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"i Di Fiore FOTOGRAFI sono i miei Fotografi"
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Articolo del 29/02/2012 Pubblicato in Consigli-Curiosità Letto 1396 Volte
Video e idee simpatiche! Bellissime ed emozionanti proposte di matrimonio sulle note de "L'amore è una cosa semplice" di Tiziano Ferro.
Articolo del 26/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 1895 Volte
difiorefotografi - Napoli, Castellammare: Hotel dei congressi, gli sposi in terrazza. Matrimonio - Sposi - Fotografo
Articolo del 25/02/2012 Pubblicato in video Letto 1128 Volte
sanremo 2012. Noemi, "Sono solo parole". Canzoni vincitrici. Le più belle canzoni italiane.
Articolo del 24/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 1590 Volte
difiorefotografi - Napoli, Ercolano: Francesca, la sposa. Matrimonio - Reportage - Fotografo
Articolo del 22/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 7294 Volte
difiorefotografi. grand hotel ambasciatori, sorrento, napoli. cocktail aperitivo in terrazza. location matrimonio con splendido panorama a napoli. fotografo matrimonio
Articolo del 20/02/2012 Pubblicato in attualità Letto 4608 Volte
Alcune particolarità e divertenti curiosità dei festeggiamenti di Carnevale. Video Venezia.
Come nascono i dolci di carnevale?
Durante i festeggiamenti era usanza cucinare dolci veloci, poco costosi, da offrire alla moltitudine di persone che interveniva. Da qui la tradizione dei fritti: acqua, farina e zucchero che ancora oggi, pur con qualche ingrediente in più, si trasformano in castagnole, frittelle, zeppole, tortelli, struffoli, frappe, cenci, chiacchiere.
A quando risale la prima maschera?
In una grotta del terziario si possono trovare le più antiche testimonianze di uso della maschera da parte degli uomini. Si tratta di una scena di caccia dove compare la figura di un uomo travestito da capra. Lo scopo, secondo le interpretazioni, era duplice: scongiurare la vendetta del dio delle capre con il travestimento, e avvicinare più facilmente la preda.
Quali sono i carnevali più lunghi d’italia?
Due sono i carnevali più lunghi d'Italia: quello Ambrosiano, detto anche "carnevalone", che si conclude il primo sabato di Quaresima e quello di Putignano, in Puglia, che inizia addirittura a Santo Stefano e finisce alle Ceneri, col funerale e il rogo del fantoccio del Re Carnevale.
Qual è il carnevale più antico d’italia?
Il carnevale di Fano è il più antico d’Italia; il primo documento noto nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città, risale al 1347.
Come nascono i coriandoli?
I coriandoli, tondi carta colorata (inventati, si dice, da un milanese), all'origine erano semi della pianta di coriandolo ricoperti di gesso, usati come confetti da lanciare da carri e da balconi.
Come nasce la cartapesta utilizzata per la costruzione i caratteristici “carri”?
La nascita della moderna “cartapesta” e’ dovuta al Maestro Antonio D’Ariano (1925) che pensò ad un nuovo sistema: ricoprire la creta con il gesso, in modo da ottenere uno stampo al negativo della figura originale, e poi mettere vari strati di carta all’interno del modello di gesso. Una volta asciugata, la sagoma in carta si staccava dal gesso senza problemi e, identica all’originale, pesava qualche chilo invece di quintali. Grazie a questa invenzione si possono costruire carri immensi che sfidano le leggi della gravità
Quando è stato costruito il primo carro allegorico?
Nonostante le origini antiche di alcuni carnevali italiani, il primo carro viene costruito a Viareggio solo nel 1873. Esso fu costruito da operai portuali che, ispirandosi alle tecniche di costruzione delle navi, riuscirono a fabbricare strutture con un sistema di corde, cavi d’acciaio e carrucole usatie nei cantieri. Queste prime opere ospitavano mascheroni realizzati in gesso e pesavano, quindi, anche parecchi quintali. Nel 1921 un carro ospitò, per la prima volta, una intera orchestra. La cosa ebbe così successo che nel 1923 alcuni carristi pensarono di far “ballare” anche i pupi, realizzando, così, i primi movimenti
Da dove nascono le più famose maschere italiane?
