ai Comuni limitrofi dell'area costiera, flegrea, interna e delle isole della provincia di Napoli. I flussi turistici, aumentando considerevolmente, hanno consentito l'inserimento della manifestazione, a buon diritto, nell'ambito di svariati pacchetti turistici per tour operators italiani e stranieri, tanto che il Maggio dei Monumenti è diventato nel tempo un attrattore culturale capace di contribuire al fenomeno della "destagionalizzazione", facendo da traino all'immagine della città e favorendo gli arrivi turistici anche in altri periodi dell'anno. In tutti questi anni la kermesse si è avvalsa di sinergie e collaborazioni di notevole caratura, come quella con la Regione Campania e con altri prestigiosi Enti e Associazioni.

fonte: www.comune.napoli.it

 


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Il libretto della Messa è composto da più parti: la parte del rito del matrimonio è fissa ed è fornita dal Sacerdote; la parte delle letture, dei salmi e dei canti è da concordare col Sacerdote.

Per i canti si può chiedere l'intervento del coro della chiesa (da concordare col Sacerdote), oppure si può contattare un cantante che si avvale, di solito, di un accompagnamento musicale.

Per la stesura del libretto ci sono più possibilità:

• i più esperti nell'utilizzo del computer possono realizzarlo da soli;

• gli altri possono rivolgersi ad una tipografia specializzata che farà una prima stesura e la farà visionare agli sposi prima della stesura definitiva.

Si raccomanda in entrambi i casi un'attenta lettura del testo onde evitare errori di stampa. Il libretto può essere fatto con diversi tipi di carta, a colori o in bianco e nero, con disegni o senza, con copertina o senza (tutto questo incide notevolmente sui costi).

Un piccolo suggerimento: nella pagina iniziale si può mettere una preghiera, una poesia, un sentimento; in ultima pagina un ringraziamento a quanti sono intervenuti alla cerimonia con firma autografa degli sposi.

Ecco vari esempi di libretti per la messa matrimoniale.

Tutti liberamente scaricabili e personalizzabili in formato word.

Fonte: www.meratesposi.it

 



Un proverbio è qualcosa che racchiude, nel breve arco di una frase, la cosiddetta "saggezza popolare". Molti di noi parlano o ragionano seguendo i detti popolari, talvolta senza nemmeno rendersene conto. Il panorama culturale e letterario italiano offre un gran numero di queste massime, sui più svariati argomenti. E, ovviamente, il tema del matrimonio non poteva mancare tra questi. Vi proponiamo una serie di proverbi sul matrimonio, e di detti popolari in genere. Ne conoscete altri? quali sono i vostri preferiti? C'è un motto, un proverbio o un modo di dire che accompagna il vostro "modus vivendi"?

A voi la parola...e buona lettura.

-Al mulino e alla sposa manca sempre qualche cosa

-chi semina vento, raccoglie tempesta.

- Moglie bella, cattiva massaia.

- Sposati e vedrai, perderai il sonno e più non dormirai.

- E' più facile sposarsi male che mangiare bene.

- Chi per amor si piglia, per rabbia si scapiglia.

- Chi sposa il denaro prende cattiva moglie.

-Uomo avvisato, mezzo salvato.

-chi si somiglia si piglia.

- Nel marito prudenza, nella donna pazienza.

- La moglie bella ti fa far da sentinella.

- Ci voglion dieci orecchi per trovare una buona moglie.

- A cuor non si comanda.

- Chi si marita per amore, di notte ha piacere, e di giorno ha dolore.

- Chi nasce è bello, chi si sposa è buono e chi muore è santo.

- Dio li fa e poi li accoppia.

- Chi s' assomiglia si piglia.

- Donna sposa, sposa spesa, moglie maglio.

- Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

- Paese che vai usanza che trovi.

- Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.

- Tra moglie e marito non mettere il dito.

- Di venere e di marte ne' si sposa ne' si parte.

- Sposa bagnata sposa fortunata .

- Moglie e buoi…dei paesi tuoi.

Fonte: www.lavogliadi.com

 

L'Homo technologicus cede il passo: sta per arrivare il Mobilis nomade.

Di liliana (del 12/04/2008 @ 00:08:13 in attualità, linkato 1190 volte)

CRISTINA NADOTTI

Il luogo in cui la connessione è possibile, gratuita, facile, attira i nuovi nomadi come un'oasi attira i beduini del deserto.

L'homo technologicus si evolverà in mobilis nomade, un uomo che con il suo apparecchietto, che ora immaginiamo come un Blackberry o un iPhone, si sposterà di luogo in luogo avendo con sé tutto quel che gli serve per mantenere i legami sociali e il lavoro. Il settimanale britannico The Economist dedica nel numero uscito l'11 aprile un inserto speciale per fare il punto su dove ci stanno portando le nuove tecnologie e la conclusione è proprio questa: a circa 10mila anni dalla trasformazione dei cacciatori-raccoglitori in agricoltori, si perderà la sedentarietà, si tornerà a non identificare in un solo punto gli elementi basilari per la sussistenza.

Le intuizioni dei teorici. L'idea non è nuova: di wi-nomads e di techno-bedouins aveva già teorizzato il maggiore studioso di media e comunicazione, Herbert Marshall McLuhan, negli anni '70. Nella sua interpretazione degli effetti prodotti dalla comunicazione sia sulla società, sia sul singolo, McLuhan aveva già immaginato nomadi che si spostavano da una parte all'altra a grande velocità, trovando le strutture indispensabili alla sopravvivenza in ogni luogo, in un ipotetico "villaggio globale". E Digital Nomad è il titolo del libro di Tsugio Makimoto e David Manners, del 1995, in cui si esplorano tutte le possibilità che si aprono nel mondo del lavoro con le nuove tecnologie.

Realtà oltre la fantasia. Quanto è accaduto nel corso di 10 anni o poco più, tuttavia, supera di gran lunga la realtà. Nel dossier dell'Economist si sottolinea che non sono tanto le tecnologie intese come apparecchi, gli hardware, a cambiare la realtà, quanto il fatto di essere perennemente connessi. È il luogo in cui la connessione è possibile, gratuita, facile, che attira i nuovi nomadi, come un'oasi attira i beduini del deserto. Proprio come i beduini, scrive Andreas Kluth sul settimanale britannico, non portano l'acqua con sé ma si spostano da un luogo all'altro dove sanno di poterla trovare, così i nomadi di oggi non portano con sé carta per scrivere e a volte neanche il computer. Bastano un Blackberry o un iPhone. Se serve una tastiera e una stampante la troveranno con facilità, e non importa se ci si sposti per un lungo viaggio o nell'ambito del quartiere: l'importante è che ovunque ci sia la possibilità di connettersi alla rete.

Come ci cambia la comunicazione wireless. Lavoro, luoghi e relazioni sociali: sono questi gli aspetti della nostra vita che saranno più influenzati dal nuovo nomadismo. Ci sono gioie e dolori per ogni aspetto toccato dalle tecnologie. Prendiamo il lavoro: all'inizio si pensava che il telelavoro potesse essere una panacea per molte categorie svantaggiate, prime fra tutte le donne alle prese con i figli. In realtà lavorare ovunque significa anche lavorare in qualunque momento, non avere orari in cui si stacca davvero. Ma il lavoro mobile ha anche altri aspetti e l'esempio più illuminante è quello del movimento di opinione progressista statunitense MoveOn.org. Nato attraverso scambio di opinioni in rete è diventato presto un movimento organizzato con una struttura fissa di coordinatori. I fondatori hanno però deciso di non far nascere una sede, per la paura che un movimento spontaneo diventasse un centro di potere e così è rimasto un gruppo di persone collegate solo da una connessione online.

Il nomadismo del wireless cambia i luoghi. In molte società si sono già ridotte le scrivanie, perché i dipendenti stanno sempre meno al loro posto e chi progetta gli spazi riflette su questo aspetto quando li progetta. L'esempio più lampante dei nuovi luoghi sono i vecchi caffè o bar: insieme alla qualità di cibo e bevande, la connessione fa la differenza. E non è necessario andare negli Stati Uniti per notare l'avvento del wi-fi nei luoghi: in Italia ci sono interi paesi connessi e nelle città i parchi o i campus universitari offrono wi-fi spot. Non ultime sono le relazioni sociali ad essere modellate sulla connessione perenne. Molti rapporti affettivi sono fatti di messaggini telefonici e conversazioni chat, un modo di comunicare che non riguarda più solo gli adolescenti. Proprio in questi giorni una ricerca statunitense ha stabilito che negli ultimi due anni l'uso degli sms è cresciuto del 130 per cento tra persone nella fascia di età dai 45 ai 54 anni, contro il 41 per cento negli adolescenti tra 13 e 17 anni. I sociologi però avvertono: si consolidano i legami familiari, con nonni, genitori e figli sempre più bravi nel tenere i rapporti via Internet, ma cresce l'indifferenza verso l'estraneo reale. Un nickname della chat a volte è più interessante e riceve più affetto di una persona in carne e ossa che incontriamo sulle scale di casa.

