Una frase per voi

Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi.
Richard Avedon

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Articolo del 29/04/2008 Pubblicato in fotografie Letto 4331 Volte

difiorefotografi - Napoli, molo Luise: gli sposi in barca. Reportage - Mariage

 

Articolo del 29/04/2008 Pubblicato in attualità Letto 1410 Volte

Video, musica e fotografie Europeo il Google del futuro

Team di ricercatori del Vecchio Continente progetta Pharos, un nuovo motore di ricerca Permetterà molte operazioni innovative.

Coinvolto anche il Politecnico di Milano

Video, musica e fotografie Europeo il Google del futuro

ROMA - Se siete in un centro commerciale e una musica vi colpisce, oggi potete al massimo registrarla con il cellulare e poi chiedere il titolo a qualcuno. Tra qualche anno, una volta a casa, potrete invece inviare la registrazione a un motore di ricerca, che in un attimo vi dirà il titolo del brano e vi consiglierà una serie di link ad altre canzoni simili che potrebbero piacervi.
Un team di ricercatori europei, tra i quali anche alcuni scienziati del Politecnico di Milano, ne è convinto e ha già dato un nome a questo motore di ricerca innovativo: Pharos.
Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, coinvolge anche grandi realtà industriali come France Telecom e la norvegese Fast. L'obiettivo, spiega il Politecnico di Milano, "è riunire le migliori competenze del Vecchio Continente in materia di motori di ricerca, elaborazione dei dati multimediali e interfacce utente per creare il motore di ricerca del futuro".
Un motore che sarà multimediale, e cioè capace di effettuare ricerche non solo su documenti testuali, ma anche su file audio, video, e immagini. Pharos sarà davvero rivoluzionario, a detta dei ricercatori che lo stanno sviluppando. "La tecnologia - dicono gli esperti del Politecnico di Milano - permetterà agli internauti di effettuare operazioni di ricerca di tipo nuovo, quali ad esempio cercare all'interno delle registrazioni video dei telegiornali della settimana tutti gli spezzoni dove si parla di un particolare soggetto. E non solo. Si potranno anche ricercare, in una collezione di video a sfondo turistico, tutte le località simili a quella rappresentata in una fotografia scattata col proprio cellulare".
Le modalità di utilizzo, insomma, potrebbero essere estremamente varie. Pharos è infatti progettato per essere molto aperto. Secondo gli esperti, vi si potrà infatti "inserire qualsiasi algoritmo di analisi di dati multimediali, quale ad esempio un algoritmo di riconoscimento dell'identità del parlatore o di ricerca di edifici all'interno di materiali video, in modo che il sistema possa sfruttare un'ampia gamma di possibilità per rispondere a interrogazioni mai tentate prima".
Pharos, dicono i progettisti, avrà anche le caratteristiche tipiche del web 2.0. "Alle innovazioni più strettamente tecnologiche - spiegano - abbina un approccio alla ricerca di tipo sociale, secondo i dettami del cosiddetto Web 2.0; la capacità, cioè, di personalizzare, in base alle azioni dell'utente stesso e più in generale alle caratteristiche della comunità complessiva degli utilizzatori, le risposte alle interrogazioni e l'interfaccia utente".
Il contributo italiano riguarderà in particolare proprio lo sviluppo di questo aspetto. Il Polo regionale di Como del Politecnico milanese partecipa infatti attraverso la società spin-off Web Models, proprietaria del brevetto di una tecnologia per la costruzione automatica di interfacce utente web. Il motore di ricerca del futuro, insomma, parlerà ai visitatori di tutto il mondo con uno spiccato accento lombardo.

fonte: repubblica.it
 

Articolo del 30/04/2008 Pubblicato in fotografie Letto 11842 Volte

difiorefotografi - Napoli, Torre del Greco: la torta. Mariage - Wedding

 

Articolo del 30/04/2008 Pubblicato in mostre Letto 2208 Volte

Festival di Napoli in mostra.