Le maschere tradizionali italiane sono il prodotto della Commedia dell’arte, il fenomeno teatrale che si sviluppa alla fine del 1500 in Italia. Una delle rappresentazioni più gettonate di queste commedie era la "beffa del servo", una sorta di rivincita concessa all'umile nei confronti del potente.
Innumerevoli sono le rappresentazioni, specie sui palcoscenici della decadente Repubblica veneziana, che hanno come tema il contrasto tra il servo zotico, lo "Zanni" e il padrone vecchio e rincitrullito, il "Magnifico".
Le varie forme in cui si manifesta fanno sì che il personaggio dello Zanni subisca continue e sostanziali modifiche rendendosi sempre più simpatico e variegato: questo spiega la presenza, nella tradizione giunta fino a noi, di tante maschere rappresentanti parti di servitori, dal celeberrimo Arlecchino allo scaltro Brighella.
Un posto di primo piano era poi riservato alle maschere dei "vecchi" che generalmente erano due, ma non avevano sempre e dovunque lo stesso nome; perlopiù furono conosciuti l'uno sotto il nome di Pantalone e l'altro di Dottore, Dottor Graziano o Dottor Balanzone.
Altra maschera fondamentale era quella del Capitano, soldataccio spaccone, vanaglorioso, violento e pavido, altrimenti noto come Capitan Spaventa, Capitan Rodomonte o Capitan Matamoros.
In questa maschera si è voluto vedere una caricatura feroce del soldato spagnolo che, nel periodo di tempo in cui fiorì la Commedia dell'Arte, spadroneggiò in quasi tutta la penisola.
Tutti questi straordinari personaggi sono riusciti a sopravvivere alla morte del teatro al quale pur debbono la vita, perché riconosciuti degni di rappresentare ciò che di più caro le città italiane avevano nel cuore, le tradizioni domestiche, la parlata popolare, lo spirito delle antiche cose
Fonte: www.formorefun.it
in collaborazione con la dott.ssa Liliana Castello.
Articolo del 18/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 13737 Volte
difiorefotografi - Napoli, Pompei: Santuario Bartolo Longo. Matrimonio Pompei. Reportage - Wedding.
Pompei! nome storico, affascinante, che attira l'animo e gli altri studii di tutti gli eruditi della terra. Pompei, la splendida fra le vetuste città che vantarono Capua per metropoli. Seneca e Tacito, Floro e Tito Livio la dissero bella e fiorente per sorriso di cielo, per vivezza di commerci e per importanza di comunicazioni.
“Adagiata sui molli pendici posava il capo sulle falde di un monte di fuoco: il seno aveva rinfrescato dalle fontane fluenti dalle pure acque del Sarno, ed ai suoi piedi distendevansi ridenti i giardini e le fertili praterie irrigate da cotesto storico fiume che era pure navigabile. ...quel monte vomitò la fiamma divoratrice: il lapillo piovve a seppellire ogni grandezza; e la cenere, qual lenzuolo funereo, si distese a ricoprire quella immensa ecatombe! ...ad una città sepolta ...succede una città piena di vita, che attinge la sua origine dalla Civiltà nuova portata dal Cristianesimo: la Nuova Pompei! ...Diciannove secoli passati sul silenzio di quei sepolcri sono rotti dall'eco di quella sacra squilla. E la secolare mestizia di questi luoghi è rallegrata da un canto tenero di fanciulle, delle Orfanelle del Rosario, le quali dal recinto dell'Arca santa lodano il Signore. E' la civiltà nuova che apertamente si mostra accanto alla civiltà antica; l'arte nuova accanto all'arte antica; il Cristianesimo sorgente di vita di fronte al Paganesimo già tramontato...”