Il trillo che ci segue ovunque. Nei giorni scorsi è stata annunciato il via libera alle conversazioni con cellulari sugli aerei. Continental Airlines, American Airlines e JetBlue stanno pensando a qualcosa di più, l'introduzione del Wi-Fi sui loro aerei. Connessi ovunque, anche a migliaia di chilometri di altezza, pronti a essere testimoni di tutto. L'inchiesta dell'Economist si chiude proprio con la considerazione che i nuovi nomadi sono anche "nomadic monitor", testimoni perenni di tutto quel che accade intorno a loro e può essere filmato, trasmesso, documentato. Ancora gioie e dolori: nel mondo dei nomadi Wi-Fi, avverte infine il dossier, si rischia di perdere parte della nostra natura umana. C'è sempre dell'allarmismo di fronte alla novità, l'importante, è la conclusione dell'Economist, è sapere qual è il pulsante dell'accensione ma avere altrettanto chiaro qual è quello per spegnere tutto.

fonte: www.repubblica.it

 

Nannarella è l'attrice simbolo del cinema italiano, di tutti i tempi!  Anna Magnani, un volto senza età e senza tempo... lo ha fermato lei , col suo cinema! Nella mente di tutti, c'è rispetto per lei, per il suo decoro,la sua figura... per l'arte, per il suo essere Anna Magnani donna-attrice!
La sua corsa fulminata in “Roma Città Aperta”, la risata squillante, la voce rauca, i suoi immensi occhi, i capelli in disordine, le movenze, la romanità popolare... questo e tanto altro hanno fatto della Magnani l'attrice delle attrici.

Donna dalla vita ricca di amori, ma non di amore, di scelte, di coraggio, di film, di donne, di oscar, di passioni e lotte.
Chi ama il cinema, ama infinitamente Anna Magnani... per la sua personalità forte che a nessuna somiglia!

Rosario Totaro

 

difiorefotografi - Napoli, Santa Maria del Parto a Mergellina. L'interno, la storia.

Di Admin (del 16/03/2008 @ 00:05:55 in fotografie, linkato 10948 volte)


Chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina.



La chiesa di Santa Maria del Parto è un luogo di culto di Napoli, ubicato nel quartiere Chiaia. Particolarità dell'ubicazione di questa chiesetta è di essere adiacente ad una terrazza (lastrico solare) di proprietà privata gravata da servitù di passaggio. Il tempio, quindi, si trova sulla sommità di un edificio privato cui si accede da una scala, posta alle spalle di un noto ristorante sito in piazza Mergellina, che si attesta proprio sulla terrazza ad una distanza di circa 40 metri dalla facciata del tempio. Inoltre, si può accedere alla chiesa anche attraverso un ascensore ed una scala coperta che hanno ingresso dalla via Mergellina n. 9/b. Tale civico si raggiunge percorrendo via Mergellina, in direzione di Posillipo, mantenendosi di fianco alla facciata del fabbricato che precede la chiesa; giunti alla estremità della facciata di questo edificio si scorge un grazioso portoncino, dove sono ubicati i predetti accessi.
L'edificio di culto ospita la salma del poeta napoletano Jacopo Sannazaro che fu l'autore del poema scritto in latino De partus Virginis (il parto della Vergine), da cui la chiesa prende il nome.
La chiesa fu voluta dallo stesso Sannazaro che costruì l'edificio di culto su un terreno donatogli nel 1497 dal re Federico d'Aragona. La maggiore opera d'arte presente nella struttura è la tomba del poeta; è posta dietro l'altare e fu realizzata dagli scultori Ammannati, Montorsolo e Ferrucci.
La nicchia è una complessa opera scultorea che si ispira all'ambiente dell'Arcadia (raffigurazioni di Apollo, Minerva, Nettuno, ecc.). altre opere rilevanti dell'edificio sono le statue di Jacopo e Sannazaro, un presepe di Giovanni da Nola; una figura attribuita a Leonardo da Pistoia e lastre sepolcrali.



fonte: Wikipedia
 


Galateo Abito da Sposa

Per il galateo, la sposa può indossare il vestito lungo solo se sposo, parenti, fratelli e testimoni decidono di indossare il tight. In tal caso sono ammessi l'abito con lo strascico e il velo.

Galateo Abito da Sposo
Fino a qualche tempo fa lo sposo non poteva permettersi molti strappi alla regola in fatto di abbigliamento, anche se il bon ton gli concedeva alcune alternative. A un matrimonio solenne non si ammettevano eccezioni: tight di giorno e marsina alla sera.

Galateo Anelli nuziali
, le fedi La tradizione le vuole lisce e sottili in oro giallo, ma se il portafoglio, lo consente nulla vieta una fede in platino o con brillanti, purché all'interno vi siano incisi i nomi degli sposi e la data delle nozze. Unico vincolo: l'anello va assolutamente portato all'anulare sinistro perché fin dall'antichità si pensava che questo dito fosse collegato direttamente al cuore. Nei paesi del Nord Europa la fede nuziale si porta sulla mano destra. Infatti l'uso di questo cerchietto d'oro che sancisce il legame matrimoniale affonda le sue radici nella storia. Di origine germanica e poi passato nelle consuetudini romane, è solo nel tardo Medioevo che viene ufficialmente adottato nelle cerimonie di nozze. Il rituale delle fedi, che devono essere acquistate dallo sposo, non varia tra matrimonio civile e religioso: nel momento "clou" della cerimonia gli sposi si scambiano gli anelli pronunciando la promessa d'amore.

Galateo Lista nozze

La lista nozze, un tempo, non era prevista dal galateo. La sua origine è statunitense ed in Europa era considerata come una cosa volgare. Ai giorni d'oggi, invece, l'usanza della lista nozze si è diffusa ed è stata accettata da tutti. Il suo scopo principale è quello di evitare doppioni inutili nei regali.
L'arte di ringraziare Galateo Ringraziamenti A proposito di regali, quando si ricevono i primi doni, è bene registrarne subito le caratteristiche vicino al nome del donatore sulla lista degli invitati, in modo da poter esprimere, nel biglietto di ringraziamento, la gioia di aver ricevuto proprio quel regalo. Questa menzione sicuramente farà piacere a chi si è dato la pena di sceglierlo e di farlo. I ringraziamenti vanno inviati possibilmente entro due mesi dalla cerimonia, al ritorno dal viaggio di nozze. Conviene anche segnare quelli già fatti, in modo da non confondersi dopo tanto tempo. L'invio delle bomboniere non esclude il ringraziamento di proprio pugno.

Galateo Bomboniere

Alla sposa il compito creativo di sceglierle e ordinarle, ai genitori o alla migliore amica quello di inviarle dopo che gli sposi sono partiti per il viaggio di nozze. Le regole del galateo in fatto di bomboniere sono severe, se si decide di rispettarle: vanno recapitate una ventina di giorni dopo il matrimonio in segno di ringraziamento. Vengono spesso personalizzate con il monogramma degli sposi e sono sempre accompagnate dal bigliettino che riporta i loro nomi e la data delle nozze. Oggi, per praticità, molti sposi le consegnano agli amici durante il ricevimento.

Galateo Cerimonia
e Corteo Semplice o solenne, davanti al sindaco o al prete, la cerimonia impone rituali che sanciscono e rendono pubblico il passaggio della coppia da uno stato ad un altro. Ma, indipendentemente dalle scelte degli sposi sul tipo di cerimonia, alcune regole vanno rigorosamente rispettate.
La sposa entrerà in chiesa al braccio del padre o, in mancanza di lui, del parente più stretto. Al suo ingresso tutti saranno già ai loro posti: nella parte sinistra della chiesa la famiglia della sposa, nella parte destra quella di lui.
Lo sposo sarà già all'altare, insieme ai testimoni, che dovranno sistemarsi a lato degli sposi, a sinistra quelli di lei e a destra quelli di lui. Alla fine della cerimonia lo sposo darà la destra alla sposa e dietro di loro si formerà il cosiddetto corteo: la madre dello sposo alla destra del padre della sposa, la madre della sposa al braccio del padre dello sposo, seguiti dall'allegra scia di fratelli, zii, cognati e amici in festa.