di Gianni Valentino

Sul podio del "Festival di Napoli" hanno gioito molte star: da Nunzio Gallo a Domenico Modugno, da Ornella Vanoni a Peppino Di Capri, Carla Boni, Claudio Villa, Tony Astarita, Angela Luce, Johnny Dorelli e Fausto Cigliano. In un'epoca in cui la voga della canzone era effetto del boom economico sì, ma ancora immagine e corpo delle fiere identità territoriali. E quella partenopea riusciva a comunicare all'intera penisola le sue doti e i suoi misteri proprio attraverso presentatori come Nunzio Filogamo, volto amico della tv. L'amante degli anni Cinquanta. I ritornelli invitavano a innamorarsi, gli interpreti credevano ancora in una "Serenata a Margellina" e il pubblico osannava, ma a ragione allora, i divi del palcoscenico. Quando il gossip era poco, anche, o perlomeno differente dall'attuale, accidioso e imbizzarrito pour parlé provocato dai messaggi clandestini su internet e dalle trasmissioni popolate da goffe starlette. Quello che contava erano le canzoni, le rime, l'immaginario sognante e il Festival della canzone napoletana era competizione e possibilità creativa per tanti: cantanti e autori. In quei camerini c'erano le canottiere di Sergio Bruni, il rossetto di Gloria Christian, gli occhiali di Mike Bongiorno e la brillantina di Nino Taranto. Dettagli e retroscena di costume e tradizione che tornano in primissimo piano nella mostra fotografica "Festival di Napoli: 1954-1970" organizzata dal compositore Pasquale Catalano in collaborazione con l'Archivio Carbone che sarà allestita dal 4 all'11 maggio all'Auditorium Parco della Musica di Roma, e di cui Repubblica-Napoli presenta in anteprima le foto più simboliche e private.

Nel 1951 Nilla Pizzi vince il primo e il secondo posto alla prima edizione del "Festival di Sanremo" (l'artista era in gara con nove brani complessivi): ebbene, l'anno successivo la Pizzi con Franco Ricci trionfa anche alla edizione numero uno del "Festival di Napoli" cantando "Desiderio 'e sole" firmata Manlio-Gigante (pochi mesi dopo la canzone diventò un film interpretato da Giacomo Rondinella, Virna Lisi e Beniamino Maggio, con la regia di Giorgio Pastina).

Ma gli scatti che celebrano quella vittoria non sono inclusi nella strabiliante galleria che verrà esposta nella capitale perché non ne esistono copie. Nelle sale della struttura realizzata da Renzo Piano troveranno eco i ritratti di diciassette manifestazioni, che inquadrano anno dopo anno Aurelio Fierro, Mike Bongiorno con l'allora sindaco di Napoli Achille Lauro, Johnny Dorelli e Renato Rascel (in gara nel 1961 con "Nun chiagnere"), Claudio Villa, Giorgio Gaber, Gegè Di Giacomo, Mimmo Modugno e Ornella Vanoni (con "Tu si' 'na cosa grande" nel 1964), Sergio Bruni, Mario Merola (che cantava "'Nnammurato 'e te" nel 1970), Peppino Gagliardi e Peppino Di Capri, gli Showmen di Mario Musella e James Senese, Angela Luce e Franco Franchi (interpreti di "'O divorzio", sempre 1970), Giacomo Rondinella, Gorni Kramer, Pippo Baudo, Fausto Cigliano e Teddy Reno (nel 1959 presentavano "Sarrà chi sa" di Roberto Murolo), Enzo Tortora, Marisa Allasio, Oreste Lionello, Giorgio Consolini, Ugo Tognazzi, Marisa Del Frate e Gianni Nazzaro.

Protagonisti "muti" di una manifestazione che ebbe il suo malinconico epilogo con una edizione che si svolse dal 16 al 18 luglio nella piazzetta di Capri, nonostante fra gli ospiti speciali dell'evento ci fossero Carlo Dapporto, Pietro De Vico, Antonella Steni e Alberto Lupo. Dopo uno stop lungo vent'anni, lustri in cui sono nate, cresciute e diventate autentiche superstar di rione i cosiddetti neomelodici, grazie alle frequenze di Rete 4 nel 2001 il "Festival di Napoli" tentò una debole resurrezione. Dal teatro Politeama, Enrica Bonaccorti - showgirl autrice anche dei versi de "La lontananza" e "Amara terra mia" - presentò in concorso Mino Reitano, i Cugini di Campagna, il Giardino dei Semplici, Eddy Napoli, Ciro Ricci in compagnia dei Jalisse, Pietra Montecorvino, i Napoli Centrale (evoluzione dei vecchi Showmen).

Ma non ci fu storia, perché a guadagnare l'ovazione furono Mario Merola e suo figlio Francesco con "L'urdemo emigrante". Testimonianza spudorata di come quei ritornelli non cercassero più la piazza, la voglia della gente comune di fischiettarli in gita, in autobus. Quel genere di successo non serviva più a nessuno. Serviva, però, l'esigenza spietata di affermarsi in quel monitor a colori, appunto perché oggi i festival, le popstar, le canzoni, sono regine solamente quando lo decreta la meccanica del telecomando.

fonte: repubblica.it

 
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