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Articolo del 24/02/2009 Pubblicato in attualità Letto 1437 Volte
difiorefotografi. lettera-verità sulla droga. padre pasquale incoronato
Riportiamo di seguito un articolo tratto dal blog di Padre Pasquale Incoronato, che non necessita di introduzioni o spiegazioni. Vi invitiamo semplicemente a leggerlo. www.padrepasquale.com
"Sono sceso all'inferno. Abbiamo ospitato per cinque giorni la Carovana di ragazzi tossicodipendenti della comunità Exodus di don Antonio Mazzi.
Abbiamo pensato a tutto dalle brandine alla colazione, pranzo e cena, tutto preparato dalla tenacia e dalla forza di mia madre, una donna 70 anni e dall'impegno di tanti fratelli e sorelle della comunità.
Sabato pomeriggio sono scappati tre di loro, tutti minorenni, tra questi una ragazzina di appena 16 anni. Abbiamo allertato i carabinieri, sono stato alla stazione, tutta la notte ma niente. Domenica mattina sono tornati i due ragazzi, mentre Giulia, così si chiama, è rimasta per strada.
Dopo pranzo sono stato scortato da una volante a Scampia. Non immaginavo di trovare tantissimi giovani.
Mi hanno portato in due sotterranei, sono sceso all’inferno. E’ questa l’immagine che mi porto, l’inferno di questi fratelli crocifissi dalla droga ad essere zombi, morti viventi. Si trascinavano, si aiutavano per bucarsi, con la stessa siringa, tra sporcizie umane, buttati a terra nella loro pipì o in quella degli altri.
Giravo alla ricerca di Giulia. Un cunicolo lo chiamano anche Oasi. Chissà quante persone, anche sacerdoti vi hanno raccontato questo.
Ma vedere, essere lì, ti violenta dentro.
Non so cosa pensare: mi affido al suo discernimento. Cosa fare? Pensavo, noi cosa possiamo fare, come chiesa come cristiani. Andare via, ormai disincantati perché Scampia e Napoli sarà sempre così, oppure aiutare chi fa già tanto in quelle zone, e in che maniera.
Dove andare, a chi elemosinare un po’ di luce? Mi perdoni la confusione dello scritto, nel tentativo di trasmettere delle emozioni sentite e trasferirle su una lettera, è molto difficile. Sono sceso all’inferno della nostra città, chiedo luce e prego perché come dice il salmo “anche i sacerdoti si aggirano per il paese senza saper cosa fare…”!
E’ questo è molto triste."
Vostro Padre Pasquale
"Sono sceso all'inferno. Abbiamo ospitato per cinque giorni la Carovana di ragazzi tossicodipendenti della comunità Exodus di don Antonio Mazzi.
Abbiamo pensato a tutto dalle brandine alla colazione, pranzo e cena, tutto preparato dalla tenacia e dalla forza di mia madre, una donna 70 anni e dall'impegno di tanti fratelli e sorelle della comunità.
Sabato pomeriggio sono scappati tre di loro, tutti minorenni, tra questi una ragazzina di appena 16 anni. Abbiamo allertato i carabinieri, sono stato alla stazione, tutta la notte ma niente. Domenica mattina sono tornati i due ragazzi, mentre Giulia, così si chiama, è rimasta per strada.
Dopo pranzo sono stato scortato da una volante a Scampia. Non immaginavo di trovare tantissimi giovani.
Mi hanno portato in due sotterranei, sono sceso all’inferno. E’ questa l’immagine che mi porto, l’inferno di questi fratelli crocifissi dalla droga ad essere zombi, morti viventi. Si trascinavano, si aiutavano per bucarsi, con la stessa siringa, tra sporcizie umane, buttati a terra nella loro pipì o in quella degli altri.
Giravo alla ricerca di Giulia. Un cunicolo lo chiamano anche Oasi. Chissà quante persone, anche sacerdoti vi hanno raccontato questo.
Ma vedere, essere lì, ti violenta dentro.
Non so cosa pensare: mi affido al suo discernimento. Cosa fare? Pensavo, noi cosa possiamo fare, come chiesa come cristiani. Andare via, ormai disincantati perché Scampia e Napoli sarà sempre così, oppure aiutare chi fa già tanto in quelle zone, e in che maniera.
Dove andare, a chi elemosinare un po’ di luce? Mi perdoni la confusione dello scritto, nel tentativo di trasmettere delle emozioni sentite e trasferirle su una lettera, è molto difficile. Sono sceso all’inferno della nostra città, chiedo luce e prego perché come dice il salmo “anche i sacerdoti si aggirano per il paese senza saper cosa fare…”!
E’ questo è molto triste."
Vostro Padre Pasquale
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