Galateo I Ruoli

Gli sposi
-Ricevono gli ospiti;
-Intrattengono gli ospiti durante i tempi morti del ricevimento;
-Lo sposo può ringraziare tutti gli invitati con un discorso a inizio o fine pasto;
-Anche la sposa può fare un discorso di ringraziamento, dopo lo sposo;
-La consegna di bomboniere e confetti è affidata alla sposa;
-La tradizione impone che siano gli sposi ad aprire le danze, con ballo lento sulla pista da soli;
-Se gli sposi a fine ricevimento vanno via in auto, è tradizione attaccare al paraurti posteriore lattine, palloncini ed altri oggetti rumorosi. Questa usanza deriva dalla tradizione di attaccare le scarpe della sposa alla macchina, per simboleggiare il passaggio di proprietà della donna dal padre al marito.

Il padre della sposa

-Se si vuole seguire il galateo, è il primo a fare il discorso e proporre un brindisi agli sposi;
-Gli spetta un ballo con la figlia al terzo giro di danza. La madre della sposa
-Nel caso in cui gli sposi ritardino a causa del servizio fotografico, è la madre della sposa che riceve gli ospiti; -Può fare, con il genero, il secondo ballo. I genitori dello sposo
-Padre: gli spetta il ballo con la sposa subito dopo che, quest'ultima, ha aperto le danze con il marito. -Madre: lo sposo concederà un ballo alla madre al terzo giro di danza.

I testimoni

-Il testimone principale può tenere un discorso per rispondere allo sposo da parte di tutti gli altri invitati e testimoni.

Invitati

-Dovrebbero restare fino a quando gli sposi non vanno via;
-Possono andarsene prima solo se gli sposi hanno comunicato di voler lasciare la festa dopo gli invitati.


www.simonalucentini.it

a cura della dott.ssa Liliana Castello
 


Le origini del Santuario di S. Maria a Pugliano.


L’attuale zona di Pugliano, dove oggi è ubicato il Santuario, era nell’antichità un fitto bosco, parte integrante della macchia mediterranea che ricopriva le pendici del Vesuvio. Tra la montagna e il mare era, allora, un ininterrotto susseguirsi di filari di pini, una stupenda distesa di prati e di fiori, talché il celebre Plinio poteva entusiasticamen­te affermare che la natura si era compiaciuta di far mostra in un solo luogo di tutta la sua bellezza (Plin. N. H. :111, V, 40). Ma, in seguito all’eruzione del 79 d. C., un'immane colata di fango e di materiale piroclastico seppellì Ercolano e trasformò totalmente 1'aspetto dei luoghi intorno al monte.
Anche il nostro bosco fu travolto da quella spaventosa alluvione. Spogliato degli alberi e di ogni altro elemento vegetativo, divenne una spianata ricoperta di fango e di cenere. Su questo strato composito fu poi costruito un oratorio dedicato alla Vergine, nucleo originario di quel tempio di Pugliano, a proposito del quale così scrive il Rosini: “ Positum est in veteri terra (ita enim aggestos cineres Tito aevo e monte effusos no­minant”) (Rosini,1797 : cap. IV, n. 14, pag. 24 Una tavola incisa e dipinta all'acquatinta, tratta dal Voyage pittoresque ou description desRoyaumes de Naples et de Sicile del famoso abate Saint - Non, mostra un'eccellente ricostruzione del « bosco supra Resina » che circonda l' oratorio.
Non sappiamo quanto tempo il bosco (con 1'oratorio) seppe resistere alle successive e frequenti eruzioni del vulcano, ma è certo che nell'undicesimo sec. il santuario di Pugliano sorge al centro dell'attuale piazza in tutta la sua maestà.
L'ubicazione del tempio, isolato sulla collina ed esposto continuamente alle insidie del Vesuvio, appare evidente in tutta una serie di disegni, incisioni e vedute del XVII e XVIII secolo.

fonte: www.smapugliano.it
 

Dall'album "Generale" di Francesco De Gregori, la canzone omonima. Una canzone che parla di guerra e sofferenza, ma anche di amore e di speranza. Un cosiddetto "pezzo storico", tanto che diversi artisti si sono cimentati nel cantarla. Tra i principali ricordiamo, oltre a Vasco Rossi, anche Pino Daniele insieme allo stesso De Gregori, in una bellissima esibizione live che resterà nella storia della musica, durante un concerto cui hanno partecipato, tralaltro, anche Ron e Fiorella Mannoia.

La "Festa del 25 aprile" era chiamata, fino a qualche anno fa, Festa della Liberazione.
Infatti questa data ricorda la fine del periodo nazi-fascista e, appunto, la liberazione dell'Italia dalla dittatura di Mussolini (alleato di Hitler) e la vittoria dei Partigiani antifascisti che

organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia.
Proprio il 25 aprile 1945 i Partigiani (con l'aiuto e l'appoggio degli Alleati americani e inglesi) entrarono vittoriosi nelle principali città, liberando l'Italia e gettando le basi per una nuova democrazia.

I Partigiani erano uomini, donne, ragazzi, soldati, sacerdoti, lavoratori, operai, contadini, socialisti, cattolici, comunisti: insomma, gente di diverse idee politiche o fede religiosa, e di diverse classi sociali, ma che avevano deciso di impegnarsi in prima persona (rischiando la propria vita) per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione.

La Costituzione Italiana attuale, nata dalle idee di democrazia e di libertà degli antifascisti, fu elaborata negli anni successivi proprio da quegli uomini che avevano lottato contro il fascismo. Si dice, infatti, che la nostra Costituzione è figlia della Resistenza antifascista.
Oggi la "Festa del 25 aprile" viene chiamata Festa della Libertà: è un'occasione per ricordare che la libertà non è un valore gratuito che esiste automaticamente o una condizione che si mantiene da sola.
Fonte: www.lagirandola.it
 

Pompei! nome storico, affascinante, che attira l'animo e gli altri studii di tutti gli eruditi della terra. Pompei, la splendida fra le vetuste città che vantarono Capua per metropoli. Seneca e Tacito, Floro e Tito Livio la dissero bella e fiorente per sorriso di cielo, per vivezza di commerci e per importanza di comunicazioni.

“Adagiata sui molli pendici posava il capo sulle falde di un monte di fuoco: il seno aveva rinfrescato dalle fontane fluenti dalle pure acque del Sarno, ed ai suoi piedi distendevansi ridenti i giardini e le fertili praterie irrigate da cotesto storico fiume che era pure navigabile. ...quel monte vomitò la fiamma divoratrice: il lapillo piovve a seppellire ogni grandezza; e la cenere, qual lenzuolo funereo, si distese a ricoprire quella immensa ecatombe! ...ad una città sepolta ...succede una città piena di vita, che attinge la sua origine dalla Civiltà nuova portata dal Cristianesimo: la Nuova Pompei! ...Diciannove secoli passati sul silenzio di quei sepolcri sono rotti dall'eco di quella sacra squilla. E la secolare mestizia di questi luoghi è rallegrata da un canto tenero di fanciulle, delle Orfanelle del Rosario, le quali dal recinto dell'Arca santa lodano il Signore. E' la civiltà nuova che apertamente si mostra accanto alla civiltà antica; l'arte nuova accanto all'arte antica; il Cristianesimo sorgente di vita di fronte al Paganesimo già tramontato...”

Bartolo Longo.

Il Santuario di Pompei. Il Santuario è stato costruito in tempi diversi. L’originario, a croce latina con una sola navata, fu eretto tra il 1876 e il 1891, su progetto del professor Antonio Cua dell’Università di Napoli, e misurava 420 mq. Per accogliere i numerosissimi fedeli, tra il 1934 e il 1939, il Santuario è stato ampliato, passando da una a tre navate, mantenendo la struttura a croce latina. Il progetto fu ideato dall’architetto e sacerdote Monsignor Spirito Maria Chiapetta, che ne diresse anche i lavori. Le due navate minori, che hanno tre altari per ogni lato, si prolungano sin dietro l’abside in un ambulacro arricchito da quattro cappelline semicircolari. L’insieme delle costruzioni è armonizzato da strutture contrastanti, in perfetto equilibrio di masse, studiato in modo da non subire effetti di spostamento per qualsiasi causa. L’interno, di 2.000 mq, può accogliere circa 6.000 persone. La cubatura totale è di 40.000 metri.

Celebrare i Sacramenti nel Santuario.

Matrimonio al Santuario di Pompei. I Sacramenti vanno di norma celebrati nella propria Parrocchia di residenza. Coloro che per esprimere, anche in questa circostanza, la personale devozione mariana desiderano venire al Santuario, devono attenersi alle disposizioni del Rettorato. Celebrare i Sacramenti al Santuario di Pompei significa accogliere la proposta di Spiritualità del Rosario e prendersi cura, sulle orme del beato Bartolo Longo, dei ragazzi e giovani in difficoltà sostenendo le Opere Sociali del Santuario. Il Santuario è ben lieto che i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana e del Matrimonio vengano celebrati dal proprio Parroco.

