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Articolo del 08/04/2008 Pubblicato in attualitā Letto 1306 Volte
La televisione abbraccia Internet Il "terzo schermo" ora č adulto.
ERNESTO ASSANTE
La televisione abbraccia Internet
La televisione abbraccia Internet
Il "terzo schermo" ora è adulto CANNES (Francia) - Il "terzo schermo", quello dei computer, non viene più visto come un potenziale avversario, ma come un'eccellente strumento per allargare il bacino di utenza dei prodotti televisivi: "Il matrimonio tra televisione e computer è ormai consolidato", dice Claude London della Bbc, "l'integrazione tra l'una e l'altro procede senza grandi scossoni.
Anzi, l'allargamento dell'offerta è per noi una necessità, arrivare al nostr pubblico in tutti i modi possibili, compreso Internet e i cellulari, è un obbiettivo imprescindibile". Hanno le idee più chiare che in passato gli operatori dei grandi network televisivi, ed infatti nei corridoi del Palais du Festival di Cannes, in Francia, la "confusione" tra televisivi, telefonici e internettari è completa.
Tutti "fanno e distribuiscono televisione", non importa attraverso quale canale. Anzi, più la strategia delle aziende produttrici è "multipiattaforma" e più hanno successo, come dimostra il caso della Disney, che oggi veicola i suoi contenuti in un universo multimediale completo riscuotendo un successo planetario. Internet non è più un oggetto sconosciuto, insomma, e nemmeno un semplice veicolo per replicare la tv che c'è già.
Accade in Italia, ad esempio con la programmazione di un canale via Internet completamente originale come Bonsai; accade in Inghilterra, dove la Bbc con l'iPlayer si è mossa con sicurezza alla conquista del pubblico del terzo schermo, offrendo non solo le sue trasmissioni di punta ma anche programmi pensati e realizzati apposta per il consumo via computer: e lo stesso accade nel resto d'Europa e negli Stati Uniti.
Le novità più interessanti emerse in questa edizione del MipTv sul fronte della tv via Internet sono due: Orange, uno dei principali operatori telefonici europei, ha annunciato il lancio di sei canali televisivi via Internet, un offerta che secondo i responsabili "rivoluzionerà l'universo della televisione.
Noi applichiamo ai contenuti televisivi quello che è già accaduto con successo nel campo della musica, un consumo nomade, individualizzato e desicronizzato". Tradotto in parole povere "la televisione dove la voglio io, quando la voglio io, come la voglio io", la morte ufficiale del palinsesto come fino ad oggi lo abbiamo conosciuto. "Cambiare punto di vista e prospettiva può essere molto positivo per il mondo della televisione", suggerisce Henrique De Castro, di YouTube, "la sfida posta da Internet e da siti come il nostro non può essere rifiutata".
Ed infatti i grandi produttori televisivi cercano di mettersi in sintonia con la visione frammentaria in stile YouTube. L'annuncio della Cbs è in questo senso illuminante: tra qualche settimana saranno disponibili on line i programmi che la Cbs ha realizzato per Internet attraverslo la sua divisione Eyelab. Programmi che durano pochi minuti ma che concentrano tutti i principali generi televisivi, dai quiz all'intrattenimento, dall'informazione alla comicità.
E non mancano, ovviamente, i telefilm, ridotti magari in clip di culto, come un dialogo tra Jennifer Love-Hewitt e un morto in "Ghost Wisperer", o il gesto ormai classico di David Caruso che si toglie gli occhiali in "Csi: Miami". "Lo scopo è creare contenuti che non possono essere visti altrove", dice Ron Scalera, vicepresidente della Cbs, "contenuti di alta qualità pensati per Internet. Il potenziale è enorme".
Secondo le ricerche fatte dalla Cbs il pubblico di Internet resta collegato su YouTube anche due ore consecutive, ma ama la varietà e la ricchezza dei contenuti, preferisce vedere molte clip di due minuti che seguire una intera puntata di un telefilm. "Per quello c'è la televisione, che funziona ancora ottimamente".
fonte: repubblica.it
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