Il Santuario di Pompei. Il Santuario è stato costruito in tempi diversi. L’originario, a croce latina con una sola navata, fu eretto tra il 1876 e il 1891, su progetto del professor Antonio Cua dell’Università di Napoli, e misurava 420 mq. Per accogliere i numerosissimi fedeli, tra il 1934 e il 1939, il Santuario è stato ampliato, passando da una a tre navate, mantenendo la struttura a croce latina. Il progetto fu ideato dall’architetto e sacerdote Monsignor Spirito Maria Chiapetta, che ne diresse anche i lavori. Le due navate minori, che hanno tre altari per ogni lato, si prolungano sin dietro l’abside in un ambulacro arricchito da quattro cappelline semicircolari. L’insieme delle costruzioni è armonizzato da strutture contrastanti, in perfetto equilibrio di masse, studiato in modo da non subire effetti di spostamento per qualsiasi causa. L’interno, di 2.000 mq, può accogliere circa 6.000 persone. La cubatura totale è di 40.000 metri.
Celebrare i Sacramenti nel Santuario.
Matrimonio al Santuario di Pompei. I Sacramenti vanno di norma celebrati nella propria Parrocchia di residenza. Coloro che per esprimere, anche in questa circostanza, la personale devozione mariana desiderano venire al Santuario, devono attenersi alle disposizioni del Rettorato. Celebrare i Sacramenti al Santuario di Pompei significa accogliere la proposta di Spiritualità del Rosario e prendersi cura, sulle orme del beato Bartolo Longo, dei ragazzi e giovani in difficoltà sostenendo le Opere Sociali del Santuario. Il Santuario è ben lieto che i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana e del Matrimonio vengano celebrati dal proprio Parroco.
Confessioni. Coloro che intendono ricevere i Sacramenti a Pompei è opportuno che si confessino nelle proprie parrocchie. Chi volesse farlo in Santuario deve venire almeno due ore prima. La Sala Confessioni, sempre molto affollata, è aperta tutti i giorni dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Per la celebrazione del Sacramento i penitenti possono utilizzare il sussidio: “Il Perdono di Dio”, appositamente preparato dal Santuario.
Puntualità. Coloro che celebrano i Sacramenti a Pompei siano puntuali, nel rispetto degli orari. Si tenga presente che il Santuario ha un servizio pastorale di accoglienza che richiede da tutti la puntualità.
Abiti. Siano consoni alla presenza in Chiesa. Evitare abiti che offendano il Signore e la dignità delle persone, specialmente dei poveri.
Fotografie. I fotografi siano rispettosi della preghiera e del raccoglimento evitando scatti in particolari momenti: proclamazione della Parola, omelia, dopo la Comunione e nei momenti di silenzio. In occasione dei Matrimoni è consentito ad un solo fotografo salire sul presbiterio. Gli operatori di ripresa dovranno rimanere all’esterno della balaustra. Nel pieno rispetto della professionalità, nella distinzione dei ruoli e nella complementarietà di intenti, si danno le seguenti indicazioni. Poiché la Basilica è molto illuminata, sia di luce naturale che artificiale, si prega di non usare luci supplementari o faretti fissi, nemmeno sulle telecamere usate per le riprese. Gli operatori debbono essere solo due: uno per le foto, uno per le riprese video. Siano vestiti convenientemente, come la sacralità del luogo impone e il buon senso suggerisce; se possibile, è gradito l’abito scuro. Il fotografo ha possibilità di movimento discreto e rispettoso per quanto si sta celebrando. È pregato di non rivolgere parole o inviti agli sposi, per determinare posizioni, sguardi; si limiti a riprendere. Gli strumenti professionali non possono essere lasciati ovunque, ma in posti non visibili e ben ordinati, in modo che non creino una sgradevole ammucchiata. Il Santuario non ha fotografi autorizzati.