Confessioni. Coloro che intendono ricevere i Sacramenti a Pompei è opportuno che si confessino nelle proprie parrocchie. Chi volesse farlo in Santuario deve venire almeno due ore prima. La Sala Confessioni, sempre molto affollata, è aperta tutti i giorni dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Per la celebrazione del Sacramento i penitenti possono utilizzare il sussidio: “Il Perdono di Dio”, appositamente preparato dal Santuario.

Puntualità. Coloro che celebrano i Sacramenti a Pompei siano puntuali, nel rispetto degli orari. Si tenga presente che il Santuario ha un servizio pastorale di accoglienza che richiede da tutti la puntualità.

Abiti. Siano consoni alla presenza in Chiesa. Evitare abiti che offendano il Signore e la dignità delle persone, specialmente dei poveri.

Fotografie.  I fotografi siano rispettosi della preghiera e del raccoglimento evitando scatti in particolari momenti: proclamazione della Parola, omelia, dopo la Comunione e nei momenti di silenzio. In occasione dei Matrimoni è consentito ad un solo fotografo salire sul presbiterio. Gli operatori di ripresa dovranno rimanere all’esterno della balaustra. Nel pieno rispetto della professionalità, nella distinzione dei ruoli e nella complementarietà di intenti, si danno le seguenti indicazioni. Poiché la Basilica è molto illuminata, sia di luce naturale che artificiale, si prega di non usare luci supplementari o faretti fissi, nemmeno sulle telecamere usate per le riprese. Gli operatori debbono essere solo due: uno per le foto, uno per le riprese video. Siano vestiti convenientemente, come la sacralità del luogo impone e il buon senso suggerisce; se possibile, è gradito l’abito scuro. Il fotografo ha possibilità di movimento discreto e rispettoso per quanto si sta celebrando. È pregato di non rivolgere parole o inviti agli sposi, per determinare posizioni, sguardi; si limiti a riprendere. Gli strumenti professionali non possono essere lasciati ovunque, ma in posti non visibili e ben ordinati, in modo che non creino una sgradevole ammucchiata. Il Santuario non ha fotografi autorizzati.

Fiori. Il Santuario provvede ogni giorno al decoro della Basilica. Gli sposi possono aggiungere delle confezioni floreali che adornino l’Altare e il Trono della Madonna. Non è consentito nessun altro tipo di preparazione (tappeti, ecc.).

Musiche e canti.  Siano di aiuto a vivere il mistero che viene celebrato e favoriscano la preghiera e la partecipazione di tutti. Le celebrazioni potranno essere animate dal suono dell’organo, o da un coro composto da almeno dodici cantori, concordando il programma musicale con il Rettorato. Non è consentita l’esecuzione delle seguenti composizione: “Ave Maria” di F. Schubert, “Ave Maria” di C. Gounod, “Ave Maria” di G. S. Mercadante e P. Mascagni, “Sogno” di R. Schumann, “Largo” di G. Mulè, “La Vergine degli Angeli” di G. Verdi, “Largo” di G. F. Haendel, “Marcia nuziale” di R. Wagner, “Marcia nuziale” di F. Mendelssohn, “Ave Maria” di G. Verdi.

Fonte: www.pompeionline.net

 

 


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gioielleria elvidio campaniello


Le fedi devono essere d'oro. Vanno scelte e provate da entrambi gli sposi; l'acquisto, però, sarà fatto dallo sposo che provvederà a portarle in chiesa il giorno del matrimonio (guai a dimenticarle).
Nel caso della cerimonia in chiesa è uso a volte farle portare in un cestino foderato di pizzo bianco da un bambino o da una bambina che precederà gli sposi durante la marcia nuziale verso l'altare.
Il prezzo si valuta in base al valore dell'oro. Le più richieste sono: la francesina , schiacciata sui fianchi e piuttosto bombata, disponibile da tre e quattro grammi e, la fede tradizionale molto più larga della francesina, disponibile da 4, 5, 6 e 7 grammi.

All'interno degli anelli, poi si usa incidere la data di nozze e i nomi degli sposi, servizio che, normalmente, è compreso nel prezzo. Anche le fedi seguono la moda. Si stanno diffondendo sempre più quelle in platino, realizzate da grandi orafi. Ce ne sono di tutti i tipi, realizzate con i tre colori dell'oro, o impreziosite da qualche brillantino.
Ma ricordate che passano di moda e presentano problemi di manutenzione: tendono a consumarsi più facilmente, poiché le montature sono più "piatte" rispetto a quelle tradizionali, e le pietre potrebbero staccarsi. E costano molto di più.

ANELLO: TRADIZIONE E STORIA

Etimologia Dal latino anellus, diminutivo di anus "cerchio". Cerchietto usato per adornare le dita delle mani e, in alcune civiltà, anche dei piedi.
Nel corso dei secoli è stato impiegato con funzioni diverse da quella decorativa: come simbolo di uno stato sociale, come emblema di potere e autorità o come talismano.
Gli antichi egizi saldavano agli anelli sigilli raffiguranti scarabei e geroglifici, mentre i greci indossavano cerchietti d'oro con cammei o incisioni. Presso gli antichi romani l'uso di questi monili era regolato dalla legge: gli anelli dei cittadini liberi erano d'oro, quelli degli schiavi liberati d'argento e quelli degli schiavi di ferro.
Le matrone romane sfoggiavano fedi nuziali cui era talvolta applicata una piccola chiave, segno della loro autorità nella famiglia. Anche i primi cristiani utilizzarono questi gioielli e dal Medioevo in avanti venne adottata la pratica della consegna di un anello a re e vescovi durante la cerimonia di incoronazione o consacrazione.
Per tradizione, i pontefici ricevono tuttora il cosiddetto "anello piscatorio", raffigurante la barca di san Pietro contornata dal nome del papa; l'anello, utilizzato per sigillare le epistole papali, viene spezzato alla morte del pontefice. La popolarità di questo tipo di ornamento raggiunse il culmine nel XVI secolo, periodo in cui si amava indossare su ciascun dito uno o più anelli, dotati di sigillo o più spesso impreziositi da pietre.
Gli anelli nuziali e di fidanzamento hanno origini molto antiche; la consuetudine maschile e femminile di indossare un cerchietto d'oro dopo il matrimonio si affermò tuttavia solo a partire dal XVI secolo, mentre l'abitudine di incidere i nomi degli sposi e la data delle nozze all'interno della vera risale al Settecento.

TIPI DI FEDE: MODELLI E CURIOSITA’


Al giorno d’oggi la moda “detta legge” anche per quanto riguarda le fedi nuziali. Ne esistono, infatti, di tantissimi tipi e modelli. Così gli sposi hanno l’opportunità di prediligere tra diverse alternative, o di far realizzare per sé degli “anelli nuziali personalizzati”.
Ricordiamo inoltre che anche molti famosi stilisti come, per esempio, Gucci, Bulgari o Cartier si sono dilettati nel disegnare gioielli nuziali (le cosiddette “fedi griffate”).
Vediamo alcune delle soluzioni tipiche tra cui poter scegliere : - La “fede classica”: può essere realizzata in oro bianco o giallo. È un anello estremamente semplice, a fascia, con i bordi smussati. - La “francesina” : una delle fedi più scelte dagli sposi. Si presenta molto sottile e leggermente bombata.
Può essere sia in oro bianco che giallo. -
La “mantovana”: di solito realizzata in oro giallo, è un tipo di fede piatta, abbastanza alta e di solito più pesante rispetto agli altri modelli. -
La fede “completamente piatta. - La “fede tradizionale”: di solito realizzata in mezzatinta, con l’arco un po’ schiacciato. - La “fede incrociata”: è un anello a più cerchi, dal design molto moderno. Di solito i vari cerchi che compongono l’anello sono di diversi colori d’oro. - Le fedi in platino: possono essere realizzate in una qualunque delle forme sopraelencate.
Ciò che le contraddistingue è la preziosità del materiale con cui sono fatte, ed il fatto che mantengono in eterno (si dice) la propria lucentezza. -
Fedi con brillante/ brillantino: di norma solo la sposa indossa questo tipo di anello, mentre lo sposo lo sceglierà identico, ma senza il brillantino. La forma di questa fede è spesso semplice, tradizionale, leggermente bombata. Incastonato nell’anello troveremo uno o più brillanti.
Vengono realizzate più che altro in oro bianco.


fonte: www.saleepepe.it


in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 



L’usanza di indossare il velo nuziale si tramanda da generazioni e generazioni ma pochi di coloro che ne fanno uso conoscono il vero significato ed il vero motivo per cui veniva usato.
Ai tempi degli antichi romani i matrimoni erano spesso combinati dalle famiglie, sia per motivi politici, sia per motivi di interesse. Proprio per questo motivo i due sposi fino al giorno del si non si incontravano e, i genitori degli sposi, coprivano il volto della sposa con un velo in modo da coprire le sembianze reali. In questo modo lo sposo, una volta sull'altare, non poteva più tornare indietro perchè ormai la cerimonia era iniziata.
Col tempo il velo nuziale ha assunto un significato ben diverso.
Esso per un certo periodo ha rappresentato la purezza della sposa, ma al giorno d’oggi viene indossato più che altro come elemento decorativo dell’abito da sposa, una sorta di “di più”.
Si indossa il velo sull’abito da sposa per tradizione o semplicemente per questioni di gusto personale. Quello che pochi sanno è che anche per quanto riguarda il velo della sposa esistono vari tipi tra cui scegliere.
Ad ogni sogno d’altare corrisponde il suo velo. C’è chi si sveglia d’improvviso perchè è inciampata in chilometri di tulle, chi si sveglia quando lo sposo solleva la velina per il bacio, e chi proprio non riesce a trovare il velo ideale.

Ecco un semplice schema sulle lunghezze del velo da sposa, per farvi arrivare all’altare preparate, e coronare il sogno senza inconvenienti.

Velo a velina, scusate il gioco di parole: corto, semplice e reclinabile all’indietro a fine cerimonia.
Velo lunghezza spalle, eventualmente farcibile con la velina di cui sopra.
Velo al gomito: ideale per le spose basse poichè non le avvolge di strati di stoffe e tulle.
Velo da Valzer, detto anche velo al pavimento, lungo quanto basta per l’effetto scenico del mantello mentre ballate, ma corto al millimetro per evitare scivolate.
Velo Cappella: tocca il pavimento e il velo esterno è di solito imbottito da altri due o tre strati interni; effetto bomboniera assicurato.
Velo Cattedrale: pomposo, esagerato, infinito. Il velo per eccellenza, lungo dall’altare almeno a metà della navata.

Buona fortuna nel caso lo scegliate. Quale velo avete scelto o scegliereste? E perchè? Conoscete altri nomi o altre ragioni legate alle lunghezze del velo da sposa?


fonte: www.pinkblog.it
in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello
 


La reggia fu terminata nel 1780, risultando un grandioso complesso di 1200 stanze e 1790 finestre, per una spesa complessiva di 8.711.000 ducati.
Nel lato meridionale, il palazzo è lungo 249 metri, alto 37,83, decorato con dodici colonne. La facciata principale ha 26 colonne poste fra una finestra e l'altra. Nel complesso, la reggia ricopre un'area di ben 47.310 metri.
Oltre alla costruzione perimetrale rettangolare, il palazzo ha, all'interno del rettangolo, due corpi di fabbricato che s'intersecano a croce e formano quattro vasti cortili interni di oltre 3.800 metri quadrati ciascuno. Accanto al portone centrale sono ancora visibili i basamenti sui quali dovevano essere poste le statue della Giustizia, della Magnificenza, della Clemenza e della Pace, virtù attribuite al re.
Oltre la soglia dell'entrata principale alla reggia si apre un vasto vestibolo ottagonale del diametro di 15,22 metri, adorno di venti colonne doriche.
A destra e a sinistra si aprono i passaggi che portano ai cortili interni, mentre frontalmente un triplice porticato immette al centro topografico della reggia. In fondo, un terzo vestibolo dà adito al parco. Su un lato del vestibolo ottagonale si apre il magnifico scalone reale, un autentico capolavoro di architettura tardo barocca, largo 18,50 metri e dotato di 117 gradini, immortalato in numerose pellicole cinematografiche.
La sala più ricca e suggestiva del palazzo è senz'altro la Sala del Trono, il luogo dove il re riceveva ambasciatori e delegazioni ufficiali, in cui si amministrava la giustizia del sovrano e si tenevano i fastosi balli di corte. Una sala lunga 36 metri e larga 13,50, ricchissima di dorature e pitture eseguite da Gaetano Genovese, che vi lavorò nel 1845. Intorno alle pareti corre una serie di medaglioni dorati con l'effigie di tutti i sovrani di Napoli, da Ruggero d'Altavilla a Ferdinando II di Borbone, poi un'altra serie con gli stemmi di tutte le province del regno, mentre nella volta domina l'affresco che ricorda la cerimonia della posa della prima pietra.
Tra le sale di maggior pregio visibili al pubblico spiccano il salone di Alessandro (con marmi provenienti dal tempio di Serapide a Pozzuoli e i troni di Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte), le sale dedicate alle Quattro Stagioni, lo studio e la camera da letto di Ferdinando II e quella di Murat, la Biblioteca Palatina, la pinacoteca, la camera del Consiglio e la Sala Ellittica che ospita un fulgido esempio di presepe napoletano.
Notevole poi il piccolo e raffinato Teatro di Corte collocato all'interno del palazzo e caratterizzato da una pianta a ferro di cavallo; fu inaugurato nel 1769 alla presenza di Ferdinando I delle Due Sicilie. Infine, di fronte allo scalone monumentale del vestibolo si apre una grande cappella, ispirata a quella della Reggia di Versailles; questo spazio, definito da un'elegante teoria di colonne binate, è stato danneggiato durante la seconda guerra mondiale e quindi restaurato.

fonte : wikipedia
 

EDOARDO SEGANTINI

I numeri a «valore aggiunto» sotto osservazione dell'Agcom. Da giugno blocco delle chiamate più costose.

Provate a chiamare Ryanair al numero 899-678910. Noterete un fatto curioso: la linea aerea low-cost per eccellenza, in fatto di tariffe telefoniche, è una compagnia high-cost, visto che per prenotare voli dall'Italia si spende la bellezza di 0,80 euro al minuto, la tariffa più cara d'Europa. I numeri cosiddetti «a valore aggiunto » - appunto i vari 899 e 892 - sono gli stessi delle linee «erotiche» da tempo sotto osservazione dell'Autorità per le comunicazioni (Agcom). Ma il bello è che chiamare la stessa compagnia aerea dalla Francia costa la metà (34 centesimi al minuto) e dalla Gran Bretagna ancora meno, 10 penny al minuto. Domanda: perché i clienti italiani devono sussidiare i clienti inglesi? Sulla fronte hanno scritto Giocondo?

Idem o quasi se per informazioni, acquisti o cambi di prenotazione chiamate il call center di Trenitalia all'892 021: 30 centesimi alla risposta più 54 centesimi al minuto, cioè 5,70 euro (diecimila lire) per una telefonata di dieci minuti. altra domanda: è giusto che le Ferrovie dello Stato si facciano pagare come un servizio a luci rosse?

Ma il colmo è il caso dell'associazione dei consumatori Codacons, che si autodefinisce il James Bond della categoria, e infatti ha scelto come numero l'892-007. Nei costi telefonici - è una battuta, s'intende - l'associazione ricorda piuttosto la Spectre: per ottenere licenza di uccidere le ingiustizie subite, magari proprio dalle società telefoniche, il consumatore sborsa 0,12 centesimi alla risposta più 1,80 euro al minuto se chiama dalla linea fissa e un bel po' di più se usa il mobile. Per fortuna c'è il tetto di spesa fissato dal decreto Landolfi a 15 euro. È vero, 10 centesimi del ricavato di ogni telefonata vengono versati alla onlus di oncologia pediatrica «Mary Poppins». Ma quel che resta in tasca a James Bond non è comunque poco.

Sono soltanto esempi di paradossi tariffari italiani. Ma dimostrano che in fatto di prezzi, di trasparenza e di «etica telefonica » molta strada rimane ancora da fare, come si ricava da questo viaggio nella bolletta. Non a caso l'euro-commissaria Viviane Reding ha lanciato un'offensiva per ridurre le «tariffe di terminazione» (i prezzi all'ingrosso che gli operatori telefonici si praticano a vicenda per la connessione delle chiamate sulle rispettive reti), di cui parliamo nell'altro articolo.

Tuttavia, dicono all'Agcom, «le tariffe telefoniche sono in discesa da anni: nel solo 2007 sono calate dell'8% (-14% il mobile). E le carte prepagate italiane, lo calcola il regolatore inglese Ofcom, sono le più basse d'Europa. Ciò è avvenuto per effetto sia della concorrenza che dell'azione dei regolatori di Bruxelles e di Roma». Anche se in certi casi come quando sono stati eliminati i costi di ricarica dal decreto dell'ex ministro Bersani i balzelli sono stati cancellati per intervento diretto del governo.