Fiori. Il Santuario provvede ogni giorno al decoro della Basilica. Gli sposi possono aggiungere delle confezioni floreali che adornino l’Altare e il Trono della Madonna. Non è consentito nessun altro tipo di preparazione (tappeti, ecc.).
Musiche e canti. Siano di aiuto a vivere il mistero che viene celebrato e favoriscano la preghiera e la partecipazione di tutti. Le celebrazioni potranno essere animate dal suono dell’organo, o da un coro composto da almeno dodici cantori, concordando il programma musicale con il Rettorato. Non è consentita l’esecuzione delle seguenti composizione: “Ave Maria” di F. Schubert, “Ave Maria” di C. Gounod, “Ave Maria” di G. S. Mercadante e P. Mascagni, “Sogno” di R. Schumann, “Largo” di G. Mulè, “La Vergine degli Angeli” di G. Verdi, “Largo” di G. F. Haendel, “Marcia nuziale” di R. Wagner, “Marcia nuziale” di F. Mendelssohn, “Ave Maria” di G. Verdi.
Fonte: www.pompeionline.net
Articolo del 16/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 2155 Volte
difiorefotografi - Napoli, Sorrento, piazza Tasso: Excelsior Vittoria la sposa in suite. Matrimonio - Wedding
Articolo del 15/02/2012 Pubblicato in Attualità - L'angolo di Rosario Totaro Letto 1017 Volte
Sanremo 2012...la kermesse, gli ospiti, le prime impressioni sui brani!!!
San Remo 2012...tra Celentano e spot, le canzoni di in una gara in tilt!
La prima serata del Festival è andata...14 milioni e spiccioli d'italiani hanno guardato il Festival delle orazioni di Celentano, più che della Canzone Italiana... Il Big è stato lui!
Che piaccia no, che offenda o no, che osanni o no ...è lui il vincitore della prima serata, visto che i 14 big...per un tilt, non sono stati giudicati! Assurdo per quel palco, che è la gara per antonomasia!
Nina Zilli, è stata perfetta! Nel canto, con il suo brano, nel suo abito...c'è ancora chi emoziona, per me la più bella canzone della kermesse.
Arisa è cambiata, è cresciuta, il suo brano "La Notte" è un bel brano, non originalissimo nel testo, ma le è cucito bene addosso, come l'abito chic che indossava...
Noemi e il suo canto amaro "Sono Solo Parole"… bellissima voce e canzone emozionale, piccola stella che brilla sempre più.
Loredana Bertè troppo immersa in brano “alla D'Alessio”, I Marlen Kuntz, troppo diversi per quel pubblico, con una brutta canzone.
Chiara Civello sufficientemente sospesa tra il bel canto e un brano mediocre. Dolcenera…non entusiasmante, ma con due occhi che spaccano il video!!!
I Matia Bazar troppo Matia di un tempo musicale passato… bel canto, ma niente di più nella canzone "Sei Tu"! I virtuosismi dell'elegante Renga sono bellissimi, il brano non è tra i suoi più belli!
Pierdavide Carone, il ragazzo della porta accanto, con un Dalla, che non si concede più di tanto, in un brano delicato e impegnato, "Nani”. Bello, ma non certamente da primo posto in classifica. E poi un Finardi poco convincente...
Bellissima Belen, bravo Papaleo, eccelsi Paolo e Luca, basta Morandi…Celentano canta solo!
Rosario Totaro
Articolo del 14/02/2012 Pubblicato in fotografie Letto 10665 Volte
difiorefotografi - villa cammuso - pontelatone - caserta - la torta nuziale con le starlights - atmosfere e scenografie nozze - reportage fotografico.
Articolo del 13/02/2012 Pubblicato in Attualità - L'angolo di Rosario Totaro Letto 954 Volte
Sogno N°1, il nuovo album di De Andrè. Una recensione di Rosario Totaro.
Come in un"Sogno" Gennaio è il mese in cui ci lasciò l'amico Faber, ma musicalmente non è andato mai via e in "sogno" è tornato... "Sogno N°1" è il suo "ritorno in musica”: 10 brani, sinfonicamente riletti dalla magistrale
London Symphony Orchestra, diretta da Geoff Westley.