Ma partiamo proprio dal caso dei numeri a valore aggiunto come quelli di Ryanair e Trenitalia. Dal 2 aprile, come si sa, è già possibile farsi bloccare l'accesso ai vari 899 e 892. Ma, soprattutto, dal 1¢ª giugno entrerà in vigore un meccanismo opposto a quello del silenzio-assenso, una sorta di «silenzio dissenso»: gli abbonati che non avranno chiesto esplicitamente l'accesso a quei numeri se li vedranno automaticamente bloccare. «Dal 30 giugno - annunciano all'Authority di via delle Muratte - verrà poi introdotto un meccanismo d'allarme nella bolletta, che segnalerà gli aumenti di spesa oltre una certa cifra». In questi giorni si sta definendo non senza contrasti la soglia di allarme, che dovrebbe essere fissata intorno ai 100 euro (non proprio bassa…). Allo stesso modo dovrebbero essere introdotti (o reintrodotti) i cosiddetti «sistemi a pin», che permettono di bloccare le chiamate internazionali. Il criterio adottato però non sarà quello del prefisso ma del costo.

Ma la questione più importante e controversa - perché tocca al cuore il meccanismo della concorrenza - è quella che riguarda il cambio di operatore telefonico. E, nel caso delle carte prepagate, il credito residuo. Prima della legge Bersani, quando un cliente decideva di cambiare operatore, perdeva il credito. La Bersani ha fissato la regola che il credito maturato non scade. Il prossimo passo, promette l'Agcom, è consentire al cliente di portarsi dal vecchio al nuovo operatore sia il numero che il credito. Quest'ultimo, secondo ricerche dell'autorità, è mediamente di 5 euro per cliente, per un totale di parecchi milioni di euro.

E qui, tra operatori e Autorità, si è aperta una nuova contesa. L'Agcom ha dato alle aziende 45 giorni di tempo per applicare la doppia portabilità di numero e credito. Gli operatori si sono rivolti al Tar. Il quale, pur rilevando un'eccessiva brevità del tempo concesso, nel merito ha dato ragione al regolatore. Ora si profila un compromesso: se gli operatori azzereranno i costi per la restituzione del credito l'Autorità allungherà i tempi entro i quali dev'essere garantita la portabilità. Il tema è importante perché l'Italia ha il più alto numero di cambi di operatore d'Europa: 15 milioni nel solo 2007.

altra zona della bolletta da ripulire, insiste Bruxelles, è quella del roaming internazionale. «I costi sono troppo alti, soprattutto quando si trasmettono dati e sms - dice l'Agcom - : non è ammissibile che inviare una foto scattata con il telefonino da Parigi a Milano costi 10 euro. I prezzi devono scendere». Un faccia a faccia infine si sta aprendo sui cosiddetti «motori di calcolo» per le tariffe migliori. Già oggi esistono siti Internet sui quali si possono trovare confronti utili per districarsi nella giungla delle offerte tariffarie. Non tutti però sono seri e indipendenti. E d'altra parte le aziende non aiutano: producono molti spot divertenti ma poca pubblicità comparativa. «L'Agcom - dice il regolatore - vorrebbe, se non creare un proprio sito di confronti, dare un "bollino blu" ai più affidabili tra gli indirizzi web». Ci si può chiedere: perché non lo fa e basta, senza aspettare il permesso delle aziende? Ma lo stile dell'Autorità italiana non è quello di fare mosse ostili verso gli operatori. I più critici storceranno il naso. altri ribatteranno che, a giudicare dai risultati, l'Agcom non ha poi fatto male. Si può aggiungere: grazie al pungolo europeo.

fonte: www.corriere.it

 

Apple: pronto iPhone 3G per Internet senza fili superveloce

Di liliana (del 27/04/2008 @ 00:05:00 in attualità, linkato 1537 volte)

L’attesissimo iPhone di terza generazione è pronto: l’amministratore delegato di Apple Steve Jobs intende svelarne tutti i dettagli il prossimo 9 giugno, durante la conferenza di San Francisco, in cui saranno presentate anche altre novità della società di Cupertino.

Lo riporta il sito Vnunet.com. L’iPhone 3G andrà a sostitire l’iPhone attualmente in commercio, introducendo una connessione Internet all’avanguardia, con cui sarà in grado di navigare in rete molto più velocemente rispetto al suo predecessore. La lentezza del collegamento era infatti la principale pecca del vecchio modello, un problema che Apple assicura verrà risolto con la nuova tecnologia.

Intanto Apple ha applicato uno sconto di 100 dollari sul vecchio iPhone ad 8Gigabyte: una decisione, secondo gli analisti, tesa ad esaurirne le sorte prima del lancio del nuovo prodotto.

fonte: www.lastampa.it

 

Al via 'Fotografia europea', cinque giorni di cultura ed eventi a Reggio Emilia.

Di Admin (del 28/04/2008 @ 00:04:54 in mostre, linkato 1513 volte)
Reggio Emilia – Reggio Emilia vetrina internazionale della fotografia.
Torna anche quest’anno, da mercoledì 30 aprile a domenica 4 maggio, l’appuntamento con il festival della ‘Fotografia europea’, l’annuale rassegna internazionale, a cura del critico d’arte Elio Grazioli, che per cinque giorni trasformerà la città in polo internazionale della cultura.
Oltre 100 gli eventi dislocati in diversi siti della città, tra lectio magistralis, seminari, workshop e spettacoli, che vedono quest’anno la partecipazione, oltre che dei fotografi, degli artisti e dei critici coinvolti nelle mostre, di autorevoli esponenti del panorama intellettuale sia italiano che internazionale, come Oliviero Toscani, Derrick De Kerckhove, Umberto Galimberti e Vito Mancuso.

‘Umano troppo umano’ è il tema chiave di questa terza edizione, dedicato al controverso concetto di corpo, indagato attraverso il lavoro di alcuni tra i più importanti fotografi della scena internazionale, tra cui Paolo Gioli, Raoul Hausmann, Pierre et Gilles, Erwin Olaf, Jorge Molder, Antoine D’Agata, Ann-Sofi Sidén, Wols, Aneta Greszykowska. Protagonista anche la musica, con la partecipazione, tra gli altri, dei Gotan Project e di Francesco Tricarico, mentre le immagini e la musica delle capitali europee caratterizzano l’avvolgente atmosfera di Photo Show, un progetto a cura di Laura Serani, che animerà le serate della manifestazione.

Ad arricchire ulteriormente le esposizioni, un programma di mostre collaterali, che comprende, in collaborazione con Palazzo Magnani, la retrospettiva di Edward Steichen, sempre ai Chiostri di San Domenico la personale ‘Heroïnes’ di Bettina Rheims, e la collettiva ‘Atlante italiano 007 rischio paesaggio’, commissionata e realizzata dalla Parc di Roma, allestita nel Centro Internazionale dell'Infanzia ‘Loris Malaguzzi’. Una rassegna che coinvolge tutta la città e che l’anno scorso, come ricorda l’assessore alla Cultura del Comune di Reggio Emilia Giovanni Catellani, “ha fatto registrare più di 71mila presenze per ciascun evento”. “La cultura oggi significa tanto – osserva l’assessore - non solo per la vita della città ma anche per la sua promozione: per il turismo reggiano la cultura è diventata uno strumento di attrazione turistica molto importante”. In occasione del festival sarà inaugurato inoltre lo spazio Gerra, un ex albergo che si trasformerà in luogo di scambio culturale per la fotografia e l’immagine contemporanea.

fonte: www.adnkronos.com/
 

Adobe Photoshop ora va online si chiama Express ed è gratuito.

Di Admin (del 28/03/2008 @ 00:02:25 in attualità, linkato 1570 volte)
L'azienda Usa presenta il suo servizio riservato a utenti non professionali per modificare e conservare le foto online Adobe Photoshop ora va online si chiama Express ed è gratuito



A disposizione 2 GB di spazio. Un'interfaccia innovativa di FRANCESCO CACCAVELLA

IL MERCATO delle applicazioni web 2.0, i software gratuiti che si usano grazie al solo browser, si arricchisce di un protagonista di lusso: Photoshop. Adobe, l'azienda statuntense che produce il noto software di fotoritocco, ha oggi aperto a chiunque la registrazione al servizio Photoshop Express, un'applicazione in grado di modificare, migliorare e pubblicare online fotografie digitali senza installare nulla sul proprio computer, semplicemente navigando con il browser sul sito dell'applicazione. Intendiamoci: Photoshop Express non sostituisce il software per desktop, da alcuni mesi disponibile nella versione CS3. Non offre livelli, funzioni di scontorno, modifica avanzata del colore e i molti strumenti indispensabili per grafici o fotografi professionisti.

Chi ha bisogno di tutto questo dovrà continuare a sborsare i circa 900 euro (più IVA) che servono per acquistare il programma completo. Gli amanti della fotografia digitale e chiunque non perde occasione per scattare foto di viaggi, eventi o riunioni di famiglia troverà invece semplici e utili le funzionalità di Express, ben integrate inoltre in un'interfaccia grafica d'effetto e molto reattiva che ricorda lo stile elegante delle ultime applicazioni di Adobe.
L'azienda, del resto, ha già mostrato di saper progettare eccellenti applicazioni web con Premiere Express, il servizio di modifica video integrato, tra gli altri, in Youtube.

Tutte le foto presenti nel servizio vengono organizzate in una libreria. Un doppio clic su una foto e si entra nella sezione di modifica. I controlli al lato permettono di ruotare la foto, ritagliarla oppure di clonare aree in modo da renderle più omogenee. Davvero comodi i controlli per correggere l'esposizione, la saturazione o per diverse altri ritocchi. Una volta selezionato il comando Express offre un set di immagini con diversi parametri di correzione: basca scorrerli ad uno ad uno per scegliere quello che meglio si addice all'immagine. Con un po' più di creatività si possono usare gli effetti: un tocco e la foto diventa in bianco e nero, virata in un colore preferito o mostrata come se fosse un disegno a matita. C'è anche l'onnipresente correttore degli occhi rossi.
Non vi preoccupare di aggiungere tutti gli effetti che volete: un pulsante chiamato Reset All permette di eliminare ogni effetti mentre il sistema mantiene in memoria ogni singolo passaggio permettendo di tornare indietro in ogni momento.
I 2 GByte di spazio che il servizio offre gratuitamente per la pubblicazione delle foto sono capaci di contenere fino a 2500 fotografie a media risoluzione, molte di più se la risoluzione scende e si perde un po' di qualità. Le foto possono essere organizzate in album e rese così visibili a chiunque in una galleria web, parzialmente personalizzabile, offerta gratuitamente sui server di Adobe. Se volete condividere solo una foto cliccate sul pulsante E-Mail Potho e il destinatario riceverà un link per poterle vedere. Il vantaggio di un software sul web è che questo può facilmente integrare servizi o funzioni di altri servizi. In Photoshop Express potrete collegarvi ad un account Facebook, Photobucket o Picasa e scaricare le foto lì conservate e modificarle direttamente nel servizio.
La funzione è bidirezionale: le foto possono poi essere inviate indietro al servizio così da tenere sincronizzati i ricordi digitali.
È naturalmente presente un sistema per caricare le foto dal computer ma ogni foto, solo in formato Jpeg, non può superare i 10 Mbyte di dimensione o i 4 mila pixel in altezza o larghezza. Se avete una fotocamera di oltre 10 megapixel significa che dovrete ridurre di un po' la risoluzione per permettere di lavorare con Photoshop Express.
Photoshop Express non è l'unico servizio del genere. Picnik, il suo principale concorrente, offre funzioni simili, è anche in italiano ed è già integrato come servizio predefinito in Flickr, il più noto servizio di pubblicazione di foto online. Picasa è il software di gestione foto di Google che, anche se basato sul Desktop, offre 1 GByte espandibili a pagamento per pubblicare le foto sul
Web. Express tuttavia offre un'interfaccia, al momento solo in inglese, molto innovativa e veloce e il nome di Adobe in tema di fotografie fa ben sperare in utili innovazioni.

fonte: repubblica.it
 

Napoli - Fotografo da Museo - Thomas Struth in mostra al Museo Madre, Napoli.

Di liliana (del 26/03/2008 @ 00:01:30 in mostre, linkato 2680 volte)

Il Fotografo Thomas Struth a Napoli dal 19 Gennaio al 28 Aprile 2008

" I più importanti musei del mondo sono la sua riserva naturale di caccia. Si diverte a nascondersi tra la folla di visitatori e a osservare le dinamiche schizofreniche di un mondo umano in balia del fascino dei capolavori dell'arte. Per poi immortalare i comportamenti di questi piccoli grandi fruitori della cultura di massa. Ed elaborando un ritratto sociologico dello spirito contemporaneo. E' Thomas Struth, uno dei più geniali fotografi di questa alba di terzo millennio, diventato celebre, non solo con riconoscimenti espositivi globali, ma anche con valutazioni da capogiro raggiunte dalle sue opere, con la serie delle "Museum Photographs", iniziata a partire dal 1989, con cui ha segnato la storia di una nuova tecnica e di un nuovo linguaggio nella fotografia. A lui il Museo Madre (Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina) di Napoli dedica una vasta antologica dal 19 gennaio al 28 aprile, curata da Mario Codognato e da Ulrich Baer (ordinario di Storia e Letteratura tedesca della New York University).

Eppure, il pregio di questa rassegna sta tutta nel non favorire esclusivamente il tema blasonato dei suoi musei, che rimane di indubbio fascino, ma di ricostruire tutta la sua folgorante carriera creativa che non ha mai perso colpi. Thomas Struth si riconferma, dunque, uno dei massimi esponenti della fotografia contemporanea attraverso la visione ravvicinata di circa una cinquantina di lavori, alcuni di grandi dimensioni, che partono dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta - la sua prima personale fu a New York nel 1978 - dedicate al paesaggio urbano in bianco e nero. Un diario preciso e attento, che non scade mai nella vibrazione poetica, prediligendo l'eleganza della sobrietà, con cui documenta la storia delle città, il suo valore urbano, l'estetica del suo divenire, e annota l'interazione fenomenica tra i suoi abitanti all'interno delle realtà architettoniche. Il suo esordio non fu certo casuale.

Nato a Gelden, vicino a Colonia, nel 1954, si è formato all'Accademia di Belle Arti di Duesseldorf, ereditando un gusto tutto modernista di impronta concettualistica, se non addirittura minimalista per le immagini. Gli sono bastate la guida di Gerhard Richter per la pittura e quella di Bernd Becher per la fotografia per puntare il suo estro sull'uso essenziale dell'obiettivo fotografico, spingendosi verso scenari urbani in cui evidenziare il senso della collettività e della quotidianità. Ambienti saturi di un'atmosfera urbana che lasciassero trasparire non solo il confortevole fluire della vita ma anche la carica eversiva della modernità. La mostra cavalca, quindi, la sua apoteosi creativa, quella che lo ha caratterizzato in maniera universale, che lo ha trasformato letteralmente nel magister di una scuola nuova: la serie di celebri immagini in cui Thomas Struth ritrae i visitatori intenti a contemplare le opere all'interno dei musei. Sono tutte opere di grande formato, a colori, dove l'effetto sovradimensionato sembra trasfigurare l'abituale fruizione della fotografia per aprire nuove percezioni psicologiche nel visitatore.

E' un gioco teatrale spettacolare, da applauso. Quello che poteva essere un intento documentario di ambienti museali diventa letteralmente una messinscena. Thomas Struth può immortalare le sale del museo con i suoi capolavori universali, coinvolgendo gli stessi visitatori, che diventano anche loro elementi perfettamente integrati con l'ambiente circostante, in una sorta di teatralità silenziosa, dove il turista appare trasfigurato in una comparsa della scena. Ma Struth può anche avvicinarsi di più alle persone, colte nel momento in cui contemplano l'opera d'arte. Ed è questo il suo segno più arguto e innovativo, scegliendo di ritrarre frontalmente la gente che guarda, vista come dal punto di vista dell'opera: quasi uno studio psicologico dei modi di guardare e di recepire l'arte di persone di diverse età, sesso e provenienza sociale. Struth punta così a ritrarre la condizione esistenziale dell'uomo confrontato con la propria immagine nell'opera d'arte. Ecco, allora, ritrovare nelle sue immagini folle di individui nelle più svariate attività: possono ammirare estatiche l'opera, possono ascoltare la guida, possono distogliere l'attenzione e osservare altre persone.