Riascoltare De Andrè è sempre una lezione per l'anima… e in questa singolare chiave musicale s'arricchisce di spessore interpretativo per i perfetti arrangiamenti.
Il Disco è un gioiello prezioso, non solo per gli estimatori del cantautore genovese, ma per le generazioni del nuovo millennio, artista sempre moderno e ricco di spunti di riflessione, qualità non riconosciute a molte nuove leve.
Battiato e Capossela "duettano" con Fabrizio in 2 brani, due gemme in un tesoro musicale già lucente di suo!
Rosario Totaro
Articolo del 12/02/2012 Pubblicato in video Letto 962 Volte
Whitney Houston, Official "I will always love you". Il nostro saluto a una grande voce...
Articolo del 08/02/2012 Pubblicato in Consigli-Curiosità Letto 14593 Volte
Curiosità Matrimonio - Mese e giorno in cui celebrare le Nozze - Credenze, tradizioni, usanze.
Sembra che sia fondamentale anche la scelta del giorno della settimana in cui sposarsi. Ovviamente quelle che qui andiamo a descrivere sono solo usanze e credenze popolari talvolta, se non spesso, contraddette dai fatti. Ma ve le proponiamo con un sorriso.
Una tradizione indica che il lunedì reca buona salute, dato che questo giorno è dedicato alla luna, astro e dea delle spose; il martedì porta ricchezza sicura (contraddetta dal proverbio "né di venere né di marte ci si sposa né si parte); il mercoledì è assai propizio; il giovedì reca dispiaceri alla sposa; il venerdì pare che porti disgrazia, ma al giorno d’oggi sono tantissime le coppie che ignorano la superstizione e scelgono proprio questo giorno per sposarsi.; il sabato è il giorno che la maggior parte delle coppie sceglie per sposarsi, per ovvie ragioni, mentre la superstizione popolare lo indica invece come il giorno più sfortunato.
Anche per la scelta dei mesi c'è una antica tradizione:
Gennaio: per esempio, è mese che porta affetto, gentilezza a fedeltà;
Febbraio: epoca degli amori e degli accoppiamenti, è il mese migliore per prendere la fatale decisione;
Marzo: promette sia gioia che pene;
Aprile: invece promette soltanto gioie;
Maggio: non va scelto per nessuna ragione ("la sposa maiulina nun si godi la curtina");
Giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare ed è anche il mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze;
Luglio: annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita;
Agosto: assicura che la vita sarà ricca di cambiamenti;
Settembre: coprirà gli sposi di ricchezze e allegria;
Ottobre: vuol dire molto amore, ma il denaro stenterà ad arrivare;
Novembre: porta felicità;
la neve di Dicembre assicura alla coppia amore eterno.
Fonte: www.simonalucentini.it
Articolo del 07/02/2012 Pubblicato in Attualità - L'angolo di Rosario Totaro Letto 1038 Volte
Musica e Attualità! I 60 anni del Blasco! Le più belle canzoni!
…e son 60! Su quel palco, a suon di rock! Il Cantautore di Zocca, Vasco Rossi, il “Blasco” per tutti, compie oggi 60 anni, con la sua "Vita Spericolata", salendo e scendendo dal palcoscenico da ormai più di 30anni.
Una carriera la sua, iniziata nel 1977, pubblicando qualcosa come 25 album (16 da studio, 7 live e e svariate raccolte)....successi su successi, canzoni ormai entrate nella memoria musicale nostrana, tour sold out sempre!
Vendendo qualcosa come trenta milioni di copie...il Blasco è una "grossa" fetta della torta musicale italiana, una fetta rock, dal sapore ruspante, dalle ballads d'amore e di vita vissute, tra debolezze e armonie…
Auguri Vasco, comandante rock, resta sempre fresco nello "spirito spericolato!"
Rosario Totaro