E' un saggio sull'osservazione, sull'osservare e sull'essere scrutati. Ma la mostra registra anche le altre indagini tematiche - Struth lavora principalmente per serie - quelle legate alle chiese e ai luoghi sacri, dove il fotografo trasfigura la monumentalità architettonica e spaziale, profusa di valori cromatici, nella superficie invasiva di un "pattern" decorativo, come ad esempio realizza con la facciata del Duomo di Milano. Chicca della rassegna napoletana è, poi, la presenza dei suoi cosiddetti "Paradisi", scatti fotografici che ritraggono luoghi dove l'uomo non ha mai o ha raramente messo piede. Qui scorre l'altro tema caro a Thomas Struth, quello della natura, dei territori incontaminati, delle foreste amazzoniche, di una natura, insomma, che è prima attrice assoluta in una dimensione parallela alla realtà urbana, un mondo senza tempo, sospeso in una grandiosità sconosciuta e silenziosa. Un tema spiazzante che appare opposto a tutta quella civiltà fatta di arte, di città e architetture finora percorse. D'altronde, l'essenza di questa fotografia la indica lo stesso Struth quando dichiara che "cerco un dialogo tra passato e presente e la possibilità di cercare uno spazio di quiete nel nostro mondo frenetico".

Notizie utili - "Thomas Struth", dal 19 gennaio al 28 aprile, Museo Madre, Via Settembrini, 79. Napoli. La mostra è curata da Mario Codognato e da Ulrich Baer.

Orari: dal lunedì al venerdì, 10 - 21, sabato e domenica 10 - 24. Chiuso: martedì.

Ingresso: Intero: € 7.00, ridotto: € 3.50. Audioguide € 4.00

Informazioni: tel. 081-19313016 (lunedì - domenica: ore 10.00 - 20.00)

Sito Internet: www.museomadre.it

Catalogo: Electa. "

fonte: www.kataweb.it

 

A Roma il Festival della Fotografia.

Di Admin (del 06/04/2008 @ 00:01:28 in mostre, linkato 1501 volte)
Nella capitale prende il via la kermesse dell'immagine

A Roma il Festival della Fotografia

Dal 4 aprile al 25 maggio settima edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu. Il tema scelto per questa edizione è “Vedere la normalità.
La fotografia racconta il quotidiano” che- secondo Marco Delogu- vuole rappresentare “come la fotografia sia per noi lo strumento migliore per la descrizione della vita di tutti i giorni: un ragionamento che parte anche da un voler raccontare normalità in contrasto con la straordinarietà”.
Il Festival di quest’anno trova il suo nucleo forte al Palazzo delle Esposizioni, che ospiterà le mostre più importanti del Festival, tutte nuove produzioni presentate in anteprima- oltre ad una ricca programmazione di eventi, proiezioni, letture di portfolio, presentazioni e incontri con protagonisti del mondo dell'arte italiana e internazionale.

L’altra novità è il Macello IV al Mattatoio di Testaccio, spazio gestito da Zoneattive legato alla sperimentazione. Inoltre il Museo di Roma in Trastevere, dedicato al fotogiornalismo e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Al Palazzo delle Esposizioni trova spazio un gruppo di giovani fotografi oltre alla nuova produzione di Gabriele Basilico, sul fiume Tevere, a cui si lega la collettiva “Roma” che affianca più fotografi fra cui Graciela Iturbide, Tim Davis, David Farrell, Pieter Hugo, Raffaela Mariniello, Milton Gendel, Miguel Rio Branco, Paolo Ventura, Shi Gu Roi, Claudia Jaguribe e Hiroyuki Masuyama.

Al Museo di Roma in Trastevere sarà presentata la tragedia politica della Birmania da Orit Drori, con la mostra BURMA( Between Us Remember Me Always), mentre Daniele Dainelli con la mostra Tokio in eclisse si concentra sulla sua personale visione della metropoli giapponese.

A partire dal 3 aprile, i tre giorni di inaugurazione del Festival, vedranno una densa serie di appuntamenti tra cui le Lezioni Romane (Martin Parr, Giovanna Calvenzi, Tim Davis), Il Primo Premio FotoGrafia-Libro, la presentazione del progetto vincitore per il Premio Internazionale FotoGrafia Baume & Mercier e molti altri incontri ed eventi.

Info www.fotografiafestival.it

fonte: la stampa
 



Michael Supnick, jazzista americano festeggia i suoi venticinque anni in Italia con un nuovo cd strumentale di brani classici napoletani tra i più noti: Luna rossa, Accarezzame, Anema e core, 'O sole mio e altri ancora.

Il cd, dal titolo “An american in Naples”, raccoglie nove brani con orchestra, sei brani al pianoforte con l'ecclettico pianista Arturo Valiante.
Due brani originali sono di Francesco Digilio, che è anche il produttore discografico della Sifare Edizioni Musicali che ha prodotto il CD.
Sebbene Michael Supnick abbia suonato sempre il jazz tradizionale, lo swing, collabora da molti anni con Renzo Arbore in diverse orchestre e probabilmente il suo amore per la canzone napoletana è merito suo.

Un cd sicuramente molto soft da ascoltare romanticamente su una terrazza di fronte al mare una sera d'estate...Magari sul Golfo di Napoli.

Il cd è in vendita solo in forma virtuale su iTunes e altri siti web.

testo scritto da Jole Stragapede
 

 

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Il tableau del ricevimento di nozze serve per far accomodare gli invitati al matrimonio togliendo loro l'imbarazzo del non sapere dove sedersi. Per evitare un banale elenco di nomi si è pensato di usare un tabellone ben scritto con caratteri eleganti nel quale sono elencati i tavoli dove gli invitati al matrimonio possono andare a sedersi... ma come renderlo non anonimo?

Ecco alcune idee per rendere il vostro tableau indimenticabile:

• chiamare i tavoli con i nomi delle Costellazioni;

• usare i nomi dei fiori o delle specie di rose;

• le qualità diverse di pietre preziose;

• nomi di piante, erbe o fiori;

• nomi di pittori famosi;

• nomi di poeti o di scrittori;

• frasi e aforismi di poeti e scrittori famosi;

• titoli di film o di canzoni magari che parlano di amore e amicizia;

• nomi di quadri famosi;

• nomi di città romantiche o particolarmente significative per gli sposi;

• nomi di animali;

• luoghi o monumenti di particolare rilevanza e così via.

Anche i nomi degli angeli e le loro gerarchie possono essere un'idea carina e delicata: cherubini, serafini, arcangeli.

Un'altra trovata interessante per un tableau carino ed originale sono le strade e le piazze famose: via Montenapoleone, Fifth Avenue, Piccadilly Circus, Piazza di Spagna, via Condotti, Champs Elysées, Place Vendome,etc.

fonte: www.confettiebomboniere.com

 

nome dello sposo e nome della sposa

vi siete presentati qui davanti a Dio in abito da sposi.
Ora sedete e  ascoltate quello che attraverso me,
Lui ha da dirvi....

A Te (nome dello sposo) Dio dice:
“La donna che hai al fianco, emozionata
con l'abito da sposa, è mia.
lo l'ho creata.
lo le ho voluto bene da sempre;
ancor prima di te e ancor più di te.
Te la affido.
La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.
Quando l'hai incontrata l'hai trovata bella
e te ne sei innamorato.
Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza,
è il mio cuore
che ha messo dentro di lei la tenerezza e l'amore,
è la mia sapienza
che ha formatola sua sensibilità e la sua intelligenza
e tutte le qualità belle che hai trovato in lei.
Però non potrai limitarti o godere del suo fascino.
Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni,
ai suoi desideri.
Ha bisogno di tante cose:
ha bisogno di casa, di vestiti,
di serenità, di gioia,
di rapporti umani, di affetto e tenerezza,
di piacere e di divertimento,
di dialogo e di tante altre cose.
Ma dovrai renderti conto
che ha bisogno soprattutto di Me,
e di tutto quello che aiuta e favorisce
questo incontro con Me:
la pace del cuore, la purezza di spirito,
la preghiera, la Parola, il perdono,
la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.
Quando le dirai:
"Prometto di esserti fedele,
di amarti e rispettarti
per tutta la vita”,
sarà come se mi rispondessi
che sei lieto di accoglierla nella tua vita
e di prenderti cura di lei. 
Questo, è il MIO DONO DI NOZZE:
quello che si chiama la
GRAZIA DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO.
Non ti lascerò mai solo in questa impresa.
Sarò sempre con te
e farò di te lo strumento del mio amore,
della mia tenerezza;
continuerò ad amare
(nome della sposa),
che è diventata tua sposa,
attraverso i tuoi gesti d'amore”.


Le stesse parole Dio,le rivolge a te,

(
nome della sposa)
, affidandoti (nome dello sposo)
come una realtà preziosa
da custodire e amare per tutta la vita.
E il Sì che avete appena pronunciato
lo avete detto non solo l'uno all'altra,
ma lo avete detto anche a Me, Dio,
per realizzare insieme
il disegno d'amore che Io ho su di voi.

fonte: www.qualcosadime.net

